Nasce il “Manifesto di Courmayeur” per raccontare e difendere il futuro della montagna – La Stampa
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«La montagna non è un semplice paesaggio, è un ecosistema». Comincia così il Manifesto di Courmayeur siglato ieri, 3 giugno 2024, sul Monte Bianco. Un documento in sette punti che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile e l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità di montagna. Le prime firme – arrivate al termine del convegno “Comunicare il cambiamento climatico” sono quelle della Regione Valle D’Aosta, Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta, la Fondazione Montagna Sicura, la Fondazione Courmayeur-Mont Blanc e il nostro giornale, La Stampa. «Il cambiamento climatico va affrontato subito e insieme», recita il secondo punto. Sappiamo che il surriscaldamento globale colpisce in maniera sproporzionata le montagne. Presenta minacce, sfide e opportunità. Per affrontarle non solo dobbiamo fidarci e affidarci alla scienza e ai tanti enti che sul territorio tengono traccia dei dati; ma anche all’informazione, che è un’alleata preziosa. «Una guida che mostra pericoli e racconta le soluzioni».
Gli undici mesi che ci hanno preceduto sono i più caldi mai registrati dall’uomo a livello globale, secondo i dati del centro europeo Copernicus. Probabilmente si aggiungerà anche maggio, completando un anno bollente. Ad alta quota questa “febbre” si sente più che altrove, perché bastano anche poche frazioni di grado centigrado per trasformare l’acqua da solida, le riserve di ghiaccio e neve, in acqua.
Se la missione collettiva e senza confini della riduzione di emissioni deve coinvolgere tutti gli Stati, è fondamentale che ogni territorio sia in grado di adattarsi a un mondo dal clima mutato, e così continuare a prosperare in rispetto delle risorse naturali. «La sostenibilità è futuro, il futuro è sostenibile», recita il sesto punto della carta. «Al centro della trasformazione dobbiamo porre modelli di sviluppo sostenibili ed equilibrati, nel rispetto dei luoghi».
La montagna e le sue comunità, storiche e ricche di tradizioni, vivono un periodo di profonda mutazione. Non solo climatica, ma anche demografica. Ma ora sta a chi la vive e a chi la ama far sì che questa fase porti a un’evoluzione positiva. Ci vogliono coraggio, forza, ingegno per superare la polarizzazione degli estremismi opposti e trovare nuove idee insieme. «La speranza è come una sorgente, va trovata e protetta». Alimentiamo il fiume della fiducia.

IL MANIFESTO DI COURMAYEUR
In occasione del Convegno “Comunicare il cambiamento climatico: storie ed esperienze tra media tradizionali e digitali” vengono enunciati e condivisi i seguenti sette principi guida per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità di montagna:
1. La montagna non è solo un paesaggio, è un ecosistema.
Dà vita a risorse, piante, animali. Ci ospita e conserva le tradizioni delle nostre comunità. La montagna ci protegge e noi dobbiamo proteggerla;
2. Il cambiamento climatico va affrontato subito e insieme.
Il surriscaldamento globale colpisce in maniera sproporzionata le montagne. Presenta minacce, sfide e opportunità. Le soluzioni individuali non sono sufficienti, è necessaria un’azione collettiva verso l’adattamento per mantenere una montagna viva ed abitata che possa garantire futuro e prospettive alle nuove generazioni;
3. La scienza è una preziosa alleata per superare dubbi e negazionismi.
Gli studi degli ultimi decenni sono inequivocabili e sempre più precisi: non possiamo più permetterci di diffondere scetticismo e fake news;
4. L’informazione ha il ruolo di guida: mostra i pericoli, racconta le soluzioni e dà voce alle opportunità.
L’informazione – istituzionale, politica, giornalistica – ha una responsabilità enorme. Con trasparenza e onestà deve saper comunicare, educare, anche attraverso la scuola, e coinvolgere le comunità;
5. Le comunità alpine devono continuare a prosperare grazie all’adattamento.
L’economia della montagna sta mutando velocemente. Integrando la cultura della neve e dello sci, la montagna offre un ventaglio di nuove opportunità di sviluppo per i suoi abitanti, per chi decide di trasferirsi in questi territori e per chi arriva da lontano;
6. La sostenibilità è futuro, il futuro è sostenibile.
Al centro della trasformazione dobbiamo porre modelli di sviluppo sostenibili ed equilibrati, nel rispetto dei luoghi, sapendo far convivere la natura e le sue bellezze con i rischi naturali collegati, ma anche nel rispetto dei bisogni e dei diritti di ciascuno, in particolar modo di chi abita la montagna e vi lavora, delle opportunità e necessità di sviluppo, anche economico, delle comunità che la abitano;
7. La speranza è come una sorgente, va trovata e protetta.
Alimentiamo la fiducia. Custodiamo l’ostinato ottimismo di chi sa che il nostro ruolo più importante è essere buoni antenati per chi verrà.
Lunedì 3 giugno 2024
Skyway – Monte Bianco
I primi firmatari:
Regione autonoma Valle d’Aosta
CELVA, Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta
Fondazione Montagna sicura
Fondazione Courmayeur Mont Blanc
La Stampa
June 4, 2024 at 07:27AM