Possiamo raffreddare il Pianeta e non lo facciamo – Meteo Giornale

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La meteorologia e lo studio del clima sono scienze complesse che si trovano oggi di fronte a una sfida senza precedenti: valutare le potenzialità e i rischi associati alle tecnologie di modificazione della radiazione solare (SRM). Queste tecnologie, che mirano a contrastare il riscaldamento globale riflettendo parte della radiazione solare in arrivo, includono l’iniezione di aerosol riflettenti nella stratosfera, l’assottigliamento delle nuvole cirri e l’aumento della luminosità delle nuvole marine.

 

Sebbene gli esperimenti sui modelli climatici e i rapporti dell’IPCC, del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e della Commissione Europea suggeriscano che queste tecnologie potrebbero potenzialmente rallentare il tasso di riscaldamento globale e persino raffreddare il pianeta, gli stessi rapporti mettono in guardia sui possibili impatti negativi che le tecnologie SRM potrebbero generare, modificando il clima in modi imprevedibili.

La mancanza di un consenso globale sull’SRM come strategia di risposta al cambiamento climatico è evidente. Durante la recente Sesta Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA), i governi mondiali non sono riusciti a trovare un accordo sulla necessità di una valutazione scientifica dei potenziali e dei rischi dell’impiego dell’SRM, portando al ritiro della risoluzione.

 

È fondamentale comprendere che l’impiego delle tecnologie SRM, o anche solo la loro sperimentazione in contesti reali, comporterebbe rischi ancora poco compresi. Questi interventi potrebbero avere gravi impatti negativi sugli ecosistemi, sulla biodiversità, sulla qualità dell’aria, sullo strato di ozono e sulla produttività agricola, con effetti probabilmente distribuiti in modo diseguale sulla Terra, esacerbando ulteriormente le sfide esistenti legate alla giustizia ambientale e all’equità.

Inoltre, l’impiego delle tecnologie SRM in assenza di rapidi tagli alle emissioni creerebbe una pericolosa dipendenza dall’azione continua dell’SRM per mantenere il suo effetto sul clima. In questo scenario, se l’SRM venisse interrotto improvvisamente, il cosiddetto effetto di terminazione causerebbe un rapido riscaldamento con il potenziale di danneggiare sostanzialmente molteplici sistemi vitali in tutto il mondo, sollevando ulteriori preoccupazioni di ingiustizia intergenerazionale.

 

È cruciale sottolineare che l’SRM, per definizione, non affronta l’accumulo di gas serra, che è la causa principale del cambiamento climatico. Di conseguenza, esiste il rischio aggiuntivo di distogliere l’attenzione e le risorse dalla necessità di rapidi e profondi tagli alle emissioni. Oltre al suo potenziale di distrazione, le tecnologie SRM non possono affrontare il problema dell’acidificazione degli oceani e possono anche porre sfide all’uso dell’energia solare per sostenere la decarbonizzazione.

 

I costi dell’impiego dell’SRM sono elevati, con una stima che colloca questo valore a 2,25 miliardi di dollari all’anno nei primi 15 anni di impiego, fondi che probabilmente sarebbero molto meglio spesi negli sforzi di riduzione delle emissioni.

Data l’importanza della governance dell’SRM, precisamente a causa dell’alto livello di controversia che circonda questa serie di tecnologie, un accordo di non utilizzo sembra improbabile nel breve termine. Tuttavia, un processo di valutazione trasparente e inclusivo potrebbe essere un passo importante verso un eventuale accordo di questo tipo.

 

L’unico modo per sbloccare questa situazione di stallo è effettuare un processo di valutazione scientifica trasparente e inclusivo, arricchito dall’inclusione delle prospettive di diverse parti interessate. Questo sarebbe un passo fondamentale per aiutare la comunità decisionale globale a costruire un consenso su questo tema critico e controverso, e per progredire verso una governance efficace dell’SRM, incluso un potenziale accordo di non utilizzo.

In un’era in cui il cambiamento climatico minaccia il futuro del nostro pianeta, è imperativo che la comunità scientifica e i responsabili politici si impegnino in un dialogo onesto e aperto sulle potenzialità e i rischi delle tecnologie SRM. Solo attraverso una valutazione rigorosa e democratica possiamo sperare di trovare un terreno comune e di tracciare una strada verso un futuro sostenibile per tutti.

June 5, 2024 at 02:27PM

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