Maggio 2024 è il mese più caldo di sempre: superato il limite +1,5°C – HDblog
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L’innalzamento delle temperature è ormai una cosa nota e ogni anno si registrano picchi sempre maggiori in ognuno dei 12 mesi del calendario, tanto da poter sostenere che le temperature che avremo nei mesi del 2024 saranno probabilmente più fresche di quelle che ci aspetteranno nel 2025, con un andamento che si ripeterà in modo regolare nei prossimi decenni.
Finora, infatti, non avevamo mai superato la soglia limite del grado e mezzo di aumento della temperatura del Pianeta rispetto all’era pre-industriale. Maggio ha purtroppo segnato un record senza precedenti, arrivando a + 1,52 ° C rispetto alla media mensile.
Questo comporta un cambio di paradigma fondamentale, un diverso punto di vista che deve portarci a pensare non in termini di maggiore calore, ma di maggiore frescura. Se il trend ci sta portando a registrare temperature sempre più alte, e a vivere estati bollenti e inverni troppo miti, dobbiamo entrare nell’ottica che nel 2025 ricorderemo questo periodo come “il più fresco di sempre”.
A rilasciare i dati, registrati sui passati 12 mesi, che mostrano un aumento della temperatura del Pianeta superiore al 1,5 gradi (precisamente 1,52 per il mese di maggio 2024) è Copernicus, il Programma Europeo di osservazione della Terra, precedentemente conosciuto come GMES (Global Monitoring for Environment and Security).
Copernicus raccoglie costantemente un complesso insieme di dati provenienti da molteplici fonti (satelliti e sensori di terra, di mare ed aviotrasportati), confrontandoli ed elaborandoli in modo da fornire informazioni precise e affidabili sullo stato di salute del nostro Pianeta.
STIAMO VIVENDO IL PREQUEL DEL RISCALDAMENTO GLOBALE
Maggio è il 12° mese consecutivo a stabilire il record assoluto di caldo, ma non solo.
Quello che stiamo vivendo adesso è il “prequel” del riscaldamento globale, ovvero di cosa ci aspetterà non tanto nel 2025, ma già questa estate, perché siamo già oltre l’1,5 gradi di aumento della temperatura.
Riportando alla memoria gli accordi di Parigi (era il “lontano” 2015) il trattato, firmato da 194 paesi, oltre all’Unione Europea, stabilì il non superamento dei 2°C di aumento della temperatura, aggiungendo la necessità di restare sotto 1,5° C di aumento massimo, “al fine di evitare le conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico”.
Nove anni dopo, abbiamo superato il primo limite, ma non è questo l’aspetto più preoccupante; ad allarmare maggiormente la comunità scientifica è il fatto che il trend di surriscaldamento del Pianeta si ripresenta ogni anno, superando i limiti registrati nei 12 mesi precedenti.
Carlo Buontempo, direttore di Copernicus, ha commentato:
È scioccante ma non sorprendente che abbiamo raggiunto questa serie di 12 mesi. Anche se questa sequenza di mesi da record alla fine verrà interrotta, il segno generale del cambiamento climatico rimane e non vi è alcun segno in vista di un cambiamento in tale tendenza.
UN TREND PARTITO NEL 1998
Il costante aumento della temperatura del Pianeta non è una novità degli ultimi dieci anni, ma un trend partito negli anni ’90 del secolo scorso, quando si iniziò a notare un’anomalia nei regolari cicli di "caldo/freddo" della Terra.
Era l’aprile del 1998 quando la rivista Nature pubblicò lo studio Global-scale temperature patterns and climate forcing over the past six centuries, ovvero una ricostruzione delle temperature medie globali a partire dal 1400 ad opera di Michael Mann, Raymond Bradley e Malcolm Hughes.
I tre accademici avevano elaborato un nuovo metodo di calcolo, mostrando graficamente un trend che già allora aveva destato una certa preoccupazione; il procedimento di analisi è stato adottato e migliorato nel corso degli anni, producendo le ricostruzioni su cui ci basiamo ora.
Gli autori sono partiti da precedenti studi di paleoclimatologia, convertendoli (tramite metodo statistico) in un grafico spazio-temporale su scala planetaria.
L’anno dopo, utilizzarono lo strumento di calcolo (migliorato e aggiornato con ulteriori dati) ricostruendo l’andamento della temperatura terrestre partendo dall’anno 1000; nel 2000 il lavoro dei tre autori verrà inserito nel terzo rapporto dell’IPCC.
Il grafico di Mann, Bradley e Hughes lo conoscono quasi tutti, è quello che il climatologo Jerry Mahlman definì per primo “il grafico mazza da hockey” per raffigurare visivamente l’immagine di un andamento regolare (il bastone) che subisce improvvisamente un’impennata verso l’alto (la parte curva della mazza).
IL DISCORSO DI GUTERRES
Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, ha inserito i dati del Copernicus Climate Change Service e del rapporto WMO-UK Met Office nel discorso pronunciato al Museo Americano di Storia Naturale in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il cui tema è “una sola Terra”.
Guterres ha lanciato l’ennesimo appello, dichiarando:
Nell’ultimo anno, ogni mese del calendario ha visto aumentare le temperature. Il nostro pianeta sta cercando di dirci qualcosa. Ma sembra che non stiamo ascoltando. Stiamo frantumando i record globali della temperatura e raccogliendo la tempesta. È tempo di crisi climatica. Ora è il momento di mobilitarsi, agire e dare risultati
June 7, 2024 at 04:22PM