Impatti sociali del cambiamento climatico: quali sono gli effetti – Studenti.it
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Cambiamento climatico e conseguenze sociali

Fonte: getty-images
Il cambiamento climatico ha ripercussioni profonde sulle dinamiche sociali globali, sull’economia e, più in generale, sulla sostenibilità futura del pianeta.
Scopriamo qual è l’impatto del cambiamento climatico sulla società, quali sono le fasce della popolazione globale più vulnerabili e come dovremmo affrontare questa emergenza per il futuro dell’uomo sul pianeta Terra.
I dati sul cambiamento climatico
Gli effetti negativi del cambiamento climatico sul pianeta sono ormai ben chiari e lo dimostrano diversi studi che prevedono che con ogni probabilità assisteremo, secondo le stime del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep), a un ulteriore aumento della temperatura media globale, fino a raggiungere i 3 gradi centigradi in più entro la fine del secolo. Una situazione che porterà a un innalzamento consistente del livello dei mari nei prossimi anni e a numerose conseguenze impattanti sulla vita dell’uomo.
L’innalzamento delle temperature porta a un danneggiamento dei raccolti, a un peggioramento della qualità della vita e a maggiori conflitti, oltre all’aumento di malattie e della mortalità. Tutto questo si traduce in cambiamenti sociali consistenti e problematiche che dovranno essere risolte con strategie di adattamento, educazione e sensibilizzazione.
Quale impatto hanno i cambiamenti climatici sulle disuguaglianze sociali?
Tra gli impatti negativi del cambiamento climatico troviamo il peggioramento delle disuguaglianze sociali. Dai dati raccolti dall’Epa (l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti) nel rapporto “Climate Change and Social Vulnerability in the United States: A Focus on Six Impacts”, emerge che i cambiamenti climatici colpiscono maggiormente le fasce di popolazione più vulnerabili.
Qual è il motivo per cui le fasce più deboli sono anche le più svantaggiate? Principalmente perché posseggono meno strumenti per prevenire e affrontare gli effetti negativi del clima e per riparare ai danni arrecati. Infatti, i Paesi che posseggono minori risorse sono quelli che riescono ad adattarsi meno ai cambiamenti e impiegano un tempo maggiore nel fronteggiare e risolvere le varie crisi legate al cambiamento climatico.
Questo svantaggio allarga inevitabilmente la forbice tra popolazione ricca e popolazione povera aumentando le disuguaglianze sociali. Secondo il report "Confronting carbon inequality", pubblicato da Oxfam insieme al Stockholm environment institute, il mondo sarebbe spaccato in due: il 10% più ricco della popolazione genera la metà delle emissioni di gas serra e consuma il 31% del carbon budget (il limite di CO2 che possiamo ancora emettere per rispettare l’Accordo di Parigi), mentre il 40% circa della popolazione, la più povera (più di 3 miliardi di persone), genera soltanto il 7% della CO2 totale e sfrutta solo il 4% del carbon budget.
Sono dati che fanno emergere la grande spaccatura tra una popolazione ricca che inquina e una popolazione povera che ne subisce i danni. Per questo, oltre al problema della crisi climatica, i governi devono lavorare per fronteggiare le disuguaglianze sociali che ne derivano.
Quali sono i soggetti più vulnerabili
Gli effetti maggiormente negativi causati dai cambiamenti climatici in corso emergono principalmente all’interno delle fasce di popolazione più vulnerabili, in particolare nei Paesi più poveri del mondo.
Tra queste troviamo:
- Persone a basso reddito
- Soggetti con titolo di studio inferiore alla scuola superiore
- Donne e bambini
- Anziani
- Minoranze etniche
- Disoccupati
I bassi livelli di istruzione, l’invecchiamento della popolazione, le capacità economiche limitate, le migrazioni e la disoccupazione sono fattori che contribuiscono a peggiorare gli effetti del cambiamento climatico a livello socioeconomico globale.
Impatti su salute, aggressività e occupazione
L’aumento delle temperature globali produce un impatto significativo sulla vita umana e sui relativi sistemi sociali.
Il caldo influisce sulla salute dell’essere umano, provocando un aumento della mortalità e della morbilità (cioè numero di casi di malattia), oltre a disincentivare lo sviluppo corretto del feto durante la gravidanza e a innescare diversi problemi sulla crescita dei bambini.
In particolare, si rileva un incremento della mortalità estiva connessa ai decessi legati al calore, oltre a un aumento del rischio di incidenti causati dagli eventi climatici estremi (come gli incendi, le tempeste o le inondazioni) e delle malattie che vengono scatenate dall’inquinamento o dalla proliferazione di batteri, parassiti e virus. Il surriscaldamento globale conduce anche a una maggior diffusione di malattie trasmesse dagli animali che minacciano la salute pubblica degli esseri umani (basti pensare a malaria, febbre gialla o dengue).
Il cambiamento climatico ha conseguenze anche sull’aggressività tra le persone facenti parte di una società. Gli atti di violenza interpersonale tendono a crescere con l’innalzamento delle temperature e in concomitanza con una riduzione delle precipitazioni. Questo accade soprattutto nelle zone rurali più povere, dove la scarsità di risorse e di raccolti crea squilibri sociali e violenze, che possono sfociare anche in conflitti su vasta scala tra gruppi di persone. Per esempio, nell’Africa Sub-Sahariana emerge che le temperature in aumento contribuiscono al 29% dei conflitti civili.
Inoltre, gli eventi climatici violenti, ai quali si assisterà sempre più spesso, hanno ricadute indirette anche sulle istituzioni governative, che rischiano di indebolirsi portando al declino delle società.
Anche i diversi settori economici di ciascun Paese risentono dei mutamenti climatici, che vanno a modificare il mercato del lavoro con conseguenze sulla popolazione. Basti pensare al turismo e all’agricoltura, che dipendono strettamente dalle condizioni climatiche. Inoltre, si possono verificare diminuzioni nella quantità di forza lavoro dovute a malattie e a una salute generalmente più precaria.
La sfida del futuro: adattamento, educazione e sensibilizzazione
Capire quali sono gli impatti del cambiamento climatico sulla società è di fondamentale importanza per affrontare le sfide attuali e future. Le popolazioni dovranno investire nell’adattamento alle nuove condizioni climatiche per riuscire ad affrontare e a migliorare la situazione lavorativa e reddituale.
Una sfida non semplice, considerando che le fasce di popolazione ricche, che rappresentano una piccola minoranza, riescono ad adattarsi con maggior efficacia rispetto a quelle più povere, poiché dispongono di maggiori risorse economiche e tecnologiche.
Le donne, tra i soggetti più colpiti dal cambiamento climatico a livello globale, fanno più fatica a conformarsi ai nuovi contesti climatici, soprattutto se l’adattamento richiede elevate risorse economiche.
Eppure, le donne svolgono un ruolo importante nello sviluppo di pratiche sostenibili.
Le istituzioni governative giocano un ruolo fondamentale nel ridurre la vulnerabilità all’interno della società e nell’attuazione di politiche di adattamento efficaci. Ma questo non basta. Anche i cittadini hanno il dovere di impegnarsi ad arginare gli effetti del cambiamento climatico. È essenziale quindi una stretta collaborazione tra mondo privato e mondo istituzionale.
L’educazione e la sensibilizzazione, infine, sono fondamentali e cruciali nel percorso di adattamento per la ricerca di soluzioni atte a contrastare il cambiamento climatico globale.
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June 10, 2024 at 12:00PM