Agroalimentare italiano, l’export sfiora i 27 miliardi di euro – Verona Economia
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Esportazioni in crescita per i distretti agroalimentari italiani nel 2023, con un export che sfiora i 27 miliardi di euro e un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 dicembre 2023, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. Nonostante qualche flessione, come quella del settore vinicolo (-1,9% i vini veronesi), i risultati complessivi sono positivi e testimoniano la continua attrattività dei prodotti italiani sui mercati esteri.
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che l’apprezzamento per i prodotti italiani all’estero continua a crescere, rendendo necessario per le aziende rafforzare la loro presenza sui mercati stranieri. A tal fine, Intesa Sanpaolo ha destinato 20 miliardi di euro al comparto, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e Cassa Depositi e Prestiti, per finanziare investimenti in efficienza energetica e crescita internazionale.
L’analisi per prodotto
La filiera del vino, pur restando al primo posto per valori esportati con oltre 6,5 miliardi di euro, ha registrato un lieve calo del 0,7% rispetto al 2022. Tra i distretti, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene ha segnato un incremento del 4,3%, mentre i vini di Langhe, Roero e Monferrato, i vini dei colli fiorentini e senesi e i vini del veronese hanno sofferto significativi arretramenti, soprattutto sui mercati nordamericani.
Positiva la performance della filiera della pasta e dolci, che ha visto un aumento del 4,8%, con il comparto pasta e dolci dell’Alimentare di Parma che ha contribuito con 142 milioni di euro. Anche i Dolci di Alba e Cuneo hanno registrato un aumento del 5%, mentre i comparti campani hanno subito una contrazione.
La filiera dei distretti agricoli ha recuperato terreno, chiudendo l’anno con un +3,2%. Notevoli i risultati dell’Ortofrutta romagnola e dell’Agricoltura della Sicilia sud-orientale, quest’ultima trainata dal Pomodoro di Pachino IGP. Positivo anche il bilancio dell’Ortofrutta dell’Agro Pontino, mentre si registrano lievi cali per l’Ortofrutta del barese e le Mele dell’Alto-Adige.
Ottima crescita per la filiera delle conserve, con un incremento del 10,1%, guidato dalle Conserve di Nocera e dall’Alimentare di Parma. La filiera delle carni ha mostrato luci e ombre, con una crescita complessiva del 5,6% ma dinamiche contrastanti tra i vari distretti. Buone le performance di Carni di Verona, Salumi di Parma e Salumi dell’Alto-Adige, che hanno compensato i cali in altre aree.
Il settore lattiero-caseario ha visto una crescita del 2,6%, con risultati particolarmente positivi per il distretto Parmense, quello sardo e la Mozzarella di bufala campana. Anche i distretti dell’olio hanno registrato un aumento significativo, trainati dall’Olio toscano e dal comparto olivicolo del barese.
Nella filiera del riso, Pavia e Vercelli hanno riportato crescite a due cifre, spinte dalla scarsa produzione mondiale e dal blocco delle esportazioni indiane. Il distretto del caffè ha chiuso l’anno con un aumento del 5,3%, con ottimi risultati per il Caffè e confetterie del napoletano e il Caffè di Trieste.
Il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano ha registrato una crescita del 6,1%, compensando i cali sui mercati francese e spagnolo con aumenti significativi verso Germania e Croazia. La Germania si conferma il principale partner commerciale, con un aumento del 6,7% delle esportazioni. Meno positivi i flussi verso gli Stati Uniti, in calo dell’1,4%, mentre crescono in Francia e nel Regno Unito.
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June 12, 2024 at 10:46PM