L’urbanistica e le nuove sfide del clima – La Repubblica

L’urbanistica e le nuove sfide del clima – La Repubblica

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Fino a domani si tiene a Napoli la XXVI Conferenza nazionale della Società Italiana di Urbanistica (Siu) su un tema molto ampio e impegnativo: “Nuove ecologie territoriali. Coabitare mondi che cambiano”.

Al centro del confronto il tema delle nuove ecologie territoriali, tema già affrontato dalla Siu e che l’urbanistica deve saper cogliere per sostenere un percorso fertile e consentire di abitare i mondi nel cambiamento incalzante. E farlo, seguendo l’orientamento necessario per adeguarsi al radicalmente nuovo posizionamento ecologico. Procedendo in una riflessione che la Siu vede stimolata dall’impulso fornito dalle modifiche introdotte all’art. 9 della Costituzione alla tutela del “paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione”, “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi” e tenendo sotto controllo l’iniziativa economica per impedire che avvenga in danno “alla salute”, ma si rivolga a “fini sociali e ambientali”.

Modifiche costituzionali indispensabili a promuovere il controllo del regime climatico incalzante e la connessa perdita di biodiversità, procedendo nella direzione di una limitazione del consumo delle risorse non riproducibili.

Si tratta di un’impostazione che sollecita il superamento dei modelli di una pianificazione urbanistica impostati sul paradigma della crescita, per muoversi in uno scenario di riduzione dei rischi, delle biodiversità, di una effettiva mitigazione dei cambiamenti climatici incalzanti, nella prospettiva di una concreta giustizia ambientale. Per procedere a sostegno di una pianificazione urbanistica capace di recuperare a favore di nuove ecologie territoriali, all’incrocio di molteplici saperi, sia accademici che professionali, ma anche conoscenze diffuse, pratiche e lotte.

Per una concezione del sistema ecologico attento alle diverse posizioni sociali ed economiche della folla di soggetti che agiscono conflittualmente sul territorio. Riflettendo sulle fragilità territoriali e le comunità vulnerabili, con attenzione ai mondi in movimento. Un confronto sui nuovi modi di abitare ecologicamente, per favorire forme dell’abitare sostenibili sul piano ambientale e sociale. Soprattutto nell’orizzonte del Pnrr, per un contrasto alla polarizzazione tra “città dei ricchi e città dei poveri”, per riprendere ancora una volta l’espressione di Bernardo Secchi.

Di grande interesse, all’interno di una ricca articolazione dei tre giorni di dibattito, l’apertura plenaria sui “Mondi che cambiano” con Gareth Doherty della Harvard Graduat School of Design per un “Fieldwork” approccio all’adattamento al cambiamento climatico, Paolo Perulli stimatissimo sociologo economico dell’università Piemonte orientale sul tema delle “Anime creative: urbanistica e natura”, Lise Sedrez dell’università di Rio de Janeiro su “Storie di vunerabilità e resilienza nelle comunità”.

Una conferenza organizzata in molteplici sessioni, delle quali ci si limita a ricordare quella sulla “Mondializzazione e riconfigurazione dei territori” , dove i percorsi di vita delle persone disegnano territori che costruiscono nuove geografie. Verso nuove geografie oltre la contrapposizione globale/locale; “Territori della biodiversità” e “Territori della contrazione e della decontestualizzazione”.

Una importante occasione di ascolto e dibattito per Napoli. Da non perdere.

June 13, 2024 at 11:55AM

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