Moda Inverno 2025: i brand moda sostenibili migliori – Marie Claire
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Che il lusso o la moda Made in Italy siano per definizione più sostenibili è un mito che si sta lentamente sgretolando. Eppure, sempre più giovani designer e brand indipendenti cercano di unire queste due visioni per costruire un sistema moda diverso. E le novità più interessanti sembrano arrivare dall’universo della moda maschile, per quanto con i contorni siano sempre più sfumati. Da otto stagioni Pitti Uomo cerca di dare spazio a queste realtà creative con il progetto S|STYLE, curato dalla giornalista Giorgia Cantarini. Dall’anno scorso, inoltre, i designer selezionati per esporre hanno l’opportunità unica di collaborare con il Kering Material Innovation Lab (Kering MIL), un laboratorio con sede a Milano che da dieci anni fa ricerca sui materiali più innovativi (e a impatto ridotto) per i tanti brand di lusso del colosso Kering. Il Lab, ad esempio, seleziona i migliori materiali riciclati (dal cotone al cashmere) che possano reggere la prova della qualità e della durabilità degli standard di Kering. Oppure, collaborando con fornitori e startup, cerca soluzioni innovative a questioni come la stampa, le tinture meno impattanti, le alternative migliori a fibre e materiali a base di petrolio, magari derivate invece da scarti agricoli o di altre industrie, con un approccio circolare. I dieci designer selezionati da Giorgia Cantarini hanno presentato un look a partire dal tema di questa ottava edizione, “Circular Luxury”, ovvero hanno scelto di utilizzare materiali del Kering MIL focalizzati su contenuti riciclati di alta qualità, materiali derivati da scarti agricoli o da tessili pre e post consumo, dal cotone al poliestere. Christian Tubito, direttore di MIL, spiega: "In questa edizione abbiamo chiesto ai dieci brand di creare dei look scultorei, genderless, seasonless, over-the-top, eccessivi, dando alla loro creatività la possibilità di re-interpretare il concetto di circular luxury e le soluzioni tessili circolari di nuova generazione. È stato un piacere accogliere i designer nella nostra biblioteca di innovazioni, lasciandoli interagire coi materiali. Per il Kering Material Innovation Lab è importante dare ‘un vestito a queste innovazioni’, come mi piace ripetere. A volte queste soluzioni non sono ancora pronte per essere usate su larga scala dai nostri brand, ma queste sono opportunità di sperimentazione creativa per noi, oltre che un modo per sostenere brand emergenti e dar loro visibilità".
Quali sono le innovazioni più all’avanguardia che i designer hanno scelto dal Lab? "I tessuti con ricicli meccanici, di cotone o lana, sono, ovviamente, già noti nel settore, ma sicuramente noi cerchiamo di spingerci un passo oltre, lavorando con fornitori di grande esperienza che possano garantire la qualità più alta e sperimentando non solo su ricicli da tessuto ma anche da scarti o rimanenze del cotone, ad esempio. Trovo molto interessante, tra tutte le soluzioni utilizzate dai designer, quella proposta da una startup in grado di ‘lavare via’ il colore dai tessuti di poliestere, magari usati o di fine stock, con un processo di chimica verde attraverso liquidi ionici. Non si usano quindi solventi tossici o inquinanti. Il tessuto rimane intatto, si separa il colore, che può essere utilizzato per tingere qualcosa di nuovo". La curatrice Giorgia Cantarini aggiunge: "Sono sempre molto colpita da come la creatività dei designer riesca a dare forma all’innovazione tessile in modo sorprendente. Personalmente sono rimasta impressionata dalle soluzioni che sfruttano scarti per ricavare un materiale nuovo, di alta qualità. Come il pigmento nero derivato da scarti del legno, perché notoriamente i colori scuri sono una grande sfida per la sostenibilità. Tra i capi, la cappa di Florania che diventa amaca è rivestita di pigmenti di polvere di marmo e ha un effetto davvero unico".
CAOHIME DOWLING
CAOIMHE DOWLING (Danimarca)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando: tessuti denim a fine uso riciclati meccanicamente, lasciando il tessuto non tinto per evidenziare la colorazione indaco originale; tessuti pre e post consumo trasformati con tecnologie innovative in grado di ottenere nuove materie prime mescolate con cotone da coltivazione biologica; fibre di cammello riciclate per le parti complementari.
Designer. Di stanza a Copenaghen, Caoimhe fonda il suo brand dopo un MA alla Royal Danish Academy in “Fashion, Clothing & Textiles”. Capo cult, il cappotto tweed in doppio filato Donegal Yarns. Tra le ispirazioni, il punk e il movimento Kibbo Kift con il suo impegno nature-friendly.
FLORANIA
FLORANIA (Italia)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti di cotone pre e post consumo trasformati attraverso una tecnologia innovativa; tessuti di cotone a fine uso riciclati meccanicamente; poliestere riciclato chimicamente trasformato attraverso una tecnologia innovativa in poliestere vergine; tessuto spalmato parzialmente realizzato con polvere di marmo; paillettes di poliestere riciclato.
Designer. Brand indipendente di prêt-à-porter genderless e no season, Florania propone total look realizzati in maniera artigianale tra Milano e Mantova. Tutto inizia da una collezione upcycled a cui Flora Rabitti, designer e illustratrice, aggiunge décor dall’estetica “Solar Punk”. Pioniere nella sperimentazione tessile, il brand collabora con aziende impegnate nella formazione artigiana a favore di gruppi con un background di fragilità.
GUIDO VERA (Cile)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti di cotone biologico in mischia con fibre ottenute da piante della famiglia delle banane (Abacá), trasformate in un materiale che offre una valida alternativa ai tessuti cellulosici vergini come il cotone. In aggiunta, ci sono tessuti spalmati realizzati con bioprodotti agricoli provenienti dalla coltivazione e dalla produzione di mele.
Designer. “Design semplice per menti complesse” è il motto di questo brand cruelty free di stanza a Santiago del Cile. Il fondatore è Guido Vera, designer già inserito da Forbes tra i talenti più influenti sull’evoluzione del fashion sostenibile. Ispirati ai popoli e ai paesaggi della Patagonia, i suoi sono capi minimali e genderless in cotone cileno, pelle di cactus, tessuti high-tech, vegani e biodegradabili, anche provenienti da deadstock dell’epoca della dittatura del suo Paese.
Patrick Denzil
DENZIL PATRICK (UK)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti in cotone-poliestere pre e post consumo trasformati, attraverso una tecnologia innovativa, nelle loro componenti originali di materia prima; poliestere riciclato proveniente da imballaggi in plastica degradata prelevati, grazie alla collaborazione di ong, da isole marine e montagne.
Designer. Basato a Londra, Denzilpatrick è un menswear brand fondato da Daniel Gayle, direttore creativo di origini irlandesi e giamaicane. Il nome dell’etichetta incarna un omaggio personale alla storia della sua famiglia e in particolare al legame con i nonni. Oltre alla direzione creativa di Maison Kitsune, Gayle ha alle spalle un background di prestigiose collaborazioni: Phillip Lim, Kenzo e Victoria Beckham.
Domenico Orefice
DOMENICO OREFICE (Italia)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti in poliestere riciclati meccanicamente da produttori selezionati per creare tessuti di lusso di alta gamma e imbottiture interne; i tessuti spalmati sono stati parzialmente realizzati con polveri di scarto di marmo e di minerali.
Designer. Nel brand di Domenico Orefice sportswear e innovazione, tailoring e artigianalità si intersecano con una celebrazione del Made in Italy. La qualità è garantita anche grazie alla collaborazione con realtà italiane di spicco come Polimoda, Gruppo Florence e Backdoor. Le sue parole d’ordine: rispetto per il pianeta, inclusività e innovazione.
BUZIGAHILL
BUZIGAHILL (Uganda)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti di cotone pre- e post-consumo trasformati in nuove materie prime e tinti con una tecnologia in grado di “lavare via” e riutilizzare la colorazione da tessuti già colorati; tessuti e imbottiture "Re-Lux" realizzati con capi d’abbigliamento e tessuti inutilizzati lavorati meccanicamente e provenienti dalla produzione a monte di cotone e seta di Kering.
Designer. Il giovane brand fondato da Bobby Kolade punta a portare nuovo smalto all’industria tessile ugandese, un tempo fiorente. Si intitola “Return to Sender” la prima serie di progetti incentrata sulla rigenerazione di abiti second hand di provenienza occidentale. Un piccolo team a Kampala seleziona e ridisegna questi capi creando una collezione da esportare.
PERMU (Cina/UK)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti di cotone a fine uso riciclati meccanicamente, decorati con un pigmento nero proveniente da rifiuti di legno che rappresenta un’alternativa virtuosa al nerofumo a base di petrolio, eliminando così le sostanze chimiche pericolose e le emissioni inquinanti nell’aria durante il processo di produzione; poliestere riciclato chimicamente trasformato attraverso una tecnologia innovativa in poliestere vergine; tessuto spalmato parzialmente realizzato con polvere di marmo e di minerali; paillettes in poliestere riciclato.
Designer. Di base a Londra, Permu nasce da un’idea di Heyun Pan e Jing Qian per esaltare l’individualità oltre i codici di genere. Linee classiche fanno spazio a una creatività che ripensa l’uniforme del futuro. Tagli e tecnologie sartoriali si accostano a tessuti di alta gamma. I modelli sono minimali, eleganti e maschili. Secondo un’artigianalità priva di compromessi, ogni capo passa attraverso innumerevoli processi di lavorazione.
TOLO (Italia)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando poliestere riciclato proveniente da imballaggi in plastica degradata prelevati da isole marine e montagne; tessuti in poliestere a fine uso riciclati meccanicamente.
Designer. Da un’idea di Francesco Tolotta, Tolo nasce come progetto custom made per poi evolvere in una collezione a 360°. Dal background artistico del designer deriva la costante attenzione per dettagli e cromatismi. Focus sull’impatto ambientale: c’è una scelta consapevole di tessuti e quantità necessarie alla produzione, rispettosa verso l’uomo e l’ambiente.
UNSUNG WEAVERS
UNSUNG WEAVERS (Grecia)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando una combinazione di tessuti e imbottiture "Re-Lux" realizzati con materiali tessili e per l’abbigliamento inutilizzati e lavorati meccanicamente da Kering: seta mescolata con lana per un’applicazione di fibra-pelliccia di alta gamma.
Designer. Impasto indissolubile di storia e cultura per una collezione di capi unici hand made che riutilizzano coperte recuperate da villaggi del Mediterraneo. Materiali che donano nuova vita all’antico mestiere della tessitura. Ogni pezzo è cucito a mano su un modello unico, basato su archetipi come la cappa da pastore o la veste monastica.
VIAPIAVE33
VIAPIAVE33 (Italia)
Materiali scelti. Il look è stato creato utilizzando tessuti a fine uso di cashmere, seta e cotone riciclati meccanicamente da produttori selezionati; tessuti realizzati con fibre ottenute da piante della famiglia dei banani ("Abacá"), trasformate in un materiale che offre una valida alternativa ai tessuti cellulosici vergini (come cotone e lino).
Designer. Un brand proiettato al futuro che opera nel presente, con una collezione che accosta ready-to-wear, accessori, oggetti ed esperienze che parlano dell’uomo contemporaneo in relazione alla natura e alla tecnologia. Concetti chiave: tessuti di ricerca, sostenibili e certificati; rispetto degli esseri viventi; dialogo tra tradizione e innovazione.
June 18, 2024 at 12:57AM