Dia, mafia in Sicilia attiva su agroalimentare e pastorizia – Agenzia ANSA
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"In considerazione della vocazione
agroalimentare e pastorale del territorio siciliano,
l’incessante azione di contrasto di Forze di polizia e
magistratura ha consentito di scoprire guadagni illeciti posti
in essere con l’accaparramento di terreni agricoli da parte di
aziende "mafiose" o infiltrate da soggetti vicini a personaggi
della criminalità per ottenere contributi di sostegno allo
sviluppo rurale concessi dall’Agenzia per le Erogazioni in
Agricoltura". E’ quanto emerge dalla relazione della Dia per il
primo semestre del 2023.
"Nell’intero territorio siciliano – osserva la Dia – il
comparto agropastorale rappresenta il settore di traino per
l’economia che, di conseguenza, attira l’interesse delle
consorterie mafiose affiancate da prestanomi e professionisti
compiacenti. Il fenomeno continua a interessare principalmente
le aree agro-pastorali del cuore della Sicilia rappresentando
una minaccia al reale sviluppo delle attività produttive del
comparto. In questo ambito le indagini hanno disvelato anche il
coinvolgimento di soggetti non direttamente legati alle
organizzazioni criminali che hanno cercato di accaparrarsi
ingiusti profitti attraverso false attestazioni o condotte
fraudolente".
"Da un punto di vista delle modalità operative – sottolinea
la relazione – i soggetti mafiosi, come tutti gli attori sociali
o economici hanno subito un’evoluzione, si sono adattati e
adeguati ai mutamenti della società, hanno cambiato veste e
modalità operative seguendo il corso del tempo. La loro più
marcata propensione è quella di capire tempestivamente ogni
variazione dell’ordine economico e di trarne il massimo
beneficio. Le mafie siciliane, infatti, rivolgono le proprie
attenzioni ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando
della disponibilità di ingenti capitali accumulati con le
tradizionali attività illecite. Sono organizzazioni criminali
che ricorrono alle più avanzate metodologie d’investimento,
riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi
dell’Unione Europea. Le strategie criminali dei sodalizi mafiosi
siciliani – ricostruisce la Dia – si sviluppano
fondamentalmente su due distinti canali: il primo è quello
incentrato sul controllo del territorio perpetrato attraverso il
ricorso alle tradizionali attività delittuose finalizzate a dare
forza al vincolo associativo; il secondo orientato al controllo
delle attività economiche e delle gare pubbliche fino al
condizionamento dei processi decisionali degli enti locali per
accrescere il proprio consenso tra la popolazione".
"Non può escludersi – conclude la Dia nella relazione sulla
Sicilia – che Cosa nostra e le altre organizzazioni mafiose
siciliane possano manifestare interesse per gli investimenti
relativi allo stanziamento economico previsto dal Pnrr. In
ragione di tale possibile minaccia va tenuta alta la guardia al
fine di scongiurare ogni tentativo di infiltrazione mafiosa
negli appalti pubblici siciliani".
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June 19, 2024 at 01:59AM