L’Università di Palermo prende posizione contro Israele, cambiamenti climatici e transizione energetica – INMR Sicilia … – Italia che Cambia
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Continua la guerra in Medio Oriente tra centinaia di migliaia di morti nel territorio della Striscia di Gaza. Nessuna tregua, per qualche giorno in vista delle elezioni europee si è preferito parlare di altro, mentre «a Gaza sono stati commessi crimini contro l’umanità, di sterminio, persecuzione di genere contro uomini e ragazzi palestinesi, omicidio, trasferimento forzato, tortura e trattamenti inumani e crudeli». Descrive così la Commissione d’inchiesta creata dal Consiglio Onu Diritti Umani quanto sta accadendo dallo scorso 7 ottobre.
Tante le manifestazioni da parte degli studenti all’interno degli Atenei italiani, ma solo l’Università di Palermo ha annunciato una sospensione di tutti gli accordi in essere con gli Istituti universitari israeliani e che non ne verranno siglati di nuovi, fino a che l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza andrà avanti. La decisione dell’Ateneo porta anche all’interruzione del programma Erasmus+ con le Università Afeka di Tel Aviv e Hebrew University di Gerusalemme. Eventuali accordi futuri saranno sottoposti all’esame di tavoli di lavoro dove verificare la “dual use”, ovvero l’utilizzo civile e militare.
Accanto a queste iniziative – come si legge sul sito dell’Università – sono attualmente allo studio misure di supporto per il sistema educativo palestinese finalizzate a garantire il diritto allo studio attraverso l’istituzione di corridoi umanitari e borse di studio e l’organizzazione di momenti culturali di informazione e formazione, anche in collaborazione con reti nazionali ed internazionali, indirizzati non solo alla comunità universitaria ma all’intera città per decostruire la lettura stereotipata e ideologica di scontro fra civiltà e religioni che polarizza il dibattito pubblico attuale avvalendosi delle indicazioni, delle istanze e delle proposte che provengono dal corpo docente e dagli studenti.
Le iniziative che compongono il documento di indirizzo approvato dal Senato Accademico saranno presentate in un’assemblea pubblica che si terrà oggi 19 giugno. Dopo 26 giorni dall’inizio della protesta delle tende all’università di Palermo, montate nel campus in viale delle Scienze, gli studenti esultano: «Abbiamo vinto! Per noi si tratta solo di un punto di partenza – sottolineano – tanti dei punti che abbiamo portato in Senato non sono stati sufficientemente trattati, come gli accordi con Leonardo Spa. Lo stop agli accordi resta, però, un importante messaggio da parte del nostro ateneo. E ne siamo orgogliosi».
Non è dello stesso parere la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che la ritiene una scelta sbagliata, «soprattutto in un momento in cui si sta intensificando il processo politico-diplomatico di pace, di ricerca della pace». «Le università non si schierano, non entrano in guerra, sono costruttori di ponti, creatori di pace, sono delle grandi fabbriche di diplomazia scientifica».
Detto che non esiste alcuna guerra giusta, quest’ultimo punto sarebbe anche condivisibile – anche se, a memoria, nel caso del conflitto russo-ucraino fu esattamente l’opposto: le pochissime voci che ebbero da ridere sulla distanza che l’Italia, e non solo, prese rispetto alla cultura russa in genere e anche ai suoi tanti artisti impegnati nel nostro paese furono aspramente criticate – ci sfuggono invece i processi politico-diplomatici di pace e di ricerca della pace seri e realizzabili concretamente. Quale sarà l’intervento e la politica adottata dai nuovi organi dell’Ue?
June 19, 2024 at 05:05AM