Acqua, Giansanti: climate change impone cambiamento per agricoltori. Sfruttare nuove tecnologie. VIDEOINTERVISTA – Agricolae.eu
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Roma – "Come Confagricoltura stiamo seguendo molto i dati che stanno emergendo in questi giorni, soprattutto sugli effetti del cambiamento climatico. È evidente agli occhi di tutti noi che ciò che è accaduto l’anno scorso è un qualcosa che sta cambiando in maniera quasi definitiva l’approccio degli agricoltori verso l’ambiente.
L’anno scorso abbiamo avuto eventi estremi che hanno significativamente impattato nella produzione agricola dell’Emilia Romagna, ma dall’altra parte anche quello che è stato il danno legato alla siccità in altre parti dell’Italia stessa. Quest’anno la siccità ha picchiato duro nel Sud Italia e dall’altra parte invece le continue piogge hanno messo in difficoltà il Nord Italia sulle colture tradizionali del Nord. In questa dimensione sta tutto cambiando e quindi gli agricoltori sono chiamati anche loro ad un cambiamento. Cambiamento che è alla base anche della necessità di dover produrre ciò che i consumatori chiedono: cibo buono, di qualità, in sicurezza tutti i giorni. E quindi il cambiamento climatico va affrontato, va gestito e bisogna affrontarlo e gestirlo con sapienza, innanzitutto attraverso un miglior utilizzo della tecnologia applicata all’agricoltura".
Così ad AGRICOLAE Massimiliano Giansanti, a margine dell’evento "Water Intelligence", Presentazione primo report nazionale sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione nella gestione del ciclo dell’acqua organizzata oggi a Palazzo Valle a Roma.
"In questo l’intelligenza artificiale può dare veramente una serie di soluzioni. Oggi le immagini satellitari, l’utilizzo dei sensori, permettono all’agricoltore di avere una serie di dati che gli consentono di intervenire quando necessario e con quantitativi d’acqua che effettivamente servono alla pianta in quel momento. Al contrario forse di un modello che veniva usato fino a qualche anno fa in cui si seguiva un calendario di irrigazione senza considerare quello che effettivamente necessitasse agli agricoltori.
Certamente i cambiamenti, come sempre, fanno paura, ma non dobbiamo aver paura dei cambiamenti e delle tecnologie, come non dobbiamo aver paura dei frutti della scienza e della ricerca. Oggi l’Italia è leader nello studio sulle piante TEA, queste nuove piante in grado di poter resistere meglio alla siccità.
Oggi il tema dell’innalzamento della temperatura a livello globale è un problema assoluto. Le piante fanno fatica a resistere alle temperature più alte, soprattutto le piante che producono frutti e mi riferisco ovviamente al settore del vino, al settore ad esempio dei kiwi o fino ad arrivare a colture a pieno campo come il riso. Noi oggi siamo primi in Europa ad avere una sperimentazione in pieno campo grazie all’università, con la professoressa Brambilla che sta sperimentando appunto un riso in grado di resistere meglio alla siccità e agli attacchi che oggi il cambiamento climatico pone rispetto alle malattie delle nostre piante.
Quindi apriamoci alla scienza, definiamo velocemente la possibilità di utilizzo di queste nuove sementi in grado di dare soluzioni e risposte. Apriamo sempre di più e incentiviamo la tecnologia e dall’altro lavoriamo per accumulare acqua. Noi oggi abbiamo bisogno di accumulare l’acqua, troppa ne va persa in mare. Dobbiamo avere il coraggio di fare un grande piano straordinario e strategico sia a livello consortile con i Consorzi di bonifica, piuttosto che quelle aziende che lo potranno fare anche in proprio, quindi un piano di invasi grande medio e piccolo per poter dare ovviamente alle aziende la quantità di acqua necessaria per dare poi quell’acqua che è necessaria per produrre il 75% di ciò che mangiamo perché pochi sanno che il 75% di quello che mangiamo arriva da agricoltura irrigata".
June 20, 2024 at 07:54PM