La rivoluzione dell’idrogeno modifica gli equilibri geopolitici e industriali – WSP
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Il corridoio ha ottenuto un forte sostegno da parte degli acquirenti e degli operatori di stoccaggio lungo l’intero percorso, in particolare relativamente ai cluster industriali con produzioni le cui emissioni sono difficili da eliminare dell’Italia (ad esempio Augusta, Taranto, l’Italia settentrionale), Austria (ad esempio Stiria, Vienna e Linz) e Germania (Burghausen, Ingolstadt). L’idrogeno verrà qui impiegato, in particolare nelle strutture particolarmente energivore, per generare direttamente energia elettrica mediante celle a elettrolisi inversa nelle potenze richieste, che emettono come sottoprodotto di scarto solo vapor d’acqua; l’approvigionamento del vettore energetico idrogeno sarà analogo a quello del gas naturale cui siamo tutti abituati, minimizzando il rischio tipico delle rinnovabili di mancati bilanciamenti di potenza notturni con relative cadute di tensione.
Il Corridoio meridionale é già esistente al 70% circa, fattore che ne faciliterà la fattibilità tecnico economica: si tratta di riadattare (“repurpose”) condotte previste per il trasporto di gas naturale e costruire una pipeline “hydrogen ready”, cioè adatta a trasportare una miscela del 10-20% di idrogeno insieme al gas fossile.
Nelle Nazioni africane citate sono in fase di pianificazione preliminare anche i piani relativi alle infrastrutture solari che abiliteranno la produzione di idrogeno verde: il mese scorso il governo algerino ha siglato un accordo con Berlino per due progetti pilota sull’idrogeno verde da 50 MW ciascuno. Eni ha un progetto pilota presso il giacimento di Bir Rebaa North, dove si trova un impianto fotovoltaico da 10 MW. L’Algeria ha inoltre appena aggiudicato le prime aste per la realizzazione di 3 GW fotovoltaici entro il 2026, parte del piano nazionale per dotarsi di 15 GW di solare entro il 2035.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha commentato: “Sviluppare il potenziale dell’energia pulita del continente africano e collegarlo all’Europa, promuovendo la crescita e la sicurezza su entrambe le sponde del Mediterraneo, è tra le priorità del governo italiano”. Robert Habeck, ministro tedesco della Transizione Ecologica, ha dichiarato: “Lo sviluppo di un mercato transfrontaliero europeo dell’idrogeno è una garanzia per accelerare la transizione energetica e, in particolare, per decarbonizzare settori con emissioni di CO2 difficili da ridurre”.
Il SoutH2Corridor é un programma lungimirante e cooperativo, destinato a cambiare gli scenari geopolotici, portando nel tempo alcune Nazioni africane alla sostituzione dell’export tradizionale di materie prime per la produzione di energia verso i Paesi europei: da petrolio e gas naturale all’idrogeno. Un ulteriore passo prevede che l’energia venga prodotta direttamente in tali Paesi, mediante grandi centrali indifferentemente a gas naturale o da fonti rinnovabili; a quel punto l’export riguarderà l’energia elettrica, trasportata mediante elettrodotti sottomarini verso l’Italia o altri Paesi sul lato nord del Mediterranio e poi alle altre Nazioni europee.
June 24, 2024 at 04:54PM