Energia pulita e bonifiche: ecco le hydrogen valleys. Tre siti a Fano, Falconara e Offida per produrre 464 ton – corriereadriatico.it

ANCONA – Tre siti di produzione da fonti rinnovabili in altrettante aree industriali dismesse. Obiettivo: produrre 464 tonnellate annue di idrogeno verde – soprattutto attraverso il fotovoltaico – per contribuire alla decarbonizzazione e all’efficientamento energetico nelle Marche.

La finalità

È con questa mission che verranno realizzate le tre hydrogen valleys a Fano, Falconara e Offida, finanziate con 36,2 milioni di euro in totale. L’energia sarà impiegata per vari utilizzi, tra cui bus pubblici, nautica e industrie regionali. «Il valore aggiunto – spiega l’assessore all’Energia Andrea Antonini – si concretizzerà non solo nella decarbonizzazione dell’economia, avviando quel processo di graduale riconversione del settore industriale e del trasporto dall’uso della fonte fossile alla rinnovabile, ma anche nella possibilità di riqualificare aree del territorio da lungo tempo degradate e inquinate». I risultati dovranno essere raggiunti entro il 30 giugno 2026, come da road map Pnrr.

Le aree

Le tre aree industriali dismesse su cui sorgeranno i siti di produzione di idrogeno verde, distribuite in modo omogeneo sul territorio regionale, si collocano nell’area industriale di Bellocchi di Fano (PU), dove a curare il progetto sarà la ditta Energie Techfem, l’ex Montedison di Falconara (AN), con Rti Renco incaricata della realizzazione, e l’ex Cpm nel Comune di Offida (AP) affidata a Esdigis 4U. Le Marche concorrono così al perseguimento del target Pnrr di dotare l’Italia entro il 2026 di almeno 10 progetti di produzione di idrogeno della capacità media di 1-5 mw, nel contesto della più ampia strategia europea dell’idrogeno per un’Ue climaticamente neutra entro il 2050. «La produzione dell’idrogeno verde avrà un impatto importante anche sul trasporto pubblico locale – sottolinea l’assessore al Tpl Goffredo Brandoni – un settore colpito dalla pandemia prima e poi dalla crisi energetica». La transizione green muove i primi passi.