Costalovara, api e bioedilizia sul lago dolomitico più pulito d’Italia – Corriere della Sera

Costalovara, api e bioedilizia sul lago dolomitico più pulito d’Italia – Corriere della Sera

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I ragazzi si tuffano dentro l’acqua del lago prendendo la rincorsa dal limitare del bosco, senza che i genitori possano obiettare alcunché visto che lo specchio d’acqua in cui davvero si riflettono gli alberi e i cottage in legno di Costalovara contende a quello di Braies, reso famoso anche da Terence Hill con il suo «Un passo dal cielo», il titolo di più pulito d’Italia e vanta addirittura una temperatura dell’acqua tra i 22 e i 24 gradi. Eppure siamo a nord dello Stivale, sopra Bolzano, in quell’Altipiano del Renon che costituisce uno dei paradisi verdi più placidi dell’Alto Adige.
Appunto il lago è l’ombelico liquido dell’estate. Profondo appena cinque metri, formato dall’acqua fatta convogliare qui dal Rio d’Auna, la sua salubrità è stata sancita dalle ricerche approfondite condotte da Legambiente, e vanta un fondale composto da porfido quarzifero ricoperto da depositi morenici. Grazie a questo suo bacino naturale, le segherie, gli stube, i masi tutti in legno sparsi tra i boschi hanno tratto a lungo l’acqua per il proprio funzionamento e l’approvvigionamento delle famiglie.

Il Museo del miele nell’antico fienile

La gente di Costalovara — dove in queste settimane i fiori spontanei tappezzano ogni collina e declivio, trasmettendo l’impressione di trovarsi all’interno di un grande giardino mentre il profumo delle erbe spontanee, così come delle spezie, si spande per le vie — è sempre stata dedita anche all’apicoltura. Per questo l’apertura di un museo dedicato appunto a tale pratica di allevamento delle api compiuta da parte dell’azienda Plattner ha costituito un’operazione quanto mai opportuna e sensibile: sciami di bambini, accompagnati da genitori o maestre, li guidano all’interno di un maso cinquecentesco nel quale la cucina, le stanze da letto, le stufe, la camera per la preparazione del formaggio e del burro, sono ancora quelle originali arredate dalle due sorelle che lo hanno abitato precedentemente, in modo che i visitatori di ogni età possano scoprire tutte le fasi di quella lavorazione che vede l’uomo seguire le api nella loro avventura sino ai barattoli di miele venduti nella dispensa. Laddove si trovavano le mangiatoie degli animali, sono state raccolte arnie fatte di legno, paglia, gerle, antichi smielatori.

Masi e stube sulle rocce e tra gli alberi

Conservando in bocca il sapore del miele di eucalipto, cardo, girasole, clementina, si esce di nuovo all’aria aperta per ammirare gli orticelli cinti dagli steccati in cui sono coltivati gli ortaggi all’interno di stube che vengono tutt’oggi chiamati col nomignolo usato sin dai secoli scorsi: la casa dei tre alberi, la casa sulla montagna, la casa della roccia, determinato dalla loro precisa collocazione geografica. Agli usci, invece, sono appese corone formate da spighe intrecciate, che saranno sostituite tra poco dopo il raccolto, mentre i sentieri indicati da alberi di pero e ciliegio preannunciano la possibilità di un cammino verso le vette dolomitiche. Soprattutto lo Sciliar che appare vicino e al tempo stesso lontano, quasi vegliasse e garantisse questa quiete: per godere tale piacere più a lungo e magari consumare una bella colazione coi pani, lo strudel e gli altri dolci fatti in casa si può anche soggiornare negli chalet eretti tra i boschi come il Lodge Ritten di Adler che usando i legni locali ha mimetizzato la sua sauna finlandese tra gli alberi più alti: Andreas e Klaus Sanoner insieme all’architetto Hugo Demetz e allo studio G22 Projects hanno mostrato grande attenzione per la bioedilizia, nascondendo le abitazioni e il corpo principale, che scompaiono nel bosco, senza ferire la natura circostante e la fauna assai composita che vive intorno al lodge.

Crocifissi in legno, segherie, abeti rossi

I percorsi ad anello lungo i sentieri, in particolare il numero cinque, permettono appunto di inoltrarsi tra querce, abeti rossi, sorbi, pini e larici, dove si possono scorgere i caprioli, in un silenzio praticamente assoluto, interrotto di tanto in tanto dal ronzio delle motoseghe azionate dai boscaioli e dal brontolio sommesso della vecchia locomotiva della Ferrovia del Renon. Altrimenti si potrebbe continuare per ore e ore a camminare, sostando dinanzi ai crocifissi in legno scolpiti da mani sagge e anime pie, soffermarsi a raccogliere foglie di felce da custodire poi tra le pagine dei diari, per poi tornare alla Chiesa di San Giuseppe dall’inconfondibile cupoletta a cipolla. E successivamente fare rotta di nuovo verso il lago in attesa che il tramonto lo ricopra di viola colorando i cappelli indossati dai pescatori di carpe che si sono trattenuti lungo le sue rive per tutte queste infinite e chiare giornate di giugno.

INFORMAZIONI SU COSTALOVARA

Fa parte del Comune di Renon e ha una popolazione stabile di 33 abitanti, che aumentano nel corso dell’estate. La sua altitudine di partenza è 1.206 metri sul livello del mare. Su questo sito https://www.ritten.com/it si possono reperire molte informazioni utili per scoprire il Renon che si trova appena sopra la città di Bolzano.

28 giugno 2024 (modifica il 28 giugno 2024 | 19:13)

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June 30, 2024 at 07:24AM

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