Idrogeno verde in Europa, Hydrogen Europe e Bruxelles pianificano i prossimi passi – HDblog

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L’idrogeno verde, ovvero l’H₂ ottenuto tramite processi di elettrolisi alimentati da energia rinnovabile, sarà indubbiamente una delle strategie messe in campo dall’Unione Europea per raggiungere i propri target climatici, che ad oggi prevedono la net-zero al 2050 (con taglio del 55% delle emissioni, rispetto ai valori pre-industriali, al 2030).

L’avvicinarsi delle due scadenze (2030 e 2050) evidenziano la necessità di una road map precisa per creare e rafforzare la filiera europea dell’idrogeno, con progetti che si sviluppino in modo organico fra i vari Stati membri, piuttosto che iniziative slegate le une dalle altre.

A tal proposito, Hydrogen Europe ha scritto una lettera a Bruxelles, indirizzata a Ursula von der Leyen.

I PASSI DA FARE PER L’IDROGENO VERDE EUROPEO


Jorgo Chatzimarkakis, CEO di Hydrogen Europe (HE), ha stilato e riassunto quelli che l’associazione di categoria ritiene essere i passi necessari (sia a livello progettuale, sia a livello normativo) per far crescere la filiera europea dell’idrogeno e passare dalla “inclusione formale e teorica dell’idrogeno” alla sua reale presenza tanto nel mix energetico europeo quanto nell’industria.

HE ha sintetizzato i nodi cruciali da affrontare e risolvere entro i prossimi 5 anni:

  1. nominare un esperto e competente Vice Presidente della Commissione che funga da responsabile per la materia ‘clean industry’, con un forte mandato politico;
  2. definire una piattaforma permanente per il coordinamento delle diverse Direzioni Generali della Commissione con responsabilità in materia di transizione energetica, coordinando e ottimizzando iniziative e progetti a livello europeo;
  3. inserire nella struttura finanziaria europea un quadro chiaro per gli investimenti nell’industria net-zero, indipendente e complementare rispetto alle misure di aiuto nazionali;
  4. aumentare il budget ed espandere il raggio d’azione della European Hydrogen Bank per consentirle davvero di incidere in misura significativa sul prezzo finale dell’H2 green;
  5. semplificare il quadro normativo per la produzione di idrogeno e prevedere lo stanziamento di fondi dedicati alle tecnologie per l’idrogeno nei programmi Multiannual Financial Framework, Horizon e Innovation Fund;
  6. sviluppare le necessarie infrastrutture: una rete continentale di pipeline, siti di stoccaggio, un network di refueling station lungo le direttrici di trasporto, nei porti e negli aeroporti;
  7. mettere l’idrogeno al centro della diplomazia climatica dell’UE, da sviluppare siglando Memorandum con Paesi extraeuropei e allineando il costo delle emissioni di CO₂ generate da prodotti e beni importati con quello relativo alla produzione domestica, intervenendo sul sistema ETS;
  8. cessare definitivamente l’erogazione di sussidi ai combustibili fossili e ridestinare i fondi a progetti di decarbonizzazione e allo sviluppo delle tecnologie net-zero

IDROGENO EUROPEO, LE INIZIATIVE PIU’ RECENTI


La lettera firmata da Chatzimarkakis vuole anche richiamare all’appello le iniziative che ultimamente sono nate entro i confini europei per promuovere la produzione e l’uso dell’idrogeno quale vettore energetico destinato ad altro rispetto la mobilità a zero emissioni. Gli scorsi mesi abbiamo dedicato alcuni articoli a questi progetti, come l’impianto offshore ibrido PoshHYdon, la partnership fra Shell e CERES per un elettrolizzatore da 10 MW e i primi casi di studio in condizioni reali dell’idrogeno all’interno dell’industria pesante.

In generale, progetti in tal senso non mancano, quello che resta però assente è un programma omogeneo e unitario dello sviluppo di questa filiera che, per la sua importanza, deve essere portata avanti a livello europeo, senza macchie di leopardo fra i diversi Stati membri.

Questo aspetto è molto importante anche in considerazione dell’atteggiamento “cauto” dei potenziali investitori, che temono tempi di ROI (Return of Investment) estremamente lunghi o addirittura impossibili da quantificare, bloccando sul nascere progetti e iniziative.

Nella sua lettera, Chatzimarkakis ha dichiarato:

L’UE ha bisogno di un’agenda di implementazione chiara e comprensiva in materia di idrogeno, con budget e timeline precisi, e di una mappa dei partner istituzioni e industriali. Gli interventi pubblici dovranno contribuire a ridurre il rischio degli investimenti privati nelle clean-tech, aiutando contestualmente le imprese a mantenersi competitive a livello internazionale… E’ inoltre necessario costruire partnership internazionali che assicurino all’Europa volumi sufficienti di idrogeno e sicurezza degli approvvigionamenti

July 8, 2024 at 12:16PM

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