Digital Product Passport: come la moda diventerà trasparente e più sostenibile – Today.it

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Che il mondo della moda rappresenti una delle industrie con maggiore influenza culturale ed economica a livello globale, è cosa nota. Dal lontano ottocento – quando Parigi, con i primi telai e le prime macchine da cucire, inaugurava la “produzione di modelli come prodotti di massa” – fino al giorno d’oggi, questo universo fatto di abiti, passerelle e prime pagine, è diventato parte della nostra quotidianità.

Tuttavia, dietro un quadro di eleganza, fascino e innovazione, il mondo del fashion racchiude elementi critici, uno dei quali è rappresentato dal grande impatto ambientale, causato dalla produzione e dal consumo di abbigliamento, ad oggi arrivato a livelli quasi insostenibili.

Di fronte a tale scenario, l’Unione Europea ha richiesto un’implementazione di normative e azioni concrete: dopo l’approvazione della strategia per il tessile sostenibile e circolare nel marzo 2022, Bruxelles prevede di garantire, entro il 2030, che tutti i prodotti tessili realizzati nel territorio dell’Unione rispettino rigorosi standard ambientali. Tra i requisiti principali, rientra il design dei capi – che dovrà essere pensato per favorire il riciclo o il riutilizzo dei prodotti stessi –, l’impiego di fibre naturali e biodegradabili, e l’efficienza dei processi produttivi dal punto di vista dei consumi.

La soluzione in un QR code

Per raggiungere un obiettivo di tale portata, sarà necessario introdurre il Digital Product Passport (Dpp), una raccolta capillare di tutti i dati relativi al prodotto – attraverso un QR code stampato sull’etichetta – che vanno dalla materia prima ai processi di produzione, dall’uso di acqua e agenti chimici all’energia impiegata, fino al trattamento dei lavoratori.

Le informazioni racchiuse all’interno di tale strumento innovativo dovranno riguardare:

  • i materiali utilizzati per la realizzazione del prodotto
  • la supply chain
  • le emissioni necessarie per la fabbricazione del capo
  • le sue funzionalità
  • la sua manutenzione
  • le certificazioni

Il lavoro di ricerca di tutte le informazioni richieste presuppone quindi un controllo capillare non solo sul prodotto, ma sull’intero processo di fabbricazione, e una successiva verifica e certificazione di ogni dato raccolto.

L’obiettivo del Digital Product Passport è fornire al consumatore le informazioni necessarie per compiere delle scelte etiche e, al tempo stesso, educarlo alla cura e alla manutenzione del prodotto.

Ad oggi, alcuni marchi hanno volontariamente deciso di utilizzare questo strumento in via sperimentale, ma nel momento in cui diventeranno effettive le disposizioni adottate da Bruxelles con la Strategia per il tessile circolare e sostenibile, l’immissione del Dpp su ogni capo di abbigliamento diventerà obbligatoria per tutti i brand.

July 9, 2024 at 07:54AM

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