Caldo record anche a giugno: temperature sopra la media per 13 mesi di fila – HDblog.it

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Fra un mese, verosimilmente, scriveremo un altro articolo riguardo le temperature estreme di luglio, esattamente come abbiamo fatto per maggio, in cui abbiamo superato il 1,5 gradi di riscaldamento a livello globale e come stiamo facendo adesso per giugno.

I dati rilasciati da Copernicus e riguardanti l’andamento del riscaldamento del nostro Pianeta, purtroppo, delineano un trend che non lascia dubbi; da oltre 12 mesi siamo sopra la temperatura media a livello globale e abbiamo superato anche il limite del + 1,5 gradi.

OGNI MESE UN NUOVO RECORD


Come ha fatto maggio, anche giugno segna un nuovo record, col superamento del grado e mezzo di riscaldamento globale per 13 mesi di fila; secondo il dataset ERA5 di Copernicus, la temperatura media del nostro Pianeta è aumentata di 1,64°C rispetto ai dati dell’era preindustriale (1850-1900).

Il mese appena concluso non ha registrato nuovi record solo sulla terraferma, ma anche sul mare: la temperatura superficiale del mare (SST) su 60°S-60°N è stata di 20,85°C.

L’ecosistema marino stanno accusando il peso maggiore del Cambiamento Climatico, con habitat sottoposti a stress estremo per periodi di tempo più lunghi rispetto a quelli registrati per la superficie; nel caso dei mari, infatti, valori così alti sono stati registrati per 15 mesi.

Sulla terraferma, ad ogni buon conto, le cose non vanno meglio, in particolare nelle metropoli, dove la convergenza di diversi fattori le sta trasformano in “isole” di calore, che dura sempre più a lungo, mettendo in serio pericolo chi non ha modo di ripararsi dal caldo estremo.

OLTRE IL GRADO E MEZZO


Questo trend di temperature record (che non sembra intenzionato ad arrestarsi a breve) significa che abbiamo superato il primo “limite” stabilito dagli accordi di Parigi, perdendo la nostra battaglia contro l’aggravarsi del Cambiamento Climatico?

Secondo gli esperti, no; i dati degli ultimi 13 mesi, per quanto allarmanti e da tenere in debita considerazione, non comportano il superamento del primo limite climatico (il secondo è posto all’aumento dei 2° della temperatura del Pianeta sempre rispetto alla media dell’era pre-industriale).

Andrea Celeste Saulo, segretaria generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (World Meteorological Organization – WMO), ha spiegato con chiarezza questi dati e cosa comportano:

Questi ultimi dati del Copernicus Climate Change Service evidenziano purtroppo che supereremo temporaneamente e con sempre maggiore frequenza il livello di 1,5°C su base mensile. Tuttavia, è importante sottolineare che i superamenti temporanei non significano che l’obiettivo di 1,5 °C sia definitivamente perso, perché si riferisce al riscaldamento a lungo termine per almeno due decenni

Se non dobbiamo pensare che ormai la battaglia è persa, non dobbiamo nemmeno continuare ad ignorare quello che sta succedendo.

I fenomeni estremi che hanno devastato anche il nostro Paese, come l’alluvione in Emilia Romagna, i recenti nubifragi in Piemonte e Valle d’Aosta e la devastante siccità in Sicilia, sono una sorta di “trailer” di cosa succederà di continuo nei prossimi anni, a meno di non invertire la rotta, sia a livello governativo sia con le nostre scelte personali.

Carlo Buontempo, direttore del Servizio Cambiamenti Climatici di Copernicus, ha dichiarato:

Anche se questa specifica serie di eventi estremi prima o poi termina, siamo destinati a vedere nuovi record infranti, dato che il clima continua a riscaldarsi. È inevitabile, a meno che non smettiamo di aggiungere gas serra nell’atmosfera e negli oceani.

July 10, 2024 at 11:55AM

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