L’impatto dell’IA trasforma Google e Microsoft in significativi fattori di cambiamento climatico – Meteo Giornale
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L’espansione dell’intelligenza artificiale generativa sta incrementando i ricavi delle principali aziende tecnologiche. Tuttavia, questa crescita ha un costo ambientale significativo, poiché l’elevato consumo energetico necessario per alimentare i data center sta trasformando queste aziende in grandi contribuenti al cambiamento climatico.
Recentemente, è stato rivelato che le emissioni di carbonio di Google sono aumentate del 48% dal 2019, un incremento dovuto principalmente al consumo energetico dei suoi data center e alle emissioni della catena di approvvigionamento. Nonostante nel 2021 Google avesse fissato l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette entro la fine del decennio, nel 2023 l’azienda ha ammesso di non mantenere più la neutralità carbonica operativa, scegliendo di concentrarsi su altre soluzioni e partnership per il carbonio.
Anche Microsoft, nel 2020, si era posta un obiettivo simile, quello di diventare carbon negative entro il 2030. Tuttavia, nel maggio di quest’anno, ha riferito che le sue emissioni di carbonio erano quasi il 31% superiori rispetto al 2020, a causa principalmente della costruzione di ulteriori data center per il carico di lavoro dell’IA e dell’hardware come semiconduttori e server. Microsoft ha sottolineato che le sue sfide sono in parte uniche per la sua posizione di leader nella fornitura di servizi cloud e nell’espansione dei data center, ma riflettono anche le sfide globali nello sviluppo e nell’uso di materiali e tecnologie più sostenibili.
Inoltre, Ami Badani, direttore marketing del designer di chip britannico Arm, ha evidenziato che i data center che alimentano chatbot IA come ChatGPT di OpenAI rappresentano il 2% del consumo globale di elettricità. Questa domanda potrebbe rallentare il progresso dell’IA in futuro. Nonostante l’impronta di carbonio considerevole di Google, uno studio di Goldman Sachs ha scoperto che una richiesta su ChatGPT necessita di quasi dieci volte più elettricità di una ricerca Google.
Entro il 2030, si prevede che i data center possano consumare fino al 9% dell’elettricità negli Stati Uniti, più del doppio rispetto all’attuale consumo. Tuttavia, si segnala che un terzo delle centrali nucleari negli Stati Uniti sta discutendo accordi con aziende tecnologiche per fornire elettricità. Inoltre, Sam Altman, CEO di OpenAI, è tra gli investitori in Exowatt, una startup che sviluppa moduli che immagazzinano energia sotto forma di calore e producono elettricità per i data center IA.
July 13, 2024 at 10:33PM