Riscaldamento climatico e resistenza agli antibiotici: potrebbe esserci una correlazione – Meteo Giornale
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L’ondata di calore estremo che ha recentemente investito varie parti di Stati Uniti ed Europa rappresenta un chiaro segnale del cambiamento climatico. Tuttavia, l’incremento delle temperature alimenta problemi ben più gravi delle semplici estati più calde. Il cambiamento climatico sta infatti facilitando la diffusione di infezioni resistenti ai farmaci. È allarmante notare come i medicinali impiegati per combattere questi patogeni stiano perdendo la loro efficacia.
La resistenza antimicrobica (AMR) si verifica quando batteri, virus e altri patogeni evolvono fino a resistere agli effetti dei farmaci, rendendo le infezioni comuni più difficili da trattare e aumentando il rischio di diffusione delle malattie, gravi malattie e morte. Recenti studi collegano l’AMR a quasi 5 milioni di morti all’anno, un numero superiore al totale delle vittime di AIDS e malaria messe insieme. Si prevede che entro il 2050, le morti dovute a infezioni resistenti ai farmaci supereranno quelle causate dal cancro.
Il cambiamento climatico sta accelerando la diffusione di questi superbatteri, offrendo condizioni favorevoli per la crescita e la diffusione dei patogeni. Temperature più elevate possono aumentare i tassi di riproduzione di batteri e virus, estendere l’ambito degli habitat adatti ai patogeni e persino aumentare le possibilità di trasferimento genetico tra batteri, portando a ceppi di microbi resistenti ai farmaci più robusti. Inondazioni, uragani e altre catastrofi naturali indotte dal clima possono interrompere i sistemi di sanificazione e le forniture di acqua pulita. E quando le popolazioni si spostano per sfuggire a condizioni meteorologiche estreme, spesso finiscono in condizioni sovraffollate e insalubri, che diventano focolai di malattie.
Le temperature più alte correlano fortemente anche con una maggiore resistenza agli antibiotici. Uno studio su oltre 1,6 milioni di ceppi batterici raccolti in 41 stati ha scoperto che patogeni comuni, come l’E. coli, diventavano più resistenti al trattamento all’aumentare delle temperature.
L’AMR colpisce in modo non proporzionale i paesi in via di sviluppo, ma anche negli Stati Uniti e in Europa i germi resistenti ai farmaci infettano e uccidono sempre più persone ogni anno. Il clima più caldo ha portato alla riemergenza di malattie da tempo assenti, come la dengue e il virus del Nilo Occidentale. Malattie, come la malattia di Lyme trasmessa dalle zecche, sono in aumento poiché le primavere anticipate e gli autunni più lunghi aumentano i tassi di sopravvivenza delle zecche.
L’investimento in ricerca e innovazione è cruciale per rimanere al passo con i patogeni in evoluzione. Tuttavia, gliattuali sforzi per sviluppare nuovi antibiotici non stanno tenendo il passo. Ci sono meno di 100 terapie antibatteriche attualmente in fase di sviluppo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Solo 32 dei nuovi candidati antibiotici prendono di mira i patogeni prioritari, con solo sei attivi contro patogeni di alta e media priorità.
In contrasto, ci sono oltre 6.500 studi clinici attivi per trattamenti contro il cancro. Siamo in una corsa con batteri in continua evoluzione e stiamo perdendo. L’ostacolo principale è finanziario. Costa quasi un miliardo di dollari/euro portare un nuovo antibiotico attraverso le prove cliniche. Sviluppare con successo un antibiotico è spesso finanziariamente rovinoso.
In definitiva, la lotta contro la resistenza antimicrobica richiede di integrare innovazione scientifica, riforma delle politiche e collaborazione globale.
July 14, 2024 at 12:36PM