Rischi nella frutticoltura e nella viticoltura – UnserTirol24

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Rischi nella frutticoltura e nella viticoltura

Cambiamento climatico e Piano climatico 2040: quali rischi vedono gli agricoltori südtirolesi?

Foto pixabay, elaborazione grafica fpm

I cambiamenti climatici, l’introduzione di normative europee sempre più stringenti e le misure previste dal Piano Clima 2040 hanno un impatto diretto sul settore agricolo. Il WIFO – Istituto di Ricerche Economiche della Camera di Commercio di Bozen ha condotto un sondaggio tra gli agricoltori südtirolesi per conoscere la loro opinione su questi temi. Gli effetti diretti dei cambiamenti climatici, come tempeste più frequenti e più forti, ondate di calore, aumento della siccità e diffusione di parassiti, destano le maggiori preoccupazioni. Le conseguenze normative ed economiche del cambiamento climatico sono considerate meno problematiche. La percezione del rischio è più pronunciata nella frutticoltura e nella viticoltura che nella zootecnia.

La maggior parte degli agricoltori ritiene di dover intraprendere azioni mirate per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Queste misure riguardano principalmente il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e l’assicurazione contro i danni causati dalle tempeste. È particolarmente importante che i frutticoltori si proteggano dalla grandine e introducano piante più resistenti al clima e ai parassiti. Anche la protezione contro i danni da grandine è una questione importante per i viticoltori, che menzionano anche la necessità di prevenire l’erosione e le frane. Questo è importante anche per molti produttori di latte.

Tra le misure prese in considerazione nel Piano climatico 2040 del Südtirol, gli agricoltori sono i più critici nei confronti della riduzione dei sussidi per i veicoli agricoli diesel. L’aumento delle quote di latte fieno è considerato problematico da circa un quarto dei produttori di latte e l’espansione dei terreni agricoli coltivati biologicamente al 25% è motivo di preoccupazione per quasi la metà dei frutticoltori. I viticoltori, d’altra parte, non vedono nessuna delle misure del piano climatico come un problema particolare.

Ci sono differenze anche a seconda dell’età dell’agricoltore: i giovani agricoltori (sotto i 35 anni) sono più critici nei confronti del Piano climatico 2040 rispetto ai loro colleghi più anziani. Inoltre, sono più consapevoli dei rischi derivanti dalle potenziali conseguenze politiche e normative del cambiamento climatico, come i possibili obblighi di rendicontazione sull’impatto ambientale delle loro attività, l’eventuale inasprimento delle normative sulle emissioni di gas serra o la riduzione dei sussidi pubblici per le produzioni considerate dannose per il clima.

Il presidente della Camera di commercio di Bozen, Michl Ebner, sottolinea: “A causa dell’elevata dipendenza dalle condizioni meteorologiche e climatiche, è particolarmente importante che l’agricoltura conosca le conseguenze del cambiamento climatico e si prepari per tempo a questi rischi“.

Daniel Gasser, presidente dell’Associazione contadini südtirolesi, sottolinea: “L’agricoltura svolge un ruolo speciale nella protezione del clima: da un lato, è direttamente interessata dagli effetti del cambiamento climatico e, dall’altro, contribuisce attivamente alla protezione del clima legando l’anidride carbonica. Questa posizione speciale deve essere presa in considerazione quando si sostengono le imprese e si adottano misure“.

Il rapporto breve 6.24 dell’OMPI “Cambiamento climatico e piano climatico 2040: quali rischi vedono gli agricoltori altoatesini?” è disponibile per il download sul sito web www.wifo.bz.it/studien.

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July 17, 2024 at 04:19PM

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