Scoperta una falla nei modelli climatici di previsione, ora saranno più precisi – Meteo Giornale
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Il riscaldamento globale, causato dall’attività umana, sta portando a cambiamenti significativi nel clima del nostro pianeta. In questo contesto, i modelli climatici computerizzati assumono un ruolo cruciale per prevedere le future modificazioni atmosferiche. Recentemente, un gruppo di ricerca guidato dall’Università della California, Irvine, e dall’Università del Michigan ha pubblicato uno studio sul Journal of Geophysical Research: Atmospheres che mette in luce alcune imprecisioni nei modelli attualmente utilizzati dagli scienziati.
L’indagine si è concentrata su una proprietà fisica fondamentale del sistema climatico terrestre: l’albedo, ovvero la capacità delle superfici, in particolare del ghiaccio, di riflettere la luce solare nello spazio, influenzando così il riscaldamento del pianeta. I risultati dello studio hanno rivelato che le versioni precedenti del modello Energy Exascale Earth System Model (E3SM) sovrastimavano l’albedo di circa il 5%, attribuendo al ghiaccio una riflettività eccessiva.
Questa sovrastima era dovuta alla mancata considerazione delle proprietà microfisiche del ghiaccio, che includono l’effetto di alghe scure e polvere. Questi elementi, infatti, riducono la riflettività del ghiaccio, permettendo una maggiore assorbimento della luce solare e quindi un incremento del tasso di fusione.
Per arrivare a queste conclusioni, il team di ricerca ha analizzato i dati satellitari relativi all’albedo della calotta glaciale della Groenlandia. Hanno scoperto che il modello E3SM sovrastimava la riflettività del ghiaccio, risultando in una stima inferiore del tasso di fusione rispetto a quello che sarebbe atteso considerando le proprietà microfisiche del ghiaccio.
Con l’introduzione di una nuova calibrazione della riflettività del ghiaccio nel modello, si è osservato che la calotta glaciale della Groenlandia sta fondendo a un ritmo di circa sei gigatonnellate in più rispetto alle versioni precedenti del modello. Queste misurazioni sono ora più in linea con le osservazioni satellitari.
L’importanza di questi dettagli apparentemente minuti è enorme, poiché possono avere conseguenze significative sul clima globale. Il lavoro di questo team di ricerca mira a migliorare la precisione dei modelli climatici, essenziali per prevedere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
In futuro, il gruppo di ricerca intende estendere l’analisi ad altre parti ghiacciate del pianeta per valutare quanto sia diffusa la discrepanza dell’albedo nel modello E3SM. Questo passo successivo è fondamentale per garantire che il modello funzioni correttamente su scala globale, non solo sopra la Groenlandia.
July 17, 2024 at 03:10PM