Il Costo Crescente del Cambiamento Climatico in Italia – Nuove Cronache

Il Costo Crescente del Cambiamento Climatico in Italia – Nuove Cronache

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Il cambiamento climatico rappresenta un’onere crescente per le economie globali, ma l’Italia sembra essere particolarmente colpita. Secondo un recente studio condotto da The European House – Ambrosetti, ogni cittadino italiano subisce una perdita economica diretta di 284 euro all’anno a causa degli impatti del cambiamento climatico. Questa cifra rappresenta un aumento notevole rispetto al 2015, quintuplicando i costi in meno di un decennio e posizionando l’Italia al vertice per perdite economiche causate da tali fattori nel contesto europeo.

Questo esborso per abitante è notevolmente superiore alla media europea, che si attesta sui 116 euro, mostrando come l’Italia sia particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico. Tra i Paesi dell’Unione Europea, solo Belgio, Spagna e Grecia registrano una situazione più critica, ma per differenti aspetti legati principalmente al settore agricolo e alla gestione delle risorse idriche.

Il rapporto di Ambrosetti evidenzia una drasticità nelle conseguenze ambientali: la produzione agricola italiana ha subito un tracollo nel 2023 con decrementi allarmanti in vari settori. La produzione di miele ha visto un calo del 70%, mentre la produzione di pere e ciliegie ha registrato una diminuzione rispettivamente del 63% e del 60%. Anche l’olio d’oliva e il vino hanno mostrato una significativa riduzione dei volumi prodotti.

Il settore dell’idroelettrico, vitale per la sostenibilità energetica del Paese, non è esente dagli impatti devastanti di un clima cambiante. Studi indicano che un incremento di soli 2 gradi Celsius potrebbe raddoppiare le perdite, mentre un ulteriore aumento a 3 gradi aggraverebbe la situazione, soprattutto nel Sud e lungo l’arco alpino.

Le ripercussioni economiche del fenomeno non sono limitate alle perdite di produzione. Le infrastrutture esistenti sono messe a dura prova: alluvioni, tempeste e ondate di calore causano danni per miliardi di euro annualmente, incidendo non solo sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini ma anche sulla stabilità economica complessiva del Paese. In Italia, i danni maggiori sono attribuibili alle alluvioni, che rappresentano il 44% del totale, seguite da tempeste e ondate di calore.

Valerio De Molli, amministratore delegato di The European House – Ambrosetti, sottolinea la precarietà della situazione attuale, avvertendo che l’Italia potrebbe sperimentare quest’anno una delle più elevate anomalie termiche della sua storia, con temperature medie superiori di 1,75 gradi rispetto alla norma. Tale condizione mette a rischio non solo l’agricoltura e la produzione energetica ma inaugura anche un ciclo vizioso di maggiori consumi energetici per il raffreddamento, aumentando ulteriormente le emissioni di gas serra.

In questo panorama, l’analisi di Ambrosetti non solo delinea un quadro inquietante per l’immediato futuro, ma rappresenta anche un chiaro appello all’azione. È essenziale implementare politiche più aggressive e sostenibili per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, focalizzandosi su soluzioni che possano preservare l’economia e l’ecosistema. L’Italia, con le sue peculiarità geografiche e culturali, deve dare priorità alla resilienza climatica come pilastro fondamentale per la sua strategia economica e sociale.

July 20, 2024 at 06:30PM

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