Perché la moda sta investendo in “green bond”? – Marie Claire
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La moda ama i green bond. Ma di che cosa si tratta? E perché sempre più fashion house li stanno sottoscrivendo? I green bond sono strumenti finanziari emessi per raccogliere fondi destinati a progetti con impatti ambientali positivi. In altre parole, sono obbligazioni verdi emesse da governi, istituzioni o aziende con l’obiettivo di finanziare iniziative che contribuiscono alla sostenibilità ambientale. Questi progetti, tra gli altri, possono includere la riduzione delle emissioni di gas serra, l’efficienza energetica, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la produzione di energia rinnovabile, la gestione dei rifiuti e delle acque. Nel 2023, riporta Climate bond initiative (Cbi), a livello globale sono stati emessi green bond per un valore di oltre 2.800 miliardi di dollari. Questi risultati fanno ipotizzare che quest’anno si possano superare i 3.000 miliardi dollari e che nel 2025 addirittura si tocchino i 4.000 miliardi. In realtà, se insieme alle obbligazioni verdi Cbi contasse anche quelle sociali e sostenibili, la soglia dei 4.000 miliardi sarebbe già stata superata. Ma veniamo al dunque. Sono ormai 4 anni, a partire dal 2020, che il fenomeno dei green bond ha preso sempre più piede nel settore moda e lusso, che, va detto, è una delle industrie che inquinano di più al mondo.
Tra le prime aziende a muoversi, c’è stata l’americana Vf Corporation, proprietaria di brand come Vans, The North Face e Timberland, che ha emesso un green bond da 500 milioni di euro, i cui proventi sono usati per supportare i programmi nell’ambito della strategia Made for Change Sustainability & Responsibility della società. Poi è stato il turno di Moncler di Remo Ruffini, che ha ottenuto un prestito da 400 milioni di euro da Intesa Sanpaolo. Una linea di credito legata al raggiungimento di specifici obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale. Sempre Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo da 250 milioni di euro, diviso in due tranche, con Ferragamo. La prima parte prevede una linea di credito term loan da 125 milioni di euro con scadenza il prossimo anno. La seconda, invece, una linea di credito revolving di 125 milioni di euro con scadenza quest’anno. Il finanziamento, come detto dalla società, serve per "sostenere obiettivi Environmental, Social and Governance (ESG, ndr)". Lo stesso impegno è stato portato avanti da Chanel, che ha raccolto 600 milioni di euro tramite l’emissione di un sustainability bond per completare i suoi obiettivi green. Una vero pioniere in questo ambito è stato il gruppo Prada, che già nel 2019 aveva sottoscritto con Crédit Agricole il suo primo green loan pari a 50 milioni di euro. A questo è seguito un sustainability linked loan sottoscritto con UniCredit dalla durata di cinque anni per un valore di 90 milioni di euro. Grazie alla cifra ottenuta, la società di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada si sta impegnando per rendere autosufficienti, dal punto di vista energetico, gli stabilimenti e alcuni uffici, inclusi quelli di Milano, e per riconvertire gli scarti della produzione.
"Il progetto Prada Re-Nylon e la conversione dell’intera produzione da nylon vergine a nylon rigenerato è un esempio importante di quanto la sostenibilità sia entrata a far parte delle nostre scelte di business", ha dichiarato la società milanese quotata alla Borsa di Hong Kong. UniCredit ha elargito un piccolo prestito da 25 milioni anche al marchio Furla mentre sempre Intesa Sanpaolo ha supportato il gruppo Aeffe con 5 milioni per spingere le iniziative ESG dell’azienda proprietario di Moschino e Alberta Ferretti, tra gli altri. Più consistente il contributo dato a Tod’s di Diego Della Valle, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di 500 milioni di euro. Va poi menzionata la griffe britannica Burberry, che ha collocato un’obbligazione sustainability-linked dal valore di 300 milioni di sterline con scadenza a settembre 2025. Ma vanno citati anche Adidas, Ovs di Stefano Beraldo e H&M. A tal proposito, proprio lo scorso ottobre Bloomberg ha riportato che H&M, società svedese di fast fashion, era all’opera per ricevere da alcuni investitori un’offerta di 500 milioni di euro di green bond della durata di 8 anni. I soldi della nuova sottoscrizione, che segue il sustainability bond del 2021, saranno utilizzati per finanziare progetti che includono l’adozione di materiali riciclati, l’energia rinnovabile e l’uso sostenibile dell’acqua. Tirando le somme, la maggior parte delle obbligazioni verdi emesse dalle aziende del fashion e luxury scadranno nei prossimi anni. Molte altre realtà di settore, probabilmente, nel frattempo ne sottoscriveranno di nuove. Sarà tutto da vedere se quest’ondata di finanza green sostenuta dalla moda darà i suoi frutti.
August 18, 2024 at 07:04PM