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Asendia: per gli esperti dell’e-commerce la sostenibilità non è opzionale
Pubblicato il
29 ago 2024
Il report “Global Retail Voices” di Asendia, fornitore globale di soluzioni di distribuzione internazionale per e-commerce e posta, sottolinea che mentre l’industria del retail continua a evolversi, la sostenibilità è diventata un focus fondamentale per le aziende di tutto il mondo. La ricerca, che ha profilato 50 figure influenti nell’industria dell’e-commerce (selezionate per la loro esperienza in varie aree, tra cui brand, customer experience, prodotto, logistica e innovazione), include preziose prospettive sulle pratiche sostenibili da parte dei leader del settore. Questi esperti, che rappresentano alcuni dei marchi più rinomati al mondo, condividono i loro pensieri sulle sfide e le opportunità nell’implementazione di strategie ecologiche nelle operazioni di vendita al dettaglio.
Il settore della moda di lusso affronta sfide significative nell’adozione di pratiche sostenibili, data la sua natura tradizionalmente ad alto consumo di risorse. Tuttavia, gli studi condotti dal rapporto di Boston Consulting Group (BCG) e Comité Colbert, mostrano che circa il 65% dei consumatori di lusso ora considera le pratiche di sostenibilità di un marchio prima di effettuare un acquisto.
Nel dinamico settore della moda, che rappresenta circa il 10% delle emissioni globali di CO2, l’adozione di iniziative circolari non è opzionale ma essenziale. Florence Bulte, Chief Sustainability Officer di Chalhoub Group, colosso della distribuzione di lusso in Medio Oriente, sottolinea dunque nell’indagine il ruolo importante della sostenibilità nella trasformazione del settore, affermando: “La sostenibilità è il cuore pulsante delle nostre attività. Il nostro rapporto sulla circolarità sottolinea l’impegno costante verso modelli di business sostenibili, mentre ci sforziamo di raggiungere l’obiettivo Net Zero entro il 2040”.
Il mercato del lusso re-commerce del GCC, valutato a 480-500 milioni di dollari nel 2022 e in crescita del 15% annuo, è un esempio del passaggio alla circolarità, guidato dal comportamento consapevole dei consumatori e dall’adattamento dei marchi di lusso a livello globale, ricorda Asendia. “Questa tendenza riflette un significativo cambiamento di paradigma in cui i responsabili politici, le autorità di regolamentazione, i marchi, i rivenditori e i clienti devono allinearsi per promuovere pratiche sostenibili. In Chalhoub Group, stiamo sfruttando queste conoscenze per innovare e rafforzare la nostra strategia e le nostre operazioni, assicurandoci che la sostenibilità rimanga il fulcro dell’etica del nostro business”, prosegue Bulte.
La spinta verso la sostenibilità nella moda va oltre alle iniziative delle singole aziende e si estende ai cambiamenti politici dell’intero settore. Mentre il comparto dell’e-commerce si confronta con il suo impatto ambientale, c’è un crescente riconoscimento che il cambiamento del sistema richiede più di un’azione aziendale volontaria. Infatti, un recente studio di IBM in collaborazione con Oxford Economics ha rilevato che solo il 30% delle aziende di moda ha fatto progressi significativi sui propri obiettivi di sostenibilità, evidenziando la necessità di quadri normativi più rigorosi.
Dana Davis, consulente di moda ed ex Sustainability Manager del marchio statunitense di abbigliamento Mara Hoffmann, sottolinea l’importanza delle politica nel condurre le pratiche sostenibili: “La sostenibilità dovrebbe guidare il comportamento dei consumatori e plasmare le pratiche del settore, ma attualmente ciò di cui abbiamo davvero bisogno sono le normative politiche. Politiche che non solo fisserebbero gli standard e gli incentivi per l’innovazione sostenibile, ma garantirebbero anche la responsabilità, promuovendo al contempo un mercato in cui i cittadini eco-consapevoli e le imprese responsabili possano prosperare insieme”.
Amy Collins, Responsabile CSR Engagement di Asendia, sottolinea infine che “il mondo dell’e-commerce sta abbracciando la sostenibilità e sta cambiando le regole del gioco per tutti coloro che sono coinvolti nel trasporto dei prodotti. Non si tratta solo di consegnare pacchi velocemente – si tratta di sapere quanta anidride carbonica viene emessa da ogni pacco. I rivenditori online chiedono informazioni dettagliate sull’impatto ambientale delle loro spedizioni, e questo impegna le aziende di logistica e distribuzione a perseguire un percorso volto alla sostenibilità. Tutte queste sfide stanno generando nuove idee. Stiamo vedendo nuovi modi intelligenti per misurare e ridurre le emissioni. Il risultato finale? Impegnarsi nei confronti dell’ambiente non è solo buono per il pianeta, ma sta diventando essenziale anche per il futuro delle aziende. Gli acquirenti si preoccupano di queste tematiche e le aziende intelligenti le ascoltano”.
Operatore globale di soluzioni di distribuzione internazionale e logistica per e-commerce e posta, presente in 200 Paesi nel mondo, Asendia unisce l’esperienza e le competenze delle sue società fondatrici: La Poste e Swiss Post. L’expertise di Asendia, i cui quartier generali si trovano a Parigi e Berna, abbraccia diversi aspetti dell’e-commerce, dal software di webshop, alla gestione dei marketplace, fino alla logistica internazionale. Asendia è al 100% carbon neutral by offsetting e conta oltre 1.500 dipendenti in Europa, Regno Unito, Asia-Pacifico e negli Stati Uniti.
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August 29, 2024 at 06:03PM