Costo dell’idrogeno green: la Spagna è l’unico Paese europeo che potrà competere con Nord Africa e Medio Oriente – Hydronews
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La Spagna sembra essere l’unica, o quantomeno una delle poche nazioni europee a poter competere con il Nord Africa e il Medio Oriente in termini di prezzo finale dell’idrogeno verde.
Una circostanza che emerge chiaramente comparando i dati relativi al Levelized Cost of Hydrogen (LCOH) riportati nel Global Gas Report (GGR) 2024, realizzato da International Gas Union (IGU), Snam e Rystad Energy e presentato recentemente in occasione della Conferenza ONS di Stavanger (Norvegia).
La ricerca analizza alcuni Paesi, calcolando il prezzo di produzione delle 3 principali varianti dell’idrogeno (grigio, blu e verde) del 2024, prendendo in considerazione i costi di gas ed energia elettrica di ogni area specifica, un asset lifetime di 30 anni, un elettrolizzatore da 125 MW con un consumo di 54 kWh per Kg di H2 prodotto (considerando solo energia solare), e un tasso di cattura della CO2 (per l’idrogeno blu) dell’80%.
Tenendo conti di tutti questi parametri, il Paese – tra quelli considerati nella ricerca – che presenta il LCOH dell’idrogeno verde più competitivo è l’Arabia Saudita, con 5,1 dollari a Kg di H2 (rispettivamente 0,8 dollari e 1,5 dollari per il grigio e il blu). Segue proprio la Spagna, con 5,2 dollari a Kg per l’idrogeno verde (2,6 dollari per il grigio e 2,8 per i verde, considerando in questo caso il costo del sistema ETS per le emissioni di CO2), che riesce a tenere dietro il Marocco (5,5 dollari al Kg il LCOH dell’idrogeno verde), gli USA (6 dollari), l’Australia (6 dollari) e il Brasile (6,3 dollari).
Decisamente meno competitivi, secondo i dati elaborati da Rystad Energy, il Giappone (7,5 dollari per ogni Kg di H2 green) e la Germania (8,4 dollari a Kg).
Nonostante tutto, comunque, il costo dell’idrogeno rinnovabile resta decisamente elevato: in media 52 dollari per GJ, più del doppio della variante blu che si ferma a 20 dollari a GJ, cifra peraltro ben superiore al costo del gas naturale, pari in media a 8 dollari a GJ.
Lo studio a cui ha partecipato anche Snam si sofferma poi sullo sviluppo della capacità produttiva delle varianti blu e verde dell’idrogeno, analizzando la fase di maturità dai vari progetti.
Nel primo caso, i progetti annunciati potrebbero consentire di moltiplicare l’attuale capacità di produzione di H2 blu di 7 volte, arrivando a 29 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030. Attualmente, però, oltre l’83% di queste iniziative (per 24 milioni di tonnellate all’anno di capacità) sono ancora in fase pre-FID, anche se il ritmo delle decisioni finali di investimento sta accelerando: il 76% di tutte le FID prese dal 2019 ad oggi è stato deliberato durante il 2023.
La capacità produttiva dell’idrogeno verde sta crescendo molto più lentamente, ma – anche in ragione del maggior supporto delle politiche pubbliche e degli incentivi – subirà un’accelerazione nei prossimi anni: considerando tutti i progetti annunciati (quindi pre-FID, FID e già operativi), la capacità entro il 2030 dovrebbe raggiungere i 31 milioni di tonnellate all’anno a livello globale, superando quella dell’idrogeno blu (che, come detto, dovrebbe raggiungere i 29 milioni di tonnellate, nello stesso arco di tempo). Al momento, tuttavia, solo il 4% dei progetti di H2 green, per una capacità di 1,2 milioni di tonnellate all’anno, ha già raggiunto la FID, di cui il 50% nel corso del 2023 (a conferma che anche in questo ambito si sta sperimentando un’accelerazione).
August 29, 2024 at 11:34AM