L’Emilia Romagna incentiva la vendita di prodotti sfusi e alla spina
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Ridurre la produzione di rifiuti è più facile che riciclarli. Questo principio cardine della circolarità, oltre ad essere in linea con la normativa europea, ha guadagnato il consenso dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Approvata lo scorso 22 maggio, la norma presentata dal Capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni punta alla riduzione dei rifiuti promuovendo e incentivando l’apertura di negozi e corner di prodotti senza imballaggio: sfusi, se solidi, o alla spina, se liquidi.
Secondo un recente studio di Ires-Cgil menzionato nel testo di legge, l’Emilia-Romagna è la Regione che produce annualmente più rifiuti urbani pro capite: 633,4 chili contro la media italiana di 493 chili .
Cosa prevede la legge sullo sfuso dell’Emilia Romagna
Gli 11 articoli della legge prevedono l’erogazione di risorse regionali per incentivare sia l’apertura di nuovi esercizi per la vendita esclusiva di prodotti non pre-imballati sfusi e alla spina sia l’apertura di appositi reparti (i cosiddetti green corner) in esercizi commerciali già esistenti.
Il testo fa riferimento anche alla vendita di prodotti a km zero e a filiera corta. Gli esercizi che beneficeranno degli incentivi, nella misura di massimo 5.000 euro ciascuno, dovranno restare operativi per minimo 3 anni, pena la revoca del contributo. Tra i costi ammissibili per ricevere gli incentivi regionali, insieme a quelli per scaffalature e per la vendita di prodotti e alimenti solidi sfusi (come ad esempio pasta, riso, detersivi) e liquidi (ad esempio detergenti), ci sono anche quelli per apparecchiature per l’igienizzazione e sanificazione per contenitori riutilizzabili che attrezzature apposite sostituiscono quelli usa e getta.
Anche i green corner allestiti all’interno degli esercizi commerciali possono accedere al finanziamento, a patto che presentino determinate caratteristiche: sono ammessi quegli esercizi di vicinato che hanno una superficie di vendita non superiore ai 150 mq nei Comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, oppure a 250 mq in quelli con popolazione superiore ai 10.000 abitanti. Il corner deve avere una superficie pari o superiore al 15 per cento della superficie commerciale totale.
Degli incentivi potranno usufruire anche i negozi di media struttura (cioè con superficie di vendita da 251 m² fino a 2.500 mq) che occupano almeno il 20% della superficie totale. Per le strutture più grandi di 2.500 mq il corner dovrà essere pari o superiore al 30 per cento della superficie.
Come verrà monitorata l’efficacia della norma
Sono previste misure per valutare gli effetti del provvedimento. Come il monitoraggio della quantità di prodotti sfusi o alla spina venduti dagli esercenti beneficiari dei contributi. Ogni anno entro il 31 gennaio gli esercenti dovranno comunicare i quantitativi (chilogrammi, litri) e tipologia dei prodotti sfusi e alla spina venduti; il numero di contenitori riutilizzabili forniti al consumatore e una stima della riduzione degli imballaggi.
“Verrà così creato un osservatorio per seguire l’evoluzione di questo tipo di vendita – ha dichiarato Silvia Zamboni – Sono molto soddisfatta per l’approvazione del mio progetto di legge che fa fare un passo avanti all’Emilia-Romagna nella promozione di azioni virtuose per la prevenzione a monte della produzione dei rifiuti da imballaggio. Ridurre a monte la produzione di rifiuti è uno dei pilastri dell’economia circolare, insieme a un efficiente invio a riciclo e recupero di quelli prodotti”.
Le leggi dell’Emilia-Romagna prevedono sempre una clausola valutativa: con cadenza biennale, la Giunta regionale presenterà alla Commissione competente dell’Assemblea legislativa una relazione sull’ammontare delle risorse stanziate ed erogate; l’elenco dei beneficiari; la distribuzione dei punti vendita sul territorio regionale; le tipologie dei prodotti sfusi e alla spina commercializzati. E infine le eventuali criticità riscontrate nel corso dell’attuazione della legge.
September 3, 2024 at 12:34PM
Simone Fant