La biodiversità rappresenta il tessuto vivente del nostro pianeta, un intreccio complesso di forme di vita che si è evoluto nel corso di miliardi di anni. Questo patrimonio naturale, che gli scienziati definiscono come la varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme, costituisce la base fondamentale per la sopravvivenza degli ecosistemi terrestri.
Nel linguaggio scientifico, la biodiversità si articola su tre livelli fondamentali: genetico, specifico ed ecosistemico.
A livello genetico, osserviamo la variabilità del patrimonio genetico all’interno di una stessa specie.
La biodiversità specifica si concentra sulla varietà e la ricchezza di specie differenti che popolano un determinato ambiente. Gli ecosistemi tropicali, ad esempio, ospitano una straordinaria concentrazione di specie diverse: una singola foresta pluviale può contenere migliaia di specie di insetti in pochi ettari di territorio.
La biodiversità ecosistemica si concentra sulla varietà degli ambienti naturali presenti sulla Terra, considerando anche le complesse interazioni che avvengono al loro interno. Dal deserto del Sahara alle profondità oceaniche, ogni ecosistema presenta caratteristiche uniche e ospita comunità di organismi adattati.
La biodiversità svolge funzioni ecosistemiche essenziali per la vita sul pianeta. Gli impollinatori, come api e farfalle, garantiscono la riproduzione di numerose piante. I decompositori, principalmente funghi e batteri, permettono il riciclo dei nutrienti nel suolo. La vegetazione regola il clima locale e contribuisce alla purificazione dell’aria.
La biodiversità nell’ambito dell’agenda 2030
Nel contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, la biodiversità occupa un ruolo centrale. In particolare, gli Obiettivi 14 “Vita sott’acqua” e 15 “Vita sulla Terra” sono dedicati specificamente alla tutela degli ecosistemi marini e terrestri.
L’Agenda 2030 promuove un approccio integrato alla conservazione della biodiversità, collegandola ad altri obiettivi cruciali come la lotta alla povertà, la sicurezza alimentare e il contrasto ai cambiamenti climatici. Le Nazioni Unite hanno stabilito target specifici, tra cui la protezione di almeno il 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030. Questo obiettivo ambizioso richiede la collaborazione di governi, organizzazioni internazionali e comunità locali.
La salvaguardia della biodiversità nell’ambito dell’Agenda 2030 si traduce in azioni concrete: il rafforzamento delle aree protette, il contrasto al commercio illegale di specie selvatiche, la gestione sostenibile delle foreste e il ripristino degli ecosistemi degradati. Questi interventi non sono solo finalizzati alla conservazione della natura, ma contribuiscono anche allo sviluppo sostenibile e al benessere delle comunità umane.
Uno studio del World Wildlife Fund (WWF) del 2020 mostra che tra il 1970 e il 2020 le popolazioni di animali selvatici sono diminuite del 73% (WWF Living Planet Report 2020). Questo significa che molti ecosistemi stanno perdendo la loro capacità di funzionare correttamente. Prendiamo ad esempio gli insetti impollinatori come api e farfalle: senza di loro, molte piante non potrebbero riprodursi, con effetti negativi sulla produzione di cibo. Un rapporto dell’ISPRA evidenzia che oltre il 75% delle principali colture agrarie beneficia dell’azione degli impollinatori in termini di produzione, resa e qualità.
Iniziative per la conservazione della biodiversità
La biodiversità è sotto pressione per diverse ragioni legate all’attività umana. Le iniziative concrete per la salvaguardia della biodiversità stanno moltiplicandosi a livello globale, nazionale e locale.
Tra le iniziative più innovative nel panorama italiano spicca 3Bee, una startup che ha sviluppato tecnologie per il monitoraggio e la protezione delle api. Tramite l’utilizzo di tecnologie, basate su remote sensing e bioacustica, l’azienda monitora la salute degli insetti impollinatori e dell’ambiente in cui vivono. Nello stesso modo, il progetto “BiomonitoR”, sviluppato dal CNR, utilizza sensori e intelligenza artificiale per monitorare i bioindici delle comunità acquatiche. Questi dati permettono di identificare rapidamente eventuali criticità e di adottare misure di protezione mirate.
Il progetto LIFE dell’Unione Europea rappresenta uno dei programmi più significativi finanziando progetti attivi dedicati alla conservazione delle specie e degli habitat. In Italia, il “Progetto Wolfness” permette il recupero di questa specie iconica, dimostrando come interventi mirati possano avere successo.
Nel Mediterraneo, l’iniziativa “SeaForest Life” sta realizzando interventi innovativi per la protezione delle praterie di Posidonia oceanica, un ecosistema marino fondamentale per la biodiversità che funge da nursery per numerose specie ittiche.
Numerose città stanno implementando progetti di “infrastrutture verdi” che promuovono la biodiversità a livello urbano. Milano, ad esempio, ha avviato il progetto “ForestaMI” con l’obiettivo di piantare tre milioni di alberi entro il 2030, creando corridoi ecologici urbani che favoriscono la biodiversità locale. Questi interventi non solo aumentano la presenza di specie vegetali e animali in città, ma migliorano anche la qualità della vita dei cittadini.
Nel campo agricolo, il progetto “Biodiversity Friend” promuove pratiche agricole sostenibili che preservano la biodiversità nei terreni coltivati. L’iniziativa, prevede la creazione di siepi, stagni e aree non coltivate per favorire la presenza di insetti impollinatori e altra fauna selvatica.
Queste iniziative dimostrano come la salvaguardia della biodiversità richieda un approccio multiforme, che combini ricerca scientifica, innovazione tecnologica, partecipazione cittadina e collaborazione internazionale. Solo attraverso l’impegno coordinato di tutti gli attori coinvolti sarà possibile raggiungere gli obiettivi di conservazione stabiliti dall’Agenda 2030.
In conclusione, la biodiversità rappresenta un patrimonio inestimabile del nostro pianeta, la cui tutela è diventata una priorità globale. I dati allarmanti sulla perdita di specie e habitat, come il declino del 73% delle popolazioni di animali selvatici negli ultimi cinquant’anni, hanno stimolato lo sviluppo di numerose iniziative di conservazione che combinano innovazione tecnologica, ricerca scientifica e partecipazione cittadina. La sfida della conservazione della biodiversità richiede un impegno collettivo e coordinato, poiché dalla salute degli ecosistemi dipende non solo la sopravvivenza di milioni di specie, ma anche il futuro stesso dell’umanità.
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Fonti
https://www.worldwildlife.org/pages/what-is-biodiversity
https://livingplanet.panda.org/en-US
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/api/files/document/print/it/ip_21_501/IP_21_501_IT.pdf
https://environment.ec.europa.eu/strategy/biodiversity-strategy-2030_en?prefLang=it
https://www.seaforestlife.eu/it
https://biodiversityfriend.org/it/
https://www.eea.europa.eu/it/help/domande-frequenti/cos2019e-la-biodiversita-e-perche
https://blog.3bee.com/che-cose-la-biodiversita
https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/sviluppo-sostenibile/biodiversita