Giovani, raccontateci i vostri sogni: Fondazione Crc dà voce ai numeri
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Quanta vita c’è in 120 milioni di euro? Almeno quanta riesce a contenerne un palazzetto dello sport, allestimento da grandi occasioni, 2500 persone, di cui oltre 1600 studenti e studentesse della provincia. Se poi aggiungi che la provincia è quella che in Piemonte chiamano la Granda, 7mila chilometri quadrati di estensione, e che sul palco ci sono i volti e le storie di persone che si portano dentro mondi, la risposta è pronta. Di vita, dentro ai fondi erogati da un ente che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, ce n’è tanta. La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo l’ha messa al centro, giovedì 31 gennaio, per presentare il Piano pluriennale 2025-28, il documento programmatico con le nuove linee guida per i prossimi quattro anni, nel corso dei quali la Fondazione metterà a disposizione del territorio proprio 120 milioni di euro, 30 per ogni annualità. La cifra più alta mai stanziata dall’ente.
Una nuova direzione. È il nome del piano pluriennale ed è anche un modo di intendere il ruolo della Fondazione nel futuro prossimo. Una scelta evidente sin dalla presentazione. Rivolgersi ai giovani come interlocutori privilegiati, metterli nella condizione di vivere una mattinata dal sapore motivazionale ed emozionante, è un atto di indirizzo. Un tempo l’avremmo chiamata veglia d’inverno: seduti attorno a un fuoco ad ascoltare canti e racconti, per essere comunità e costruire insieme un nuovo giorno. Oggi è uno spettacolo poetico curato da Gabriele Vacis e Roberto Tarasco, i registi che hanno diretto e allestito eventi come la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Torino o di Matera Capitale europea della Cultura. Il risultato è un filo rosso che conduce lungo i cinque valori in cui la Fondazione si riconosce per mettersi in viaggio: responsabilità ed etica, sostenibilità, equità e inclusione, trasparenza e imparzialità, talento e competenza. Per ognuno, ci sono concretezza, volti, parole.
Persone e valori per guardare al futuro
La professionalità (e il cuore) di un’impresa sociale di attori professionisti che risponde al nome di PoEm, Potenziali Evocati Multimediali. «Avremmo potuto correre da soli e invece abbiamo scelto di essere comunità», hanno detto ai ragazzi sugli spalti prima di dare corpo al mito di Prometeo, colui che per primo ha scelto di fidarsi del nuovo. Un progetto nato da una classe della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino a cui si sono uniti Tarasco e Vacis, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale.
La voce di Mario Rasetti, professore emerito di Fisica teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico CentAi che, rigorosamente in piedi «perché ho fatto il docente per 60 anni di fronte alla lavagna», ha detto agli studenti che l’intelligenza artificiale sarà una delle più grandi rivoluzioni culturali e antropologiche che l’uomo abbia incontrato nella sua storia, «ma sono convinto che per secoli non riusciremo davvero a riprodurre un cervello umano. Va pensata come uno strumento che ci affianca e ci può fare bene».
Matteo Romano, cuneese, doppio disco di platino nel cuore della pandemia con la sua canzone Concedimi esplosa su Tik Tok e un applauso a scena aperta quando racconta di aver frequentato il liceo Classico. «Vi lascio con una piccola chicca che sto imparando a mie spese: se non ci credete voi nel vostro progetto di vita non ci crederà nessuno, per favore affidatevi a poche persone che facciano squadra e credano in voi».
La Fluffy revolution di Matteo Marini, un progetto Social con una community che in quattro mesi ha raggiunto più di 150mila persone unendo comicità e sensibilizzazione sui temi dell’alimentazione e dell’ambiente, ha aggiunto uno sguardo: «Ogni cibo che mangiamo ha una storia. Quando ci sediamo a tavola, compiamo una scelta che ha un impatto». E poi la potenza di Sami around the world, che con un team di lavoro formatosi anche alla Scuola Holden di Torino ha fondato una disciplina sportiva inedita: il paradventuring, ovvero persone con diversi gradi di abilità che si organizzano per superare degli ostacoli e divertirsi imparando l’uno dall’altro. Che cosa hai imparato da questa esperienza?, gli ha chiesto Vacis. «A buttarmi con il paracadute», ha risposto.
Manlio Milani, che dopo la strage di Piazza Loggia in cui perse la moglie si dedica alla memoria e alla giustizia riparativa, ha lanciato un monito: «Troppo spesso usiamo il linguaggio separante dell’odio che non fa altro che condurre alla rottura del dialogo. L’incontro tra le persone permette di ritrovarsi nello sguardo dell’altro e, insieme, di ritornare umani». Dirompente il talento della cantante e scrittrice di origine etiope Saba Anglana come i sorrisi del TeamGym e delle Fate della Ginnastica artistica (medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi). Un canto collettivo ha raggiunto il culmine dell’emozione: una moltitudine di cori sparsi tra il pubblico prima della performance tutta da ballare di The Sweet Life Society.
Riportare l’uomo al centro
«Un significativo cambio di passo nell’azione della Fondazione». Il presidente della Fondazione Crc Mauro Gola ha sintetizzato in una frase le azioni con cui l’ente si propone di cambiare lo sviluppo del territorio e la qualità della vita dei cittadini. Il linguaggio adottato per presentare il piano pluriennale è la risposta a un momento storico in cui «la nostra comunità provinciale si trova a fronteggiare trend globali che incidono profondamente sul presente e sul futuro di tutti noi. Il nostro desiderio è riportare l’uomo al centro: la Fondazione Crc intende essere attore strategico capace di convogliare energie e risorse in un cammino comune in grado di includere cittadini, imprese, istituzioni, Terzo settore. Le ingenti risorse che metteremo a disposizione, declinate attorno ai cinque indirizzi strategici che abbiamo individuato, sono il mezzo attraverso cui vogliamo far crescere il capitale sociale della comunità».
Il sogno di un young advisory board
«Nel programma di mandato, la sostenibilità non è un’ideologia ma un insieme di scelte equilibrate nel rispetto delle risorse per le generazioni future», ha aggiunto Gola nella sala stampa. «Nei confronti dei giovani, ci poniamo in una posizione che non è soltanto di ascolto ma di coinvolgimento. È nelle nostre priorità costituire un advisory board per responsabilizzarli e metterli nella condizione di decidere». Del resto, ai 1600 studenti presenti nel palazzetto, aveva appena detto: «Raccontateci i vostri sogni».
Bellezza, creatività, cura, futuro e partecipazione sono le cinque strade attorno alle quali si svilupperà la nuova direzione di Fondazione Crc: «Le abbiamo individuate attraverso un percorso di ascolto, approfondimento e analisi che ha impegnato il Consiglio generale e il Consiglio di Amministrazione sin dal loro insediamento», ha sottolineato il presidente. Il documento, disponibile e consultabile qui, esplicita la volontà dell’ente di rafforzare il proprio ruolo come partner strategico della comunità locale per «iniziative che mettano al centro il bene comune e promuovano un progresso sostenibile, facendo crescere le realtà associative del terzo settore e gli enti pubblici e rafforzando le opportunità di dialogo e compartecipazione». La programmazione economica prevede la dotazione erogativa minima di 30 milioni all’anno e il documento annuale è stato predisposto riorganizzando bandi e progetti secondo le cinque nuove parole chiave e con l’obiettivo di facilitarne la consultazione da parte di tutti gli interessati.
Dieci progetti per far crescere la Granda
Che cosa faresti con 500mila euro? Sembra facile rispondere, ma non lo è. Ci hanno provato, tra gridolini e schiamazzi, i ragazzi ospiti dell’evento cuneese. A porre la domanda, è stato lo stesso il presidente della Fondazione Gola, annunciando l’uscita del nuovo bando Stars, per dare immediata concretezza al nuovo corso. Un budget complessivo di 5 milioni di euro per sostenere la realizzazione di 10 progetti strategici sul territorio della provincia di Cuneo: per ogni iniziativa selezionata, che dovrà valorizzare i cinque ambiti della nuova programmazione pluriennale, è previsto un contributo di 500mila euro.
Il bando è articolato in due fasi: la prima, con scadenza 31 marzo, durante la quale sarà possibile presentare le idee sintetiche di progetto; la seconda, con scadenza 30 ottobre, durante la quale saranno sviluppate nel dettaglio alcune delle idee selezionate nella prima fase. In autunno si passerà alla valutazione definitiva dei progetti, sulla scorta della quale verranno individuati i dieci vincitori che si potranno sviluppare su un orizzonte biennale: la conclusione dei lavori è prevista entro dicembre 2027.
I progetti sostenuti possono prevedere interventi materiali (di immediata cantierabilità) e immateriali. Per i progetti che prevedano interventi complementari ad altre progettualità in corso (sia su bandi europei, nazionali o regionali, sia su altre iniziative finanziate dalla Fondazione Crc) sarà prevista una premialità in fase di valutazione. Le progettualità dovranno inoltre prevedere un piano di coinvolgimento della comunità e degli stakeholder locali nella fase di progettazione dell’intervento, un programma di animazione e gestione dell’intervento e una valutazione d’impatto.
C’è un cinque che ritorna in questa proiezione verso il futuro. Cinque valori che intersecano cinque strade, e un bando che ha le stelle nel nome.
Le fotografie sono di Fondazione Crc
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January 31, 2025 at 08:26PM