In Europa l’eolico cresce, ma rischiamo un gap da 85 GW nel 2030

In Europa l’eolico cresce, ma rischiamo un gap da 85 GW nel 2030

Per centrare gli obiettivi al 2030, l’UE dovrebbe installare ogni anno 36 GW eolici. L’anno scorso sono stati meno di 13 GW. Permitting e connessioni alla rete restano gli scogli maggiori. Il rapporto dettagliato di WindEurope

Capacità eolica UE 2024: +6%, 12,9 nuovi GW
via depositphotos.com

Il settore eolico in Europa continua a crescere. Ma restano zavorre sistemiche che frenano il suo potenziale. E mettono a rischio gli obiettivi del RePower EU. L’anno scorso, la capacità eolica UE 2024 è cresciuta del 6% rispetto al 2023. Nonostante i noti ostacoli nel permitting e problemi infrastrutturali che limitano le connessioni alla rete.

È un quadro contraddittorio quello che emerge dal rapporto annuale di WindEurope “Wind energy in Europe – 2024 Statistics and the outlook for 2025-2030”. Contraddizioni certo non nuove, sottolinea l’associazione dell’industria eolica europea. E che vanno risolte in fretta anche per non penalizzare la nuova rotta della transizione energetica impostata dalla Commissione con il Clean Industrial Deal.

“L’energia eolica in Europa continua a crescere, ma solo alla metà del tasso di cui abbiamo bisogno”, lamenta il CEO di WindEurope, Giles Dickson. “Tre cose ci stanno frenando: autorizzazioni macchinose, costruzione lenta della rete ed elettrificazione insufficiente”, aggiunge.

Capacità eolica UE 2024: aggiunti 12,9 GW

L’Europa ha aggiunto 16,4 GW di nuova capacità eolica nel 2024, con un incremento complessivo del 6% rispetto al 2023. I 27 paesi UE totalizzano complessivamente 12,9 GW.

A livello continentale, l’84% degli impianti (13,8 GW) riguarda l’onshore, settore che mantiene il primato nonostante i ritardi autorizzativi in diversi paesi. Le installazioni offshore si attestano a 2,6 GW, concentrate principalmente nel Regno Unito (1.178 MW), Germania (730 MW) e Francia (658 MW). Con un calo del 30% rispetto all’anno precedente dovuto a ritardi nei cantieri navali e problemi di connessione alla rete.

A fine 2024, la capacità cumulata di energia dal vento in Europa arriva a 285 GW, di cui 37 GW offshore.

L’accelerazione della Germania: da sola, +4 GW eolici

Circa 1/3 della nuova capacità eolica installata in UE e circa ¼ di quella in Europa è localizzata in Germania. Parliamo di 4 nuovi GW, di cui 3,29 GW onshore.

Cosa c’è dietro questo balzo in avanti? La Germania sta raccogliendo “benefici spettacolari” perché usa pienamente le nuove regole europee sul permitting, sottolinea WindEurope. L’anno scorso Berino ha autorizzato 7 volte più eolico onshore rispetto a 5 anni fa.

Insomma: l’UE ha norme adatte a iniettare nuovi impulsi nello sviluppo dell’eolico, ma troppi paesi le lasciano lettera morta, argomenta l’associazione dell’industria eolica europea. Chi lo fa ottiene buoni risultati. Spicca, ad esempio, l’Estonia. Nel 2024 ha installato appena 330 MW eolici, ma comunque sempre 4 volte più dell’anno precedente.

I dati sull’eolico 2024 paese per paese

Nella classifica dei paesi con la maggior capacità eolica installata nel 2024, la Germania è seguita da Regno Unito (1,9 GW) e Francia (1,7 GW).

Sorprende la Finlandia, quarta nella classifica con 1,4 GW, mentre la Turchia (1,3 GW) dimostra come i paesi extra-UE stiano intensificando gli sforzi nel settore. 

La Svezia supera per la 1° volta il gigawatt annuale (1.015 MW), trainata da investimenti nel repowering degli impianti esistenti. Sopra il gigawatt anche la Spagna.

L’Italia rimane stabile a 685 MW. Dato che per WindEurope evidenzia il peso delle criticità strutturali ancora esistenti nell’iter autorizzativo.

Quanto al contributo dell’energia dal vento al mix elettrico, l’eolico ha soddisfatto il 19% della domanda elettrica UE nel 2024. Con picchi del 56% in Danimarca e 33% in Irlanda.

Germania (30%), Svezia (31%) e Regno Unito (30%) dimostrano come l’integrazione massiccia di rinnovabili intermittenti sia tecnicamente fattibile, sottolinea WindEurope. Tuttavia, 14 stati membri rimangono sotto la soglia del 10%: il divario nord-sud è ancora marcato, spiega il rapporto.

Ritmo troppo lento: gap da 85 GW nel 2030

I 12,9 GW eolici installati nel 2024 sono ancora insufficienti per centrare gli obiettivi comunitari. Oggi il cumulato è a 285 GW: per raggiungere i 425 GW previsti dal REPower EU entro il 2030, servirebbero 36 GW annui di nuova capacità. Cioè oltre il doppio dell’attuale ritmo di crescita.

Il divario tra target e realtà si acuisce considerando che nel 2024 solo 7 paesi hanno superato la soglia simbolica del gigawatt installato.

Nei prossimi anni il gap si dovrebbe ridurre ma non chiudere. WindEurope stima un’installazione media annua di 31 GW nel 2025-2030, con l’UE che arriverebbe a 23 GW l’anno. Valori che restano comunque inferiori del 18% rispetto agli obiettivi del REPower EU. In prospettiva, il rapporto prevede un deficit cumulativo di 85 GW entro il 2030

C’è poi un altro aspetto che rappresenta una criticità da non sottovalutare. Nonostante i progressi, il rapporto segnala che solo il 38% della capacità eolica installata è attualmente abbinata a sistemi di accumulo. Un gap infrastrutturale che causa ancora il 12% di curtailment annuale. Con perdite stimate in 4,3 TWh, sufficienti ad alimentare 1,2 milioni di abitazioni.

Cosa frena l’eolico in UE e come rimediare

Iter autorizzativo e connessioni alla rete sono i due scogli su cui continua a infrangersi l’ambizione europea di accelerare lo sviluppo dell’eolico nel continente.

Il 44% dei progetti eolici europei, calcola WindEurope, subisce ritardi superiori ai 18 mesi a causa di procedure autorizzative farraginose. Ma attenzione: restano troppo farraginose anche in Germania. Nonostante abbia semplificato le norme grazie al principio dell’interesse pubblico prevalente, sancito da Bruxelles, a Berlino i tempi medi di permitting sono ancora di 7,2 anni per l’offshore

Altro collo di bottiglia: l’inadeguatezza delle reti elettriche. Il 27% della capacità rinnovabile europea attende connessione alla rete, con tempi medi di attesa raddoppiati a 3,8 anni. Per l’offshore, la carenza di navi posacavi specializzate (solo 68 operative in tutta Europa) rischia di ritardare ulteriormente i progetti.

Per dare una sterzata decisa, WindEurope suggerisce di muoversi lungo 4 direttrici.

  1. Accelerare il repowering: sostituire 22 GW di impianti obsoleti entro il 2030, triplicando la produzione con il 25% in meno di turbine.
  2. Investimenti nella rete: sono necessari 584 miliardi di euro per modernizzare le reti transnazionali.
  3. Piani nazionali integrati: allineare i target eolici con strategie industriali per la produzione di turbine e componentistica.
  4. Cooperazione regionale: sviluppare progetti offshore congiunti nel Mare del Nord e nel Baltico.

Scarica qui il rapporto di WindEurope

February 28, 2025 at 01:28PM

In Europa l’eolico cresce, ma rischiamo un gap da 85 GW nel 2030


Lorenzo Marinone

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