La Case Green aiuterà l’Italia a tagliare il debito pubblico, parola di Deloitte

Riqualificazione energetica, digitalizzazione degli edifici e riconversione funzionale possono apprezzare il patromonio immobiliare pubblico italiano. Con una plusvalenza di 200 miliardi

La tanto criticata direttiva Case Green può aiutare l’Italia a tagliare il debito pubblico e finanziare gli interventi per la competitività indicati dal rapporto Draghi. Come? Convertendo il patrimonio immobiliare pubblico in uno strumento di generazione di valore. Non dismettendolo, ma attraverso interventi di rigenerazione energetica e funzionale.  

I calcoli li fa Deloitte nel rapporto “Ridurre il debito pubblico in Italia valorizzando i suoi asset reali”. Al centro c’è una strategia innovativa per affrontare la crisi del debito pubblico italiano. Che è stimato a 3.000 miliardi di euro nel 2025, con una spesa per interessi di 86 miliardi nel 2024. 

Usare la direttiva Case Green per tagliare il debito pubblico dell’Italia

La proposta centrale prevede di convertire il patrimonio immobiliare pubblico – valutato 300 miliardi di euro – in uno strumento di generazione di valore.

Con un investimento stimato di 500 miliardi di euro, principalmente indirizzato alla riconversione energetica in linea con la direttiva Case Green, il valore complessivo del patrimonio potrebbe raggiungere 1.100 miliardi, calcola Deloitte. Producendo una plusvalenza netta di 200 miliardi e un ritorno sul capitale investito di 1,8 a 1. 

Tre le priorità di intervento che garantirebbero questi risultati:

• riqualificazione energetica: in linea con la direttiva Case Green, quindi con riduzione emissioni CO2 del 60% entro 2030;
• riconversione funzionale: trasformazione di uffici pubblici sottoutilizzati in hub per smart working, studentati, o centri terziari, per ridurre il sottoutilizzo;
• digitalizzazione: integrazione di tecnologie IoT per la gestione efficiente degli spazi.

Una scelta molto più proficua della semplice dismissione del patrimonio, via preferita da molti governi per giostrarsi fra le ristrettezze di bilancio. Perché? Molti di questi immobili versano in condizioni di sottoutilizzo o obsolescenza energetica, argomenta Deloitte.

La vendita diretta comporterebbe sconti fino al 40-50% per via dei costi di riqualificazione a carico degli acquirenti. Mentre la strategia di valorizzazione attiva tramite rigenerazione energetica, suggerita dal rapporto, li trasformerebbe in asset produttivi.

Con una simile manovra, l’Italia potrebbe finanziare una parte degli investimenti che il rapporto Draghi indica come indispensabili per modernizzare l’economia, renderla più competitiva e accelerare la transizione ecologica. Investimenti che, per il Belpaese, sono compresi tra 80 e 100 miliardi di euro l’anno per un periodo di 5-10 anni.