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Novembre 19, 2024L’Artista Svizzero Bertrand Cazenave Trasforma una Facciata a Lucinasco in un’Opera d’Arte Ecologica
Lucinasco, Italia – L’artista svizzero Bertrand Cazenave ha realizzato un’installazione artistica unica nel centro storico di Lucinasco, ricoprendo interamente la facciata di una casa con la sua nuova opera intitolata “Poésie, Pré Vert”. Quest’opera, creata utilizzando esclusivamente tappi di bottiglie di PET, raffigura un prato verde ricoperto di fiori luminosi e colorati.
La scelta dei tappi di plastica, materiale inquinante e simbolo della cultura del consumo, è stata una mossa deliberata e riflette un messaggio potente. L’opera di Cazenave non è solo una rappresentazione estetica, ma un grido d’allarme per l’ambiente e una riflessione sulla necessità di una maggiore consapevolezza ecologica. Con “Poésie , Pré Vert”, l’artista vuole suscitare una riflessione collettiva sull’urgenza di proteggere il nostro pianeta, invitando tutti a considerare l’impatto delle proprie azioni sul mondo che ci circonda.
L’installazione si inserisce perfettamente nell’ambiente di Lucinasco, dando un nuovo significato alle tradizionali strutture del borgo. L’opera è già diventata un punto di attrazione per residenti e visitatori, offrendo un’esperienza visiva unica e un invito alla riflessione sull’ambiente.
Per ulteriori informazioni o per organizzare visite e interviste, contattare:
Biografia
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Alcune opere in spazi pubblici :– ONU Ginevra-Château de Morges (Svizzera)-Comune di Rolle (Svizzera)-Riva al lago di Joux (SvizzeraPrincipali interviste degli ultimi 2 anni
Presse
– 1 novembre 2024 : La Stampa– 30 ottobre 2024 : La Stampa– 23 ottobre 2024 : Il Secolo XIX– 17 juillet 2024 : Radio Festnoz– 13 juuillet 2024 : L’illustré– 13 juillet 2024 : Radio Lac– septembre 2023 : Ozone– 21 juillet 2023 : La feuille d’Avis– 28 juin 2023 : Rhône FM– 12 juin 2023 : LFM TV– 6 mai 2023 : Radio Lac– 30 avril 2023 : LFM– 30 mars 2023 : Le Courrier du Lavaux– 18 mars 2023 : Infoméduses– 1 février 2023 : Le Journal de l’Immobiler
Per maggiori informazioni contattare:
Bertrand Cazenavebertrand@cazenave.chwhats’s app : 00 41 79 904 43 68www.cazenave.ch [...]
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Novembre 18, 2024
La tecnologia è stata progettata e realizzata dalla società nazionale di ricerca Next Technology Tecnotessile. La presentazione sul mercato è avvenuta a Rimini al Textile District durante Ecomondo. In visita anche il ministro Pichetto Fratin
Si chiama Daedalus ed è la nuova tecnologia semiautomatica per la selezione e la cernita di materiali e indumenti post consumo. A idearla è stata Next Technology Tecnotessile, Società Nazionale di Ricerca con sede a Prato ma operativa su scala europea, specializzata in ricerca e sviluppo tecnologico. L’innovazione che ambisce a rappresentare una novità epocale nel mondo tessile è stata presentata durante la fiera europea Ecomondo a Rimini, all’interno del Textile District, lo spazio espositivo che si candida a rappresentare la capitale della moda etica. Un’esposizione che ha visto la visita anche di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Non solo. La nuova tecnologia ha catturato l’attenzione anche del servizio pubblico, con un servizio sul Tg2 nell’ambito di ‘Costume & Società’. In Fiera a Rimini Next Technology è stata protagonista anche della tavola rotonda ‘Il riciclo dei rifiuti tessili urbani non riusabili. Tecnologie e necessità impiantistiche’ moderata proprio dal direttore Andrea Falchini.
La progettazione e la realizzazione di questo impianto di selezione e cernita automatica nascono dall’esigenza di riciclare i capi tessili per ottenere nuovo filato e dal fatto che non è possibile assicurare i requisiti qualitativi e di composizione molto stringenti dei filati, necessari soprattutto in caso di avvio a riciclo chimico, con una semplice cernita manuale delle fibre (capi finiti o scarti tessili), per quanto esperta e specializzata. Da qui la presentazione sul mercato di Daedalus. La macchina è costituita da una stazione di rilevamento con telecamere evolute che sfruttano la tecnologia iperspettrale assistita da un sistema di intelligenza artificiale con algoritmi di auto-apprendimento e memorizzazione delle immagini acquisite, da un nastro trasportatore e da cestelli di raccolta dei capi. Con questo macchinario si possono selezionare capi tessili in base a colore, struttura del tessuto (texture) e composizione delle fibre, a una velocità superiore ai 60 indumenti al minuto e con un’analisi simultanea. “Le classi di smistamento sono state scelte in base a criteri arbitrari e possono essere personalizzate in base alle esigenze dell’azienda – spiega il direttore di Next Technology Tecnotessile, Andrea Falchini -. È richiesta una fase di addestramento della macchina per acquisire un set di campioni standard. Una volta che l’algoritmo di apprendimento ha un set di dati sufficiente per garantire il livello di affidabilità richiesto, il sistema è pronto per avviare il processo di selezione”.
Ma come funziona il processo? L’operatore verifica la presenza di accessori quali bottoni, cerniere, spille da rimuovere. Una telecamera specifica cattura un’immagine dei campioni e ne determina il colore. Nel frattempo, gli scarti tessili vengono esposti anche al sensore di struttura, che cattura un fotogramma dai campioni e determina la struttura tessile (texture) del tessuto. Infine, il materiale tessile viene illuminato ed esposto al sensore per l’identificazione della composizione del tessuto. L’acquisizione dello spettro avviene con una fotocamera iperspettrale, che scatta istantanee del campo visivo e acquisisce uno spettro per ogni pixel nel fotogramma. “Il sistema è completamente personalizzabile in termini di composizione e colori da classificare – aggiunge Falchini. Il sistema acquisisce l’intero capo o il ritaglio di tessuto e visualizza sul monitor l’immagine ricostruita. Il riconoscimento avviene tramite un confronto tra lo scarto tessile analizzato e l’insieme di dati acquisiti durante la fase di addestramento del machine learning. Questa metodologia presenta due importanti vantaggi: la macchina può essere addestrata, in qualsiasi momento, a riconoscere nuovi colori o classi di composizione. Più il sistema si arricchisce di dati, più preciso e affidabile diventa nella sua risposta. Dopo il riconoscimento il sistema può essere dotato di celle di scarico modulari, servite da un singolo nastro trasportatore che trasporta i tessuti analizzati. La modularità di questa parte consente di aggiungere o rimuovere stazioni di scarico. Lo spostamento dei tessuti dal nastro al cestello specifico può essere ottenuto tramite un getto di aria compressa”.
November 18, 2024 at 06:34PM [...]
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Novembre 15, 2024Il mondo sta attraversando un momento cruciale nella lotta al cambiamento climatico. Mentre scriviamo, i leader mondiali sono riuniti a Baku, Azerbaijan, per la 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29). Questo summit, che proseguirà fino al 22 novembre, rappresenta molto più di un semplice incontro diplomatico: è un’opportunità concreta per trasformare gli impegni in azioni tangibili.
La Situazione Attuale: Un Campanello d’Allarme
I recenti rapporti dell’ONU sul clima lanciano un messaggio chiaro e preoccupante: non stiamo facendo abbastanza. I piani climatici nazionali attuali, anche se implementati completamente, porterebbero a una riduzione delle emissioni di appena il 2,6% rispetto ai livelli del 2019. È un dato che deve farci riflettere, soprattutto considerando che gli scienziati dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) ci dicono che abbiamo bisogno di un taglio del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C.
Around the venue (Photo: UN Climate Change – Habib Samadov)
Segnali di Speranza
Nonostante la situazione sia critica, ci sono ragioni per essere cautamente ottimisti. L’Unione Europea sta guidando la transizione energetica: nella prima metà del 2024, le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili, fornendo oltre la metà dell’elettricità del continente. È un traguardo storico che dimostra come il cambiamento sia possibile quando c’è una volontà politica forte.
Anche altri paesi stanno facendo passi avanti significativi. Il Brasile, per esempio, ha presentato proprio durante la COP29 il suo nuovo piano d’azione per il clima (NDC 3.0), un documento completo che copre tutti i settori dell’economia e tutti i gas serra. Il Regno Unito, dal canto suo, ha alzato ulteriormente l’asticella, impegnandosi a ridurre le emissioni dell’81% entro il 2035.
Gli Obiettivi Chiave della COP29
La conferenza di Baku si concentra su diversi obiettivi fondamentali:
1. Triplicare le Energie Rinnovabili : Un obiettivo ambizioso ma necessario per accelerare la transizione energetica.
2. Adattamento al Cambiamento Climatico : È fondamentale stabilire obiettivi globali per aiutare i paesi ad adattarsi agli impatti climatici già in corso.
3. Finanza Climatica : Un focus particolare è posto sul sostegno ai paesi in via di sviluppo, riconoscendo che la lotta al cambiamento climatico richiede risorse significative.
4. Transizione dai Combustibili Fossili : La graduale eliminazione dei combustibili fossili rimane centrale per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
Guardando al Futuro
La COP29 rappresenta un momento cruciale nel nostro viaggio verso un futuro più sostenibile. I prossimi anni saranno determinanti per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali. È essenziale che tutti i paesi presentino piani climatici più ambiziosi nel 2025, supportati da normative solide, leggi efficaci e finanziamenti adeguati.
Il cambiamento climatico è una grande sfida che l’umanità sta affrontando, ma è anche un’opportunità per reimmaginare il nostro rapporto con il pianeta e tra le diverse comunità che lo popolano. Ogni azione conta, ogni scelta fa la differenza. È il momento di agire tutti insieme per un futuro più sostenibile.
Fonti:
Cop29 a Baku: i cambiamenti del clima e la lotta al riscaldamento del pianeta in otto grafici
UN Climate Change Conference Baku – November 2024 | UNFCCC
New UN Climate Change Report Shows National Climate Plans ‘Fall Miles Short of What’s Needed’ [...]
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Novembre 13, 2024In occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat, 3Bee promuove il concetto di Nature Positive con l’obiettivo di generare un effetto positivo attivo sugli ecosistemi.
Su questo principio si basa lo sviluppo dell’innovativa Environmental Digital Platform di 3Bee, che consente finalmente a imprese e municipalità di ricavare una strategia climatica personalizzata sulla base dell’analisi dei propri impatti e dipendenze sulla natura.
La classifica delle città più naturali d’Italia rilasciata dalla nature tech, rappresenta un esempio concreto di applicazione della piattaforma e restituisce una fotografia dettagliata dello stato della biodiversità urbana nel nostro Paese, evidenziando l’importanza di strategie climatiche basate su dati scientifici per preservare la biodiversità.
La prima classifica delle città capoluogo di provincia più naturali d’Italia
La classifica dei 112 capoluoghi di provincia italiani rilasciata da 3Bee si basa sul parametro di Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use), un indicatore dell’integrità della biodiversità locale utilizzato per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale.
Il parametro MSA è calcolato confrontando l’abbondanza delle specie in una zona con la loro abbondanza in un ambiente totalmente naturale (non coinvolto da attività umane). L’MSA varia da 0 a 1, dove 1 indica che la distribuzione delle specie nella zona in analisi è completamente intatta, mentre 0 indica una regione o area totalmente antropizzata e artificiale. In questa analisi è stato utilizzato un sotto parametro dell’MSA, il Land Use (MSA_LU). Questo parametro tiene in considerazione principalmente l’uso del suolo ed è stato possibile calcolarlo grazie all’integrazione con i dati satellitari e l’esperienza di 3Bee nel definire le categorie di uso del suolo.
La classifica stilata da 3Bee mette in luce le città che si distinguono per la loro capacità di mantenere un ambiente ricco di biodiversità. Analizzando la top ten delle città capoluogo di provincia più naturali d’Italia, troviamo sul podio Isernia, Belluno e Savona, con un MSA_LU superiore a 0.9. Queste città sono situate in regioni che beneficiano di un’ampia copertura vegetale e di un basso livello di antropizzazione, elementi che contribuiscono a favorire il mantenimento della biodiversità.
Al quarto e al quinto posto, con valori di MSA_LU intorno allo 0.89, ci sono L’Aquila e Ascoli Piceno che beneficiano della vicinanza a vasti parchi naturali, rispettivamente il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini. La complessità morfologica delle aree circostanti, caratterizzate da montagne, ricca vegetazione e fiumi, contribuisce a preservare una diversità significativa di specie, mitigando le pressioni derivanti dall’urbanizzazione.
Proseguendo nell’analisi delle città più naturali d’Italia, si nota come anche le città dal sesto al decimo posto della classifica, Pistoia, Reggio Calabria, Lucca, Massa, e Messina si distinguono per un MSA_LU compreso tra 0.85 e 0.87. Ciò è dovuto a una combinazione di copertura vegetale significativa e varietà di habitat, che includono aree costiere e montane, permettendo alle città sopra menzionate di mantenere un’elevata biodiversità.
E le città più grandi? Biodiversità critica
Le grandi città italiane mostrano significative criticità in termini di biodiversità: Milano, con un MSA_LU di 0.43 e posizionata al 98° posto, soffre particolarmente a causa della grande cementificazione e della scarsa copertura vegetale, elementi che riducono drasticamente la resilienza ecologica della città. Roma, al 66° posto con un MSA_LU di 0.57, pur vantando numerosi parchi storici, è penalizzata dall’espansione urbana incontrollata e dalla frammentazione degli habitat, che contribuiscono a limitare la connettività ecologica e la capacità della capitale di sostenere una biodiversità ricca. Torino (91° posto), Napoli (92° posto) e Catania (93° posto), con un MSA_LU che si aggira intorno allo 0.47) affrontano problemi simili: l’urbanizzazione intensa e la cementificazione. Mancanti i dati relativi alla gestione delle aree verdi che potrebbe, in caso di negligenza, contribuire a una biodiversità limitata in queste città.
La piattaforma di monitoraggio 3Bee, per una strategia climatica e di biodiversità conforme alle nuove normative
La classifica delle città più naturali d’Italia è stata elaborata dalla nature tech 3Bee tramite l’applicazione parziale della nuova piattaforma interamente sviluppata dallo stesso team. Questa soluzione integrata e basata su dati scientifici permette a municipalità, imprese e parchi naturali di migliorare il proprio impatto su natura, biodiversità e clima a partire dal monitoraggio dei principali indici di rischio.
3Bee è stata selezionata per presentare la prima piattaforma di monitoraggio della biodiversità a livello mondiale alla COP 16 di Cali, dal 21 ottobre al 1 novembre 2024, grazie alla qualità e rilevanza dei dati ottenuti. Un’opportunità per rappresentare l’Italia all’interno di un evento internazionale interamente dedicato alla biodiversità e discutere scientificamente le misure da adottare per la tutela degli ecosistemi in coordinamento con le più alte istituzioni globali, i veri decision maker in materia di sostenibilità ambientale.
La piattaforma 3Bee, i cui processi e protocolli sono stati sviluppati in collaborazione con ESA (Agenzia Spaziale Europea), nasce in risposta alle crescenti esigenze di regolamentazione e compliance da parte delle imprese, che si trovano oggi di fronte a una nuova sfida: misurare e rendicontare il proprio impatto su natura, biodiversità e clima secondo standard normativi rigorosi. La Direttiva CSRD e i principali standard di rendicontazione internazionali impongono alle aziende, per la prima volta, di adottare un approccio strutturato alla gestione dei rischi legati agli ecosistemi.
“Per la prima volta, viene richiesto alle aziende di misurare e rendicontare l’impatto su natura, biodiversità e clima secondo direttive rigorose come la CSRD e framework di riferimento come il Taskforce for Nature-related Financial Disclosures (TNFD). – afferma Niccolò Calandri, CEO di 3Bee – La piattaforma 3Bee rappresenta una soluzione integrata e scientificamente validata che permette di identificare e colmare i gap su natura, clima e biodiversità di imprese, municipalità e parchi naturali, monitorando in modo semplice e veloce quattro indici di rischio principali, in conformità agli standard internazionali e individuando una vera e propria strategia climatica e di biodiversità, sulla base degli impatti rilevati e sulle dipendenze dai servizi ecosistemici direttamente coinvolti.”
Grazie a questo approccio, 3Bee aiuta i propri partner a elaborare una strategia climatica completa: la piattaforma assegna un punteggio di rischio che evidenzia su quali tra i propri siti sia necessario intervenire con priorità, guidando la pianificazione strategica in conformità con la Direttiva CSRD e gli standard internazionali, tra cui ESRS E4 e GRI 101.
In particolare 3Bee aggrega dati per restituire quattro indici chiave:
Nature Impact Risk – Misura la resilienza di imprese e municipalità ai cambiamenti climatici e alle avversità naturali.
Nature Dependencies Risk – Stima le dipendenze di imprese e municipalità dai servizi ecosistemici fondamentali attraverso un’analisi di doppia materialità.
Climate & Physical Risk – Valuta l’impatto delle attività aziendali su habitat ad alta biodiversità e con specie a rischio.
Biodiversity Risk – Monitora l’impatto complessivo di tutti i siti aziendali sugli ecosistemi e sulla natura.
La piattaforma 3Bee si avvale di tecnologie avanzate, combinando dati satellitari, tecnologia in campo e database pubblici per restituire una valutazione precisa e puntuale su impatti e dipendenze. In soli 15 minuti, è possibile ottenere una fotografia accurata dello stato attuale di un ecosistema, identificando le aree più critiche che richiedono interventi urgenti. Una rapidità fondamentale per gestire al meglio le risorse e rispondere in modo tempestivo alle esigenze del territorio. Dopo una prima fase di assessment, interviene un Biodiversity Strategist, una figura tecnica del team 3Bee formata per accompagnare i partner nella definizione di una strategia di rigenerazione e conservazione della biodiversità su misura.
Con oltre 1000 aziende coinvolte, la piattaforma ha già raggiunto i 17.000 siti monitorati in 21 paesi, grazie all’aggregazione e alla digitalizzazione di dati basati su indici di rischio fondamentali. In questo contesto, la regolare divulgazione dei dati aggregati offre un metro oggettivo per confrontare i progressi nel tempo e allinearsi agli standard internazionali. Un processo che accelera il percorso verso un impatto Nature Positive, permettendo alle aziende di raggiungere la compliance normativa.
3Bee3Bee è la naturetech company che sviluppa tecnologie per il monitoraggio, la tutela e la rigenerazione della biodiversità. 3Bee accompagna imprese e municipalità nella definizione di una strategia climatica personalizzata sulla base dell’analisi dei propri impatti e dipendenze sulla natura, a partire da una Digital Environmental Platform che si avvale di tecnologie avanzate, combinando dati satellitari, tecnologia in campo e database pubblici. Con oltre 1000 aziende coinvolte, la piattaforma ha già raggiunto i 17.000 siti monitorati in 21 paesi, grazie all’aggregazione e alla digitalizzazione di dati basati su indici di rischio fondamentali. 3Bee collabora inoltre con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. [...]
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Novembre 8, 2024La quattordicesima edizione della cerimonia promossa da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Italian Exhibition Group, con il patrocinio del ministero, ha visto la premiazione del Consorzio pratese per “la gestione di 50mila tonnellate annue di indumenti usati, il 65% destinato al riutilizzo e il 32% al riciclo”
Il Corertex ha ricevuto il premio delle migliori imprese per l’economia circolare. La cerimonia è avvenuta a Rimini nell’ambito dell’edizione 2024 di Ecomondo, l’evento annuale leader nei settori della green and circular economy, punto di incontro tra industrie, stakeholder, policy maker, opinion leader, mondo della ricerca e delle istituzioni, mettendo a sistema gli elementi chiave che definiscono le strategie di sviluppo della politica ambientale dell’Unione Europea. In totale sono state 27 in tutta Italia, nove per ogni settore di economia circolare, edilizia green e neutralità climatica, le imprese o amministrazioni premiate.
Ognuna ha avuto la possibilità di salire sul grande palco allestito nella hall sud sotto la cupola centrale e ha parlato per uno speech di ringraziamento e illustrazione del progetto, accompagnato dalle slide di sfondo realizzate dall’organizzazione con le motivazioni della commissione. Ricordiamo che il premio è stato istituito per il quattordicesimo anno dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Italian Exhibition Group, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Nello specifico la giuria di esperti e addetti ai lavori ha premiato il Corertex per “la realizzazione del Consorzio per il Riuso e il Riciclo, dove vengono gestiti circa 50mila tonnellate annue di indumenti usati, il 65% destinato al riutilizzo e il 32% al riciclato. La commissione per il Premio Sviluppo Sostenibile era composta dal presidente Edo Ronchi e da: Alessandra Astolfi, Andrea Barbabella, Alessandra Bailo Modesti, Cattani Danilo, Stefano Leoni, Monica Misceo, Fabrizio Tucci. Per le start up imballaggi da Giuseppe Nisi, Michele Tosi, Gianni Squitieri. A ritirare il premio per il Corertex erano presenti il presidente Raffaello De Salvo e il vicepresidente Fabio Marseo.
“Questo premio è un ulteriore riconoscimento del lavoro che come consorzio stiamo portando avanti da anni – spiega De Salvo -. Un percorso che ci vede come interlocutori del settore di riuso e riciclo sui più importanti tavoli territoriali, regionali, nazionali ed europei. Un lavoro che cerca di tutelare un settore importante per l’economia tessile italiana e che aveva la necessità di una rappresentanza forte e unitaria. Ringraziamo gli organizzatori e la giuria del Premio per avere riconosciuto l’importanza del lavoro che come consorzio stiamo portando avanti su scala nazionale per l’economia circolare, e rinnoviamo la nostra disponibilità a continuare a dialogare con ogni istituzione per assicurare sostenibilità, posti di lavoro e sviluppo”.
La commissione ha assegnato anche quattro premi specifici. A Decathlon in collaborazione con Oldrati Group e Eso Recycling per il settore economia circolare, all’Agenzia del Demanio per il settore edilizia green, ed ex aequo per il settore neutralità climatica e soluzioni nature positive alla Città Metropolitana di Milano con Gruppo Cap, e ad Acea Pinerolese Energia srl.
“Essere quest’oggi a ritirare il Premio al fianco di aziende e amministrazioni comunali impegnate nella sostenibilità ambientale è per noi motivo d’orgoglio – aggiunge Marseo -. Questo riconoscimento è il frutto del lavoro e del coraggio di tutti i nostri consorziati che stanno investendo dal punto di vista tecnologico per rendere il settore sempre più sostenibile. Il premio arriva proprio poche settimane dopo l’ultimo incontro ministeriale per parlare di Epr Tessile, un tema che ci vede in prima linea per assicurare il futuro dei settori di riuso e riciclo. Un impegno nel quale auspichiamo la costante presenza al nostro fianco delle istituzioni pubbliche”.
“Il Premio Sviluppo sostenibile – conclude Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – anche quest’anno ha avuto un’ampia partecipazione, con tanti progetti interessanti e innovativi. E’ stato difficile scegliere solo un gruppo ristretto di vincitori. Questi progetti testimoniano come le sfide della transizione ecologica possano essere, e siano, una formidabile spinta all’innovazione, verso nuove tecniche, nuovi processi, nuovi prodotti e nuovi servizi”. [...]
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Novembre 7, 2024Il 16 e 17 novembre e dal 22 al 30 novembre a Prato arriva la mostra con dodici disegni e cinque vestiti inediti del padre del prêt-à-porter italiano. Sono abiti mai cuciti, immaginati dallo stilista per l’opera teatrale ‘Latina’ di Luca Ronconi. Oggi quei costumi di scena, contemporanei ed etnici, diventano realtà grazie all’estro del Lanificio pratese
Correva il 1982: dalla sperimentazione teatrale del registra Luca Ronconi nacque l’opera ‘Latina’, una commedia noir i cui vestiti scenici vennero disegnati dall’estro di Walter Albini. Qualcosa di unico nello scenario del teatro italiano, ma né gli abiti, né lo spettacolo videro mai la luce. Oggi, quarantadue anni dopo, quell’idea sperimentale e quei bozzetti di Albini diventano realtà a Prato, al Fabbricone Storico, grazie a Balli il Lanificio. Il 16 e 17 novembre e dal 22 al 30 novembre, infatti, la casa del tessile pratese ospiterà la mostra ‘Omaggio a Walter Albini’, l’esposizione dedicata alla creatività dello stilista unanimemente considerato il padre del prêt-à-porter italiano.
Il progetto si lega a doppio filo alla creazione da parte dell’azienda pratese del dipartimento ‘Fabbrica di Cultura’. Una divisione interamente dedicata alla promozione della creatività e della conoscenza. Un cammino che da oltre un anno vede aprirsi le porte del Fabbricone Storico ad iniziative di promozione culturale, e che adesso diventa stabile e vede arrivare in via Bologna lo spin-off della mostra di Albini in corso di svolgimento al Museo del Tessuto all’ex Campolmi.
In esposizione ci saranno dodici disegni originali e inediti di Albini e cinque vestiti mai cuciti, reinterpretati con tessuti Balli dall’ufficio stile dell’azienda pratese, e che sono già inseriti nella collezione autunno-inverno 2026 del Lanificio. Parliamo di un cappotto da donna, di un completo Chanel in due pezzi, di un giubbotto da bambino, di una tunica, e di un vestito da donna accompagnato dal suo soprabito senza maniche. Cinque creazioni, scelte fra i disegni più contemporanei ed etnici immaginati da Albini per ‘Latina’, che possono fare rivendicare a Balli il Lanificio la capacità e l’estro di “avere ‘vestito’ uno stilista”.
La mostra è stata ideata e co-curata per Balli il Lanificio dall’architetto Filippo Boretti, in collaborazione con il Museo del Tessuto. Lo spazio espositivo è stato ricavato all’interno di uno dei luoghi produttivi del Fabbricone Storico, in quella Sala Experience dove trovano posto durante l’anno anche tutte le collezioni Balli delle varie fiere di Milano Unica. Un luogo dedicato all’arte e alla cultura che apre nuovamente le porte al grande pubblico, alle istituzioni e agli addetti ai lavori in un connubio d’arte, cultura, moda e produzione. La preview della mostra si terrà sabato 16 e domenica 17 novembre, con orario dalle 10 alle 19. Poi dal 22 al 30 novembre il Fabbricone Storico aprirà le porte ai visitatori tutti i giorni: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, e nel weekend dalle 10 alle 19.
“E’ stato un passaggio naturale quello vissuto dal Lanificio da fabbrica produttiva a fabbrica di cultura – commenta il managing director di Balli il Lanificio, Leonardo Raffaelli -. Un percorso che trasforma un’azienda che da oltre settant’anni realizza tessuti venduti ovunque nel mondo, in un fulcro di iniziative capaci di aprire nuovi dialoghi con la comunità. La mostra dedicata ad Albini segna il debutto di un palinsesto culturale firmato Balli. Altri eventi seguiranno. Devo dire che è stato fantastico vedere come il nostro ufficio stile abbia saputo ‘uscire dagli schemi’, interpretando alcune genialità di un grande talento come Albini, trasformandole in capi senza tempo”.
L’ingresso alla mostra è gratuito, ma è gradita la prenotazione. L’ultimo accesso è fissato in mezz’ora prima della chiusura giornaliera. E’ stata prevista anche la possibilità di visite guidate, con prenotazione obbligatoria: lunedì – venerdì (due slot): ore 15 e 17. Quattro invece gli slot per sabato e domenica: ore 10 – 12 – 15 e 17
(durante il fine settimana è possibile partecipare alla visita guidata del Fabbricone Storico, iconica sede del Lanificio). Per le scuole è possibile prenotare visite guidate al mattino nel corso della settimana. Info e prenotazioni: fabbricadicultura@balli.it.
“Il nostro omaggio a una delle figure più iconiche della moda italiana come Albini – aggiunge il co-curatore Boretti -, riafferma il legame tra tessile, moda e cultura. Attraverso “Fabbrica di Cultura”, Balli il Lanificio ribadisce il suo impegno nel promuovere iniziative culturali, confermando che la ‘vecchia fabbrica’ fondata nel 1889 non solo continua a essere un attore centrale nel tessuto economico e sociale di Prato, ma gioca un ruolo attivo nel panorama creativo e imprenditoriale della moda contemporanea italiana”.
Come detto il lavoro di allestimento e concretizzazione della mostra al Fabbricone Storico è stato realizzato fianco a fianco fra Balli il Lanificio e il Museo del Tessuto. Una collaborazione che va avanti da mesi, e che vede il Lanificio di via Bologna fra i principali sostenitori della mostra ‘Walter Albini, il talento, lo stilista’ in corso di svolgimento all’ex Campolmi. “Siamo molto soddisfatti della collaborazione intrapresa con Balli il Lanificio, che oltre ad essere sponsor della grande mostra su Walter Albini del Museo del Tessuto ha sviluppato una interessante progettualità reinterpretando in maniera creativa alcuni disegni originali del grande stilista – conclude Guarini -. Mi sembra un ottimo esempio di come istituzioni culturali e aziende possano sviluppare progettualità interessanti e innovative generando ricadute positive per i territori e le comunità di riferimento”. [...]
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Novembre 7, 2024E’ on line la nuova piattaforma di Anter per il progetto di sensibilizzazione verso le energie rinnovabili portato avanti nelle scuole di tutta Italia. Il portale è stato presentato a Montecitorio in un incontro col presidente della settima commissione, Federico Mollicone
Le richieste di partecipazione, i corsi e i contenuti educativi de ‘Il Sole in Classe’ diventano digitali. È on line, infatti, la nuova piattaforma https://ilsoleinclasse.anteritalia.org/ promossa da Anter, l’associazione nazionale tutela energie rinnovabili, che semplifica l’iscrizione al progetto e lo svolgimento delle lezioni. Una innovazione che è stata presentata direttamente a Roma, a Montecitorio, in un incontro con l’onorevole Federico Mollicone, presidente della settima commissione Cultura, Scienza e Istruzione. Un momento a cui hanno preso parte il presidente di Anter, Alessandro Giovannini, il direttore Lohengrin Becagli, i coordinatori interregionali degli ambasciatori e lo staff di direzione.
La piattaforma è stata sviluppata il supporto di Frog Learning, società specializzata in progetti di apprendimento e d’innovazione digitale. Lo strumento si presenta in maniera fruibile e ricca di funzionalità: dai materiali dei corsi alla possibilità di scaricare attestati e generare report sull’utilizzo, allo svolgimento di quiz per la verifica dell’apprendimento. L’idea è quella di guidare gli utenti passo per passo nell’iscrizione, nell’esperienza formativa e non solo. Uno strumento dinamico, poiché sarà costantemente arricchito di contenuti interessanti e sempre aggiornati.
“Anter porta avanti una meritevole azione nei confronti della sensibilizzazione sulle energie rinnovabili e sull’uso consapevole delle risorse idriche, nei confronti delle giovani generazioni, delle scuole e del territorio – spiega Mollicone -. Ha una collaborazione storica col ministero dell’Istruzione, con i Comuni e un nuovo progetto da presentare alla Camera. Un lavoro prezioso per arrivare ai più giovani e per rendere opiù facile da comprendere il messaggio di sensibilizzazione. Alla luce di tutto questo ho invitato Anter a intervenire all’indagine conoscitiva che ho avviato alla Camera su transizione digitale e innovazione nell’ambito dei settori di scienza, ricerca e innovazione. Temi su cui stiamo lavorando come Parlamento e su cui Anter ha un ruolo importante”.
Il Sole in Classe va avanti dal 2014 nelle scuole primarie e secondarie di I grado di tutta Italia. Ad oggi sono state svolte oltre 7.000 lezioni con il coinvolgimento di oltre 270.000 bambini. A dimostrazione della qualità della proposta e dei supporti sviluppati, il ministero dell’Istruzione ha inserito Il Sole in Classe tra le proposte di educazione ambientale offerte agli istituti scolastici del paese.
“È stata una giornata importante per Anter, per cui ringraziamo l’onorevole Mollicone che ci ha proposto di partecipare alle audizioni alla Camera e di potere presentare a Montecitorio la nuova piattaforma – aggiunge Giovannini -. Siamo contenti che ci sia attenzione delle istituzioni verso le nostre attività che poi è proprio quello che si propone il progetto ‘Un Comune per Amico’ che vuole portare la sensibilizzazione verso le rinnovabili anche nei luoghi istituzionali. Tutti assieme possiamo fare una differenza sempre più importante per il pianeta”.
Il primo corso disponibile sulla piattaforma sarà naturalmente Il Sole in Classe: ciascun insegnante potrà aderire e presentare il progetto ai propri studenti in richiedendo il supporto di un ambasciatore o delegato volontario Anter che potrà collegarsi con la classe o recarsi presso la scuola per incontrare gli studenti. Per info: segreteria@anter.info. [...]
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Novembre 7, 2024L’azienda toscana, dopo la nascita della sua prima Cer al Macrolotto 2 di Prato, ha organizzato l’iniziativa pubblica per mercoledì 13 novembre. L’obiettivo è creare un percorso condiviso fra istituzioni, imprese e privati per cogliere tutte le occasioni degli incentivi assicurati dal Gse
Un convegno dedicato ad aziende e cittadini per spiegare nel dettaglio cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili e perché conviene aderirvi. A promuovere l’iniziativa è l’azienda toscana, con sede al Macrolotto 2 a Prato, EcoEfficiency che ha organizzato l’incontro per mercoledì 13 novembre dalle ore 18.30 a PrismaLab (in via Pistoiese a Prato). Una sede istituzionale individuata con l’obiettivo di coinvolgere amministrazioni pubbliche, aziende private e cittadini nel percorso che porterà anche la provincia pratese a scoprire le novità che stanno scaturendo dall’avvento delle Cer.
L’evento nasce sulla scia dell’investimento da parte di EcoEfficiency che ha realizzato la sua prima Comunità Energetica Rinnovabile a Prato. L’area di riferimento è quella della zona industriale del Macrolotto 2, compresa fra San Giorgio a Colonica, Santa Maria a Colonica, via Aldo Moro, via del Ferro, via del Leone, via Berlinguer e porzioni di Fontanelle, Paperino e Cafaggio. Comunità Energetica a cui possono aderire sia aziende che abitazioni private.
Un lavoro che rientra in un piano complessivo di investimenti da parte dell’azienda che ha l’ambizione di creare almeno una decina di Cer fra Prato e Pistoia nei prossimi mesi, così da coprire quante più zone delle due città. “Entusiasti del progetto del Gse con garanzia di incentivi per 20 anni e con l’ambizione di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili – spiegano da EcoEfficiency -, continuiamo a investire sul territorio pratese e pistoiese, cercando di contribuire alla transizione energetica del territorio, coinvolgendo privati e aziende. Stiamo quindi organizzando una serata a Prato in cui verrà spiegato nel dettaglio in cosa consiste la Comunità Energetica. Insieme ai responsabili di EcoEfficiency le aziende avranno a disposizione dei consulenti Cer per l’aspetto più tecnico e la parte finanziaria e legale del progetto”.
Il convegno è gratuito ed è aperto a tutti. L’obiettivo dell’azienda è quello di poter contribuire ad un’informazione chiara e trasparente sul tema delle Cer, cercando al contempo di portare avanti il progetto sulle Comunità Energetiche sul territorio. Intanto EcoEfficiency dà qualche prima anticipazione sul tema.
Cos’è una Cer?
Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una rivoluzione nel modo di produrre e consumare energia. Gruppi di cittadini, imprese o enti pubblici si uniscono per produrre energia da fonti rinnovabili (come il solare) e condividerla tra loro. Questo modello decentralizzato offre numerosi vantaggi, tra cui una maggiore autonomia energetica, una riduzione delle bollette e un impatto ambientale minore.
Possibilità di investimento e ritorno d’immagine
Durante la serata ci sarà un momento dedicato al tema: ‘Rendimento economico’. Le Cer infatti possono generare profitti grazie alla vendita dell’energia prodotta in eccesso e agli incentivi statali. Altro tema è quello dell’immagine positiva: investire in una Cer significa associare il proprio nome a un progetto innovativo e sostenibile, migliorando la propria reputazione.
Autonomia e transizione energetica
Le Cer permettono di ridurre la dipendenza dalle grandi compagnie energetiche e di avere un maggiore controllo sui propri consumi. Non solo. Concedere spazi per le Cer rappresenta un’opportunità per tutti. Possedere un tetto o un terreno può diventare un’occasione per partecipare alla produzione di energia rinnovabile. D’altronde concedendo lo spazio per l’installazione di impianti fotovoltaici, è possibile:
– Generare un reddito aggiuntivo attraverso accordi di partecipazione
– Contribuire alla transizione energetica partecipando attivamente alla creazione di un futuro più sostenibile
– Valorizzare il proprio patrimonio immobiliare, aumentando il suo valore sul mercato grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico.
Per informazioni o richieste di partecipazione al convegno è possibile scrivere una mail a: info@ecoefficiency.it oppure chiamare il 340/7436594. [...]
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Novembre 7, 2024Un’opportunità per promuovere il consumo ittico sostenibile e certificato e ribadire l’impegno concreto per la tutela del mare e delle sue risorse.
Parma, 14 ottobre 2024 – Rizzoli Emanuelli, la più antica azienda di conserve ittiche italiana, supporta l’organizzazione internazionale no profit MSC, in occasione dell’iniziativa “Settimane della Pesca Sostenibile”, dal 14 al 27 ottobre.
Rizzoli Emanuelli collabora da anni con Marine Stewardship Council, impegnandosi attivamente nella tutela del mare e nella promozione di pratiche di pesca sostenibile.
Grazie a questa partnership, alcuni prodotti ittici del Brand sono certificati con l’etichetta blu MSC che garantisce il rispetto di uno Standard rigoroso in termini di sostenibilità ambientale, senza compromettere l’equilibrio degli ecosistemi.
L’azienda di conserve ittiche è stata infatti la prima in Italia ad ottenere la certificazione Catena di Custodia per la lavorazione delle Alici provenienti da attività di pesca sostenibili certificate MSC, assicurando una pesca con metodi attenti, da stock ittici non sovra sfruttati e senza danneggiare l’ecosistema marino.
Il mare e l’acqua sono la più grande risorsa dell’azienda che sceglie esclusivamente di pescare le proprie Alici con il metodo “al cerchio” e l’utilizzo di lampare, una tecnica antichissima che si perde nella memoria del tempo.
La Linea su cui il Brand punta strategicamente è quella delle Alici a banco frigo, più di 10 referenze tutte certificate MSC di cui 2 lanciate nell’ultimo anno. Conservate in frigorifero per poter garantire un tasso ridotto di sale rispetto alle tradizionali Alici Cantabriche Rizzoli in olio, si rivolgono a chi è attento ad una corretta alimentazione, senza rinunciare al gusto.
In aggiunta, queste Alici sono confezionate in vaschetta con il 70% di plastica riciclata, risultato della costante ricerca dei materiali di confezionamento e di un’analisi qualitativa dei prodotti dell’azienda.
Le Settimane della Pesca Sostenibile di MSC non sono quindi solo una celebrazione, ma anche un invito a riflettere su come le scelte quotidiane possano contribuire a proteggere il nostro pianeta.
“In Rizzoli Emanuelli siamo fermamente convinti che il futuro del mare dipenda dalle decisioni prese nel presente. Dai dati di Bilancio di Sostenibilità 2023, l’azienda ha incrementato le vendite dei prodotti certificati MSC di oltre il 20% rispetto all’anno precedente, un obiettivo importante da raggiungere anche nel 2024. Ecco perché supportiamo MSC in questa iniziativa e continueremo a lavorare con passione e dedizione per offrire prodotti di altissima qualità, nel rispetto dell’ambiente marino”.
Annalisa Sergi – Sostenibilità e qualità [...]
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Novembre 7, 2024Fogliata (Presidente): “I PPA portano notevoli vantaggi in termini di risparmio economico, di tutela ambientale e di miglioramento del posizionamento aziendale”.
Paoletti (Direttore): “Cogeme Energia è partner strategico, operativo e affidabile per la sostenibilità energetica dell’impresa”.
Rovato (BS), 17 ottobre 2024 – “Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza riguardo ai cambiamenti climatici ha spinto molte aziende a rivedere le proprie politiche energetiche verso soluzioni più sostenibili. Ciò porta con sé notevoli vantaggi in termini di risparmio economico, di tutela ambientale e di miglioramento del posizionamento aziendale. In questo senso i contratti di Power Purchase Agreements (PPA) che proponiamo rappresentano una delle risposte più efficaci per attuare la transizione energetica richiesta dall’Europa, garantendo approvvigionamenti convenienti, stabili e rispettosi dell’ambiente. Anche Erregierre SPA ha scelto Cogeme Energia come solido partner per investire in energia rinnovabile. Un segnale forte che apprezziamo e che sarà certamente di stimolo per altre realtà imprenditoriali sensibili al rispetto dell’ambiente unito alla competitività”.
Queste le parole di Giacomo Fogliata, presidente di Cogeme Energia per annunciare la firma del primo contratto di PPA (Power Purchase Agreements) dell’azienda con Erregierre s.p.a., impresa bergamasca con sede a San Paolo d’Argon (BG), specializzata nella produzione di Principi Attivi Farmaceutici per uso umano e veterinario. L’accordo, stipulato il 30 luglio 2024, entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e avrà una durata di 5 anni, fino al 31 dicembre 2029. Il contratto prevede la fornitura di circa 4 GWh di energia rinnovabile all’anno, prodotta da tre impianti fotovoltaici situati in Puglia.
“Lo sviluppo di questi contratti con i nostri clienti corporate sta trovando applicazione ed operatività anche alla luce di un rischio legato agli aumenti dei prezzi dell’energia dovuti alle molteplici attuali instabilità geo-politiche – fa sapere Paolo Paletti, Direttore Generale di Cogeme Energia. In questo senso, la partnership siglata con Erregierre s.p.a rappresenta un esempio virtuoso che anche altre aziende stanno valutando con estremo interesse, sia per i vantaggi in termini di costi sia per l’opportunità di utilizzare energia green per la produzione. Cogeme Energia ha l’obiettivo di promuovere la transizione verso un sistema energetico più verde e sostenibile per il nostro Paese.In un mondo sempre più orientato verso la sostenibilità, i Power Purchase Agreements rappresentano una soluzione strategica per le aziende che vogliono garantire stabilità nei costi energetici, ridurre il proprio impatto ambientale e innalzare al contempo il proprio posizionamento aziendale attraverso l’adozione di scelte etiche e consapevoli. Cogeme Energia, con un team dedicato – chiosa Paoletti – diventa quindi un partner strategico, operativo e affidabile per la sostenibilità dell’impresa”.
DETTAGLI DELL’ACCORDO TRA COGEME ENERGIA E ERREGIERRE S.P.A
L’energia fornita proviene da impianti di proprietà di Cogeme Energia, situati nei comuni di Ostuni e San Vito dei Normanni, nella provincia di Brindisi. Questi impianti fotovoltaici a terra di tipo tradizionale, che hanno una potenza installata complessiva di circa 3 MW, garantiranno a Erregierre un approvvigionamento costante e sicuro di energia solare. L’energia sarà garantita per almeno il 90% del quantitativo dichiarato nel contratto, consentendo all’azienda bergamasca di contare su un approvvigionamento energetico stabile e sicuro.
Il PPA siglato garantisce quindi una stabilità dei costi energetici per Erregierre, proteggendola dalle fluttuazioni del mercato dell’energia e permettendo una pianificazione a lungo termine delle spese. Il contratto infatti non prevede variazioni di prezzo legate ai cicli stagionali o ai cambiamenti del mercato, offrendo un’ulteriore certezza finanziaria.
Grazie a questo accordo inoltre, Erregierre contribuirà attivamente alla riduzione delle emissioni di CO2. Si stima che l’utilizzo di energia rinnovabile da questi impianti porterà a un risparmio di circa 900 tonnelate di CO2 nel corso dei cinque anni del contratto. La sostenibilità invece, è certificata attraverso le Garanzie di Origine, che attestano l’effettiva provenienza dell’energia da fonti fotovoltaiche.
L’accordo tra Cogeme Energia ed Erregierre è solo l’inizio di una partnership che potrebbe estendersi oltre la scadenza contrattuale. Entrambe le parti infatti hanno già espresso la disponibilità a valutare futuri rinnovi e a collaborare per ulteriori iniziative legate alla sostenibilità. [...]
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Novembre 7, 2024Le richieste del distretto di riuso e riciclo sono state portate all’attenzione del direttore generale della sezione economia circolare. Appello al governo: “Scongiurare limitazioni dell’Unione Europea sull’esportazione di capi d’abbigliamento usati”. Poi sui futuri Consorzi Epr: “Necessaria maggiore attenzione agli interessi della collettività”
Prosegue il dialogo fra il Consorzio Corertex, Astri e il ministero dell’Ambiente sulla stesura del decreto che dovrà regolamentare la responsabilità estesa del produttore in ambito di rifiuti tessili. A Roma, negli uffici del Mase, si è tenuto infatti un nuovo incontro alla presenza del direttore generale, sezione economia circolare, del ministero, Luca Proietti. Un vertice promosso dall’onorevole di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta, a cui hanno preso parte il presidente e il vicepresidente del Consorzio per il riuso e il riciclo tessile, Raffaello De Salvo e Fabio Marseo, e il vicepresidente di Astri, Sauro Guerri.
Il Corertex ha consegnato al dirigente ministeriale il documento che spiega le peculiarità del distretto in tema di riuso e riciclo, i numeri del lavoro svolto e occupazionali in ambito di economia circolare tessile, e che fornisce elementi pratici per risolvere le varie criticità che si potranno presentare con l’attuazione dell’Epr. In particolare è stato chiesto a livello ministeriale e governativo un impegno netto per scongiurare che in Europa si prendano decisioni e si applichino normative sfavorevoli al distretto pratese, che potrebbero comprometterne il futuro. Il suggerimento è stato quello di implementare e migliorare il sistema attuale di gestione dei cicli post consumo piuttosto che rifondare completamente l’intero percorso con conseguenti maggiori costi e il rischio di minori garanzie di tenuta occupazionale.
“L’incontro ci è sembrato proficuo – spiegano da Corertex e Astri -. Il ministero ci ha consegnato anche un documento con dodici punti sull’Epr sui quali collaboreremo per evidenziarne problematiche o per dare consigli utili in merito alla stesura del documento. Ringraziamo il ministero per l’ascolto e auspichiamo che questa collaborazione possa dare i risultati sperati da tutto il distretto”.
A proposito del rapporto con Bruxelles, Corertex e Astri hanno messo sul tavolo tutti i rischi derivanti dagli eventuali divieti o paletti promossi dall’Unione Europea sull’esportazione di indumenti usati verso i paesi africani. “Sarebbe un danno gigantesco per il settore tessile, per l’Europa e per l’Africa stessa – sottolinea De Salvo -. Tanti cittadini africani riescono ad acquistare indumenti grazie al mercato del riuso: d’altronde il loro potere d’acquisto è molto basso e solo con l’usato riescono a comprare capi affidabili e a prezzi contenuti. Limitare questo mercato significherebbe ridurre in Europa le percentuali di riuso, e privare l’Africa di un’opportunità sociale importante. Il tema delle discariche abusive in Africa, d’altronde, non può essere addossato al settore degli abiti usati. Lì il problema è l’assenza di infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti. E non c’è alcuna differenza fra indumenti nuovi o usati: i capi sempre in discariche abusive finirebbero. Per questo abbiamo chiesto a ministero e governo un impegno concreto per scongiurare che l’Europa penalizzi il nostro settore”.
L’ultimo tema toccato è stato quello dei consorzi. “Un modello di gestione potrebbe essere quello dei Raee con tutta una serie di correttivi imprescindibili – concludono dal Corertex -. Ad esempio, sarà fondamentale la presenza di una governance diffusa e di una maggiore attenzione agli stakeholder, guardando quindi all’interesse della collettività (a partire dai cittadini) e non solo a quello economico. Questo garantirebbe uno scambio di informazioni all’interno del consorzio, in modo da assicurarne un corretto funzionamento e scongiurando il collasso dello stesso sistema Epr. Il dirigente ci sembra avere ben compreso la nostra posizione e avere ben capito l’unicità del distretto e la sua capacità di gestire riuso e riciclo. E ringraziamo l’onorevole La Porta per l’occasione di dialogo che ci ha fornito”.
“Quella dell’Epr è una partita importante per i tanti attori del settore del nostro territorio – spiega La Porta -. Come rappresentante istituzionale per me è importante che tutti abbiano la possibilità di essere ascoltati per meglio permettere al legislatore di avere più elementi possibili a disposizione nella stesura delle regole. Ringrazio il ministero per la disponibilità e l’ascolto ricevuto e continuerò a confrontarmi con ministero e attori per far sì che Prato sia rappresentata e ben presa in considerazione”. [...]
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Ottobre 7, 2024“Onorati di questa esperienza. Lavoriamo uniti per diffondere la cultura della sostenibilità”
L’iniziativa nasce da uno scambio di lettere fra lo staff dell’associazione che tutela le energie rinnovabili e la Segreteria di Stato Vaticana. “Apprezzato il nostro impegno per l’ambiente e il percorso portato avanti nelle scuole con Il Sole in Classe”
Lo staff di Anter e un’ottantina di ambasciatori volontari dell’associazione nazionale tutela energie rinnovabili hanno partecipato ieri mattina all’udienza generale tenuta a Roma in piazza San Pietro. Il tema affrontato per l’occasione da Papa Francesco è stato quello delle nuove forme di manifestazione del Demonio all’interno della società di oggi e di come anche nella tecnologia moderna si possano nascondere motivi di tentazione. Per i rappresentati di Anter è stata così l’occasione per ascoltare l’omelia del pontefice, le preghiere e per ricevere la benedizione papale. L’associazione ha portato in piazza anche uno striscione di saluto che recitava ‘Salviamo la Casa Comune, #PapaFrancesco’. Il presidente Alessandro Giovannini, invece, ha partecipato all’udienza nello spazio di sagrato riservato a coloro che poi hanno preso parte alla cerimonia del baciamano papale.
La mattinata speciale per l’associazione nasce da uno scambio epistolare intercorso fra dicembre 2023 e marzo 2024 fra lo staff di Anter e la Segreteria di Stato Vaticana.
Un rapporto instaurato da anni, che ha portato l’associazione a incontrare in passato Papa Ratzinger e lo stesso Papa Francesco, ricevendo anche i saluti ufficiali da piazza San Pietro. Il dialogo si è alimentato ulteriormente nel corso degli ultimi mesi, consentendo in Vaticano di approfondire maggiormente l’attività sociale svolta da Anter. Non solo. E’ stato apprezzato in particolar modo il lavoro portato avanti dal 2009 a oggi da parte di Anter per l’educazione ambientale nelle scuole col progetto ‘Il Sole in Classe’. Un percorso che in tutti questi anni ha raggiunto più di 7.000 scuole e sensibilizzato sulla tutela dell’ambiente e sull’attenzione green oltre 250.000 bambini. Un progetto che continuerà in tutta Italia anche nell’anno scolastico appena iniziato.
“L’invito del Santo Padre rivolto alla nostra associazione, per partecipare all’Udienza di oggi, è motivo di grande orgoglio per Anter e per tutti i suoi sostenitori – dice il presidente di Anter, Alessandro Giovannini -. Oggi eravamo oltre 80 a rappresentare l’associazione di fronte a Papa Francesco che, in tutti questi anni, ha sempre dimostrato il suo interesse verso le tematiche della sostenibilità, oltre ad avere come obiettivo quello di preservare la nostra casa comune. Anter da ormai 15 anni presta il suo operato nelle attività a tutela delle energie rinnovabili sostenendole e divulgandole presso le scuole italiane, cercando di spiegare alle nuove generazioni l’importanza di vivere in un mondo green. Dando così l’opportunità ai più piccoli di diventare degli adulti più consapevoli. Solo in questo modo i principi che portiamo avanti a gran voce potranno permeare nell’intero tessuto sociale realizzando una piena transizione culturale che accompagni una vera transizione energetica”.
Ricordiamo che l’associazione in vista della presenza all’udienza generale ha partecipato a una lezione formativa sulle tematiche trattate nell’enciclica ‘Laudato Sì’ tenuta da padre Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del settore ‘Ecologia e Creato’ presso il Discastero Vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale.
Tornando alla visita in Vaticano, soddisfazione per la partecipazione all’udienza generale a Roma è stata espressa anche dal direttore di Anter, Lohengrin Becagli. “Siamo onorati di aver partecipato all’udienza con il Santo Padre – commenta -. Questa esperienza ha rafforzato la nostra determinazione a tutelare la ‘casa comune’ attraverso soluzioni sostenibili e rispettose del nostro pianeta. È fondamentale che, tutti insieme, si riesca a promuovere un futuro in cui la tutela dell’ambiente e il benessere della comunità siano al centro delle nostre azioni. Un’attività da portare avanti coinvolgendo scuole, famiglie, aziende e istituzioni. Un percorso su scala nazionale, per un impegno corale che possa portare a un cambiamento effettivo”. [...]
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Ottobre 7, 2024Dopo il successo dello scorso anno scolastico, che ha visto il coinvolgimento di oltre 15.000 giovani studenti in tutta Italia, 3Bee potenzia ulteriormente il suo programma didattico gratuito: 15 moduli suddivisi in tre aree tematiche – fauna, flora e biodiversità – per un’esperienza educativa ancora più ricca e interattiva. Tra le novità, l’introduzione del programma in lingua inglese, pensato per le scuole internazionali ed estere, in linea con l’obiettivo di 3Bee di espandere la divulgazione scientifica oltre i confini nazionali.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico 3Bee, azienda leader nel settore nature tech, rinnova e arricchisce il programma didattico gratuito “3Bee: A scuola di biodiversità” dedicato alle scuole primarie. Il grande successo dell’anno scolastico 2023-2024, che ha visto il coinvolgimento di oltre 15.000 giovani studenti, con 756 scuole aderenti in tutta Italia, ha confermato l’efficacia di un approccio pratico e innovativo all’educazione ambientale. Da qui, la volontà di 3Bee di potenziare ulteriormente il proprio impegno nell’educare le nuove generazioni alla tutela della biodiversità, ampliando il programma per l’anno scolastico 2024-2025.
Le novità per l’anno scolastico 2024-2025Il percorso formativo è stato arricchito e conta ora 15 moduli suddivisi in tre aree tematiche – fauna, flora e biodiversità – per offrire ai giovani alunni delle scuole primarie una comprensione completa del mondo naturale e dei suoi delicati equilibri. Ogni modulo, sviluppato dal team scientifico di 3Bee, unisce strumenti digitali, laboratori pratici ed esperienze sul campo, creando un’esperienza interattiva che coinvolge non solo gli insegnanti e i giovani studenti, ma anche le loro famiglie. L’obiettivo è favorire un apprendimento continuo che stimoli comportamenti virtuosi e consapevoli, non solo in aula ma anche al di fuori dell’ambiente scolastico.
Un’importante novità di quest’anno è l’introduzione del programma in lingua inglese, con 9 moduli dedicati, pensati per le scuole internazionali ed estere e per quelle italiane che desiderano affrontare le tematiche ambientali in lingua. Un passo che conferma l’impegno di 3Bee nell’internazionalizzare la propria proposta educativa, rendendo accessibile il percorso a una platea sempre più ampia e contribuendo alla formazione di una generazione sempre più consapevole dei temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale.
Un approccio interdisciplinare per una formazione in sostenibilità di alto livello
“Il nostro programma didattico si è rivelato talmente importante e capillare, in quanto strumento educativo, che non potevamo non renderlo accessibile anche in lingua inglese a partire da quest’anno. – afferma Virginia Castellucci, Head of Sustainability & Advocacy di 3Bee, – Abbiamo arricchito i contenuti con un approccio interdisciplinare, integrando sempre più materie. I moduli sono infatti strutturati per approfondire non solo temi legati alla scienza, ma anche alla matematica e all’educazione civica, con l’obiettivo di offrire ai giovani studenti una formazione completa e multidisciplinare.”
Anche quest’anno si rinnova l’opportunità per i docenti e per le classi di monitorare a distanza la salute di un alveare di biomonitoraggio, curato da un apicoltore 3Bee impegnato nella conservazione delle risorse nettarifere e boschive limitrofe all’alveare. Grazie alla tecnologia 3Bee, attraverso l’Oasi digitale, la classe ha accesso a un portale online, che funziona da contenitore dei materiali didattici del programma e degli aggiornamenti dal campo dall’apicoltore/educatore, in formato di instant video e foto.
In vista del nuovo anno scolastico, già 100 nuove scuole primarie hanno aderito al programma, cogliendo l’opportunità di arricchire il curriculum scolastico con una formazione alla sostenibilità ambientale di alto livello e un approccio integrato di Digital Learning.
Il ruolo delle imprese: un’opportunità di sostenibilità sociale
3Bee apre la possibilità ed è alla ricerca di nuove imprese interessate ad affiancare una o più scuole in questo percorso educativo focalizzato sulla biodiversità. Questa iniziativa offre un modo diretto e significativo per le aziende di realizzare i loro obiettivi ESG attraverso un impegno di sostenibilità sociale sul territorio, investendo concretamente nella formazione delle future generazioni.
3Bee continua dunque il suo percorso di promozione dell’educazione ambientale come leva per instaurare un cambiamento positivo e duraturo in individui di tutte le età. Il programma non si limita a formare giovani studenti, ma punta a creare una rete di scuole e imprese unite da un obiettivo comune: formare gli “ambasciatori del cambiamento” a partire dai banchi di scuola. Perché la formazione può davvero essere il motore di un futuro in cui le sfide ambientali verranno affrontate con maggiore consapevolezza. [...]
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Ottobre 7, 2024Riportiamo qui di seguito la replica dell’ufficio stampa JDP Architects in merito all’articolo del 30 settembre dal titolo “Mazzei Architects vince il concorso per il nuovo polo scolastico di Ghedi: innovazione e sostenibilità al centro – Archiportale.com”:
Il raggruppamento composto dagli Architetti Marco Contini, Joseph Di Pasquale intende precisare quanto segue: in data 30 settembre il vostro quotidiano ha pubblicato un articolo secondo il quale Mazzei Architects è autore del progetto di un nuovo polo scolastico a Ghedi e vincitore di una gara. Ciò non corrisponde assolutamente al vero in quanto la gara è stata vinta dal nostro raggruppamento e gli autori del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo sono gli architetti Contini e Di Pasquale. A seguito della diffusione di notizie non attinenti al vero da parte di Mazzei Architects abbiamo mandato ai nostri legali per segnalare questo comportamento scorretto all’Ordine degli Architetti di Parma. Preghiamo di pubblicare questa rettifica a norma delle vigenti leggi e a tutela della verità dei fatti e della nostra onorabilità. [...]
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Agosto 28, 2024Scoprire la natura diventa un’avventura con “Biodiversa Heroes”, il nuovo concorso a premi lanciato dalla nature tech 3Bee sull’app gioco Biodiversa. L’obiettivo è invitare il grande pubblico a esplorare e fotografare le piante presenti in natura, contribuendo a un grande progetto europeo di citizen science e celebrando l’importanza della biodiversità del nostro pianeta.
A poco meno di tre mesi dal lancio dell’app Biodiversa, gli scatti raccolti sono già oltre 110 mila. Un traguardo raggiunto grazie al contributo prezioso degli utenti che ogni giorno utilizzano l’app per giocare e scattare foto nella natura, arricchendo un database scientifico che sta diventando sempre più vasto. E dunque, perché non riconoscere il valore di ogni contributo premiandolo? Detto, fatto. Con “Biodiversa Heroes”, 3Bee premia gli esploratori della natura “più biodiversi”. Per ogni “Edition” del concorso, il primo classificato vincerà, oltre agli altri premi, un soggiorno di una notte nella natura, abbinato a un’avventurosa esperienza di orienteering, wildlife tour e non solo. Ma non finisce qui: in base alla posizione raggiunta, i kit premio saranno composti da zaini unisex per le avventure outdoor, lunch box, borracce, t-shirt, Polly House in edizione limitata, Box 3Bee e accessi al corso digitale “Starting Sustainability” della 3Bee Biodiversity Academy. Con un montepremi totale di €28.187,00 IVA esclusa, “Biodiversa Heroes” celebra la biodiversità con premi straordinari per i partecipanti più appassionati. [Per maggiori informazioni su premi e modalità di partecipazione: https://www.3bee.com/biodiversa-app/]
Il concorso, valido dal 9 settembre 2024 al 31 agosto 2025, è suddiviso in tre edizioni stagionali: Fall, Spring e Summer Edition, al fine di incentivare la continua esplorazione della biodiversità vegetale e della natura. Partecipare è semplice e coinvolgente. Gli utenti possono scaricare l’app gioco Biodiversa, disponibile per iOS e Android, registrarsi e iniziare a fotografare le piante che incontrano durante le loro passeggiate in città, al mare, in montagna o in qualsiasi altro habitat: ogni pianta, nuova e diversa, fotografata e catturata tramite l’app permette di guadagnare un punto. La classifica, aggiornata in tempo reale, consente ai partecipanti di monitorare i propri progressi e competere con gli altri utenti per provare a vincere fantastici premi e trionfare in questa sfida all’ultima pianta che premia la passione per la natura.“Biodiversa Heroes” è un’occasione unica e interattiva per celebrare la biodiversità. Ciascuna specie vegetale fotografata e catturata permette infatti di mappare la biodiversità e aumentare la consapevolezza sull’importanza della sua conservazione come valore ecosistemico alla base del benessere ambientale e sociale. Un progetto di citizen science che coinvolge la comunità in modo attivo e divertente, premiando l’impegno e il contributo individuale di ogni utente giocatore, perché il gioco è il vero motore dell’obiettivo scientifico.
Questa iniziativa si inserisce nella mission di 3Bee di creare e rafforzare una solida base di dati scientifici per il futuro della conservazione ambientale. Attraverso la tecnologia e il coinvolgimento della comunità, 3Bee mira a realizzare una mappatura collettiva della biodiversità, riconoscendo l’importanza di ogni singolo contributo. Con “Biodiversa Heroes”, ogni partecipante può diventare un ambasciatore del cambiamento, mettendosi alla prova in un campo di gioco che non è altro che la natura stessa. Non solo per giocare e divertirsi, ma anche per apprendere e contribuire significativamente a un obiettivo cruciale per la biodiversità e per l’ambiente.
3Bee
3Bee è la naturetech company che sviluppa tecnologie per il monitoraggio e la tutela della biodiversità, riconosciuta dall’UE come la realtà partner di sviluppo dei primi crediti di biodiversità certificati. A partire dall’ape, fondamentale bioindicatore, 3Bee raccoglie e interpreta i dati ambientali attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi, offrendo soluzioni di assessment, monitoraggio, rigenerazione e formazione per la biodiversità. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti di monitoraggio e rigenerazione al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 coltivatori di biodiversità, installato più di 5.000 sensori IoT e rigenerato oltre 200 Oasi. [...]
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Agosto 26, 2024Parte dalla sede storica in Piazza Sant’Agostino il progetto che coinvolge i due partner per la rigenerazione di alcune aree con arbusti nettariferi per favorire l’attività degli impollinatori e la biodiversità, con l’obiettivo di contribuire a rendere la città di Milano più resiliente alle conseguenze del cambiamento climatico, tra cui l’effetto isole di calore.
Milano, giugno 2024 – La realizzazione di tre oasi fiorite, con piante e arbusti nettariferi nel cuore della città di Milano rappresenta l’impegno di Santagostino, la rete di poliambulatori specialistici del Gruppo Unipol, a favore della biodiversità e della resilienza climatica in città. L’iniziativa nasce dall’incontro con 3Bee, nature tech che sviluppa tecnologie per il monitoraggio e la tutela e la rigenerazione della biodiversità, operando anche in ambito urbano, e prende vita in queste settimane dopo mesi di preparazione del terreno e piantumazione.
Nel contesto urbano di Milano infatti, si rilevano crescenti sfide ambientali, tra cui la degradazione della qualità dell’aria e l’aumento delle temperature, con ripercussioni dirette sulla vita dei suoi abitanti e sulla loro salute. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha messo in luce come Milano stia diventando un epicentro di fenomeni estremi derivanti dal cambiamento climatico, con particolare enfasi su ondate di calore e piogge torrenziali. Tra le cause principali c’è proprio una marcata assenza di corridoi ecologici e aree verdi.
In questo contesto si inserisce il progetto di rigenerazione realizzato da Santagostino in collaborazione con 3Bee, che prevede la riqualificazione di tre fondamentali aree di passaggio in città attraverso la messa a dimora di specie vegetali nettarifere e la disposizione di un percorso educativo-didattico con cartellonistica informativa dedicata alla biodiversità e agli insetti impollinatori. L’iniziativa infatti, si configura anche come un vero manifesto di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza rispetto a un fondamentale tema ambientale.
“Investire nella tutela dell’ambiente significa investire nel nostro futuro – commenta Andrea Porcu, direttore generale di Santagostino – Non può esserci salute senza un ambiente sano e solo prendendoci cura di entrambi potremo costruire un futuro migliore. Questa iniziativa rappresenta un passo concreto in questa direzione e in termini di sensibilizzazione dei cittadini rispetto all’importanza della tutela degli impollinatori anche in città, per contribuire a creare un ambiente più resiliente e ricco di biodiversità”.
“Siamo felici della fiducia che ha portato Santagostino a sceglierci come partner scientifico per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e realizzare questo progetto pionieristico nella città di Milano – aggiunge Niccolò Calandri, CEO di 3Bee. “Le nostre tecnologie proprietarie ci consentono di studiare quotidianamente il fenomeno della perdita di biodiversità nelle aree urbane e di elaborare soluzioni scalabili anche in altre città europee grazie al contributo di imprese virtuose come Santagostino, con l’obiettivo di rendere le aree urbane più resilienti.
Ed è proprio nel luogo più importante per Santagostino, dove è nato il primo centro e si trova la sede storica, che sorgeranno le tre nuove aree nettarifere: una ricca varietà di piante e arbusti nettariferi saranno accuratamente selezionati per offrire nutrimento e riparo agli insetti impollinatori, tra cui farfalle, bombi, api selvatiche e coleotteri. Una scelta che mira a favorire la biodiversità e a contribuire alla salute dell’ecosistema urbano, contrastando il fenomeno del declino degli impollinatori, sempre meno nelle città. La protezione della biodiversità, anche in piccole aree urbane, è infatti fondamentale per creare maggiore resilienza climatica, migliorare la qualità dell’aria e contrastare il fenomeno delle isole di calore, sempre più diffuso.
Inoltre la nuova oasi si pone l’obiettivo di avere un valore educativo: Santagostino e 3Bee collaboreranno nel corso dell’anno per realizzare alcune iniziative destinate ai più piccoli negli spazi fioriti. [...]
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Agosto 26, 2024In occasione della Giornata dell’Ambiente, Edison Next e 3Bee annunciano l’avvio di un percorso volto alla rigenerazione della biodiversità tramite la tutela di api e impollinatori grazie a soluzioni tecnologiche all’avanguardia
Il primo progetto della partnership è l’Oasi della biodiversità di Zinasco (Pavia), presso la sede dell’impianto di produzione di biometano di Edison Next, che è stata dotata di due alveari tecnologici per monitorare in tempo reale l’attività delle api, di sette casette-rifugio per impollinatori selvatici e in cui è stata effettuata la piantumazione di specie nettarifere autoctone per contribuire a sostenere lo sviluppo dell’intero ecosistema locale
Milano, 5 giugno 2024 – Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, e 3Bee, naturetech company leader nello sviluppo di tecnologie per il monitoraggio, la tutela e la rigenerazione della biodiversità, annunciano l’avvio di una partnership per lo sviluppo di progetti di rigenerazione della biodiversità presso i siti di Edison Next e dei suoi clienti, basati sulla tutela degli insetti impollinatori, al fine di restituire valore ai territori e alle persone che li abitano e contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema in cui vivono. Edison Next e 3Bee celebrano anche così la Giornata Mondiale dell’Ambiente promossa dall’ONU per accrescere la sensibilità sulle questioni ambientali e promuovere azioni concrete per proteggere il pianeta.
Questa partnership ha la virtuosa ambizione di trasformare i siti di Edison Next e dei suoi clienti in hub della biodiversità attraverso progetti che, tutelando gli impollinatori e la biodiversità, ricreano il giusto equilibrio tra l’uomo e l’ambiente, partendo dai siti in cui la società opera e rafforzando anche il legame con le comunità locali.
Le api e gli impollinatori garantiscono un servizio indispensabile, quello dell’impollinazione, attraverso cui avviene la fecondazione delle piante e la produzione di semi e frutti, essenziali per la sopravvivenza delle specie vegetali, animali e dell’uomo. La perdita di api e insetti impollinatori causata dalle attività umane comporta quindi la diminuzione della biodiversità, essenziale per la stabilità degli ecosistemi.
“Creare oasi di biodiversità nei nostri impianti e in quelli dei nostri clienti è un modo concreto attraverso il quale vogliamo dare il nostro contributo per preservare i preziosi ecosistemi dei territori che abitiamo – dichiara Marilena Barbati Marketing & Communication Director di Edison Next –. Accompagnare la decarbonizzazione e la transizione ecologica dei territori significa, infatti, non solo ridurre l’inquinamento e il consumo di risorse, ma anche mettere in campo azioni concrete per arginare il declino della biodiversità.”
“La resilienza climatica è oggi una priorità assoluta. Le aziende leader in settori cruciali per la biodiversità svolgono un ruolo fondamentale nella tutela ambientale. La tecnologia è un asset essenziale per il monitoraggio e lo sviluppo di strategie volte a migliorare la biodiversità negli impianti energetici. In questo contesto, player come Edison Nextsono indispensabili per realizzare gli obiettivi di rigenerazione prefissati da 3Bee. La nostra missione consiste nell’integrare strategie e
soluzioni innovative a favore della biodiversità, utilizzando un approccio scientifico e tecnologico per rispondere alle esigenze del settore” – afferma Niccolò Calandri, CEO di 3Bee.
Il primo progetto di Edison Next e 3Bee è l’Oasi della biodiversità di Zinasco, che si trova presso la sede dell’impianto di produzione di biometano da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) situato a Zinasco (PV). Una rigorosa analisi scientifica ha constatato l’idoneità del luogo a ospitare impollinatori attraverso la creazione di nuovi siti di nidificazione e la piantumazione di specie nettarifere autoctone che contribuiscono a sostenere lo sviluppo dell’intero ecosistema locale.
L’Oasi di Zinasco è dotata di due alveari tecnologici, che permettono di monitorare in tempo reale l’attività delle api, fondamentali bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente, misurando parametri biometrici. All’interno dell’oasi si trovano anche sette casette-rifugio per impollinatori selvatici che accolgono ad esempio api solitarie, coccinelle, farfalle, pipistrelli e che consentono al tempo stesso il monitoraggio della qualità dell’aria. Sono state inoltre messe a dimora 50 piante nettarifere a portamento arboreo e arbustivo appartenenti a 5 specie diverse autoctone, 53 arbusti nettariferi di 10 specie autoctone differenti. Infine, è stato realizzato un percorso educativo nell’ottica di aprire le porte dell’impianto di Zinasco alle scuole e alle comunità locali con l’obiettivo di avvicinarsi ai territori diffondendo la cultura della biodiversità.
L’Oasi di Zinasco si trova in un ampio spazio verde accanto agli edifici in cui le biomasse vengono convertite in gas sostenibile. Grazie all’unione di tecnologie innovative e alle competenze di esperti in biodiversità, tra cui apicoltori, agricoltori ed esperti di raccolta e analisi dei dati, si stima che nell’Oasi durante l’anno vi siano 600mila api monitorate e protette, capaci di impollinare 600 milioni di fiori, 900 api solitarie protette e 76 chili di nettare potenzialmente prodotto dalle piante nettarifere. È previsto che in estate ci sia la prima smielatura con la realizzazione dei primi vasetti di miele, prodotti nel rispetto delle api e dei tempi della natura.
I progetti di rigenerazione della biodiversità di 3Bee seguono una metodologia innovativa e scientifica che sfrutta la tecnologia (sensori IoT avanzati e algoritmi di apprendimento automatico) per raccogliere e analizzare grandi quantità di dati su popolazioni di impollinatori, habitat ed ecosistemi. Questo approccio si basa sul protocollo di monitoraggio della biodiversità Element-E, sviluppato da 3Bee in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria di Bologna (CREA), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Napoli Federico II e la cui applicazione è verificata da Bureau Veritas Italia, leader nei servizi di certificazione.
Questo protocollo permette, tramite la tecnologia Flora sviluppata da 3Bee, di stimare, in una determinata area, indici descrittivi del livello di biodiversità (MSA – Main Species Abundance), abbondanza potenziale di impollinatori (PA – Pollinator Abundance), la capacità di alimentare (FA – Flora availability e NP – Nectar Potential) e l’idoneità ad ospitare gli impollinatori (NS – Nesting suitability) grazie a immagini satellitari scattate dai satelliti ESA. Inoltre, tramite la tecnologia Spectrum, viene monitorata l’entomofauna (l’insieme degli insetti presenti in una determinata zona). Questo sensore bioacustico IoT è in grado, grazie a un monitoraggio continuo, di valutare la diversità e la frequenza di insetti impollinatori.
L’Oasi di Zinasco e i successivi progetti che possono essere attivati grazie alla partnership tra Edison Next e 3Bee intendono contribuire a invertire la tendenza rilevata dall’IPBES (Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, massima autorità scientifica in tema di biodiversità) secondo la quale entro la fine del secolo il cambiamento climatico,
i danni agli habitat e altri fattori legati alle attività umane porteranno all’estinzione del 50% del milione di specie animali e vegetali esistenti.
Per Edison, la partnership con 3Bee si inserisce tra gli impegni concreti presi nell’ambito del “Capitale naturale e paesaggio”, uno dei quattro assi della sua Politica di Sostenibilità. Il Gruppo riconosce il valore vitale che gli ecosistemi hanno per il benessere della comunità e del Pianeta e per questo rispetta e tutela la biodiversità attraverso un approccio proattivo, promuovendo iniziative di salvaguardia ambientale e portando avanti un’idea di sviluppo coerente con il rispetto dei valori paesaggistici.
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Edison Next accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, attraverso una piattaforma di soluzioni innovative ed efficienti per l’ottimizzazione dei consumi e la decarbonizzazione in cui tecnologia e digitale giocano un ruolo chiave, con l’obiettivo di massimizzare competitività e performance. Inoltre, Edison Next è attiva nel settore della circular economy e dei servizi ambientali ed è impegnata nello sviluppo del mercato del biometano e dell’idrogeno. Edison Next ha le competenze e gli asset per fornire soluzioni integrate attraverso un approccio end-to-end: dalla consulenza energetica ed ambientale e dalla definizione degli obiettivi di decarbonizzazione, fino all’identificazione di una roadmap con l’individuazione delle soluzioni, alla progettazione e realizzazione degli interventi e al monitoraggio dei risultati. Innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo sono essenziali, tanto per cogliere le nuove opportunità in campo energetico quanto per vincere le sfide dei cambiamenti climatici ed economici in corso. Per questo Edison Next è fortemente impegnata sui fronti della tutela ambientale, dell’ottimizzazione energetica e dello sviluppo dei gas verdi. Edison Next è presente in Italia, Spagna e Polonia con più di 3.700 persone presso oltre 70 siti industriali, 2.300 strutture (pubbliche e private) e 300 città.
Ufficio stampa Edison http://www.edison.it/it/contatti-2 http://www.edison.it/it/media
Elena Distaso, 338 2500609, elena.distaso@edison.it
Marta Mazzacano, 335 7749819, marta.mazzacano1@edison.it
3Bee è la naturetech company che sviluppa tecnologie per il monitoraggio e la tutela della biodiversità, riconosciuta dall’UE come la realtà partner di sviluppo dei primi crediti di biodiversità certificati. A partire dall’ape, fondamentale bioindicatore, 3Bee raccoglie e interpreta i dati ambientali attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi, offrendo soluzioni di assessment, monitoraggio, rigenerazione e formazione per la biodiversità. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti di rigenerazione al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 coltivatori di biodiversità, installato più di 5.000 sensori IoT e rigenerato oltre 200 Oasi.
Ufficio stampa 3Bee
Lisa Santillo, 334 3524837, lisa.santillo@3bee.com [...]
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Agosto 26, 2024In occasione del trentottesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl, la naturetech 3Bee lancia la quarta puntata del Podcast Biodiverso dedicata al tema dell’energia nucleare. Qual è il suo impatto sulla biodiversità? Quali sono state le conseguenze ambientali del disastro nucleare di Chernobyl? Queste sono solo alcune delle domande a cui 3Bee risponde in questo nuovo episodio, insieme all’Avvocato dell’Atomo, uno tra i divulgatori scientifici più noti e seguiti nel campo dell’energia nucleare.
Milano, 26/04/2024 – Il 26 aprile 1986 alle ore 01:23 di notte si verifica un incidente senza paragoni nella storia del nucleare: nella centrale di Vladimir Lenin fallisce, a causa di un errore umano, un test di sicurezza del reattore numero 4, classificato di settimo livello della scala di catastroficità Ines. L’incidente causa tra i 200mila e i 350 mila sfollati, 64 morti legati direttamente all’incidente e migliaia di casi di malati oncologici nei mesi e negli anni successivi. Tutti conoscono questo episodio come il disastro di Chernobyl, ma non tutti sanno che l’area dell’incidente nucleare è sorprendentemente diventata una riserva di biodiversità.
E quindi, come si comportano flora e fauna nella zona di alienazione, un’area di 30 km circostante l’ex reattore nucleare di Chernobyl? Nonostante l’area sia inabitabile per gli uomini a causa delle elevate radiazioni residue, è diverso per la fauna selvatica, che ha dimostrato una notevole capacità di adattamento. Nel tempo, diverse specie hanno gradualmente preso il posto lasciato vuoto dall’uomo, stabilendo nuovi equilibri ecologici nell’area. In occasione dell’anniversario del disastro di Chernobyl, la naturetech company 3Bee lancia la quarta puntata “Podcast Biodiverso, intitolata “Puntata Atomica. Energia nucleare tra disastri e soluzioni”, disponibile su Spotify e YouTube, con ospite Luca Romano, meglio conosciuto come l’Avvocato dell’Atomo.
Questo episodio, ricco di dati e testimonianze, approfondisce il tema dell’energia nucleare insieme a uno dei divulgatori scientifici più seguiti in questo campo, con un focus sulle conseguenze di quanto accaduto trentotto anni fa nella centrale nucleare di Vladimir Lenin. Chernobyl infatti, è oggi un vero e proprio laboratorio all’aperto: l’area circostante la centrale nucleare offre l’opportunità di osservare le conseguenze di un disastro nucleare nell’ambito della crisi climatica. La frequenza crescente di incendi spontanei nella regione, fenomeno che si sta verificando anche in altre zone urbane abbandonate dell’Europa a causa del cambiamento climatico, fa di Chernobyl un sito di studio unico nel suo genere. Ma questo non riguarda solo Chernobyl: nella quarta puntata del podcast di 3Bee l’Avvocato dell’Atomo racconta di altri esempi di aree limitrofe alle centrali nucleari che sono diventate habitat favorevoli per diverse specie.“La cicatrice lasciata dall’evento di Chernobyl è più psicologica e culturale che umanitaria e biologica. L’incidente fu la miccia che fece detonare decenni di paure sopite della catastrofe atomica, sviluppatesi nel corso della guerra fredda. – afferma l’Avvocato dell’Atomo – Ma a ben guardare, la portata della tragedia resta inferiore a quella di molti altri incidenti, sia sotto il profilo delle perdite umane (Bhopal, Banqiao), sia per quanto riguarda i danni alla biodiversità (Deepwater Horizon)”.Anche con questa quarta puntata, “Podcast Biodiverso” si propone come uno spazio di riflessione critica e costruttiva, dove dati scientifici, testimonianze dirette e dibattiti aperti si intrecciano per offrire uno sguardo approfondito e variegato sui temi della biodiversità e del cambiamento climatico. La “Puntata Atomica. Energia nucleare tra disastri e soluzioni” esplora l’intersezione tra energia nucleare e tutela degli ecosistemi, con l’intento di stimolare un dialogo informato su nuove prospettive e soluzioni innovative, senza dimenticare le lezioni apprese dal passato.
3Bee è la naturetech company che sviluppa tecnologie per il monitoraggio, la tutela e la rigenerazione della biodiversità, riconosciuta dall’UE come la realtà partner di sviluppo dei primi crediti di biodiversità certificati. A partire dall’ape, fondamentale bioindicatore, 3Bee raccoglie e interpreta i dati ambientali attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi, offrendo soluzioni di assessment, monitoraggio, rigenerazione e formazione per la biodiversità. 3Bee ha sviluppato una serie di innovazioni in ambito ambientale: Hive-Tech, un alveare 4.0 che consiste in una rete di sensori IoT che monitorano il benessere delle api; Spectrum, un sistema di conteggio della fauna automatico – in particolare insetti impollinatori – che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere la tipologia di animale; Flora, un sistema di Reti neurali per l’analisi delle biodiversità vegetali, in collaborazione con ESA. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti rigenerativi al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 coltivatori di biodiversità, installato più di 5.000 sensori IoT e rigenerato oltre 200 Oasi. [...]
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Agosto 23, 2024E’ uscito il nuovo numero della rivista L’EcoFuturo!
Scaricabile da qui : LA RIVISTA – Ecofuturo [...]
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Agosto 22, 2024Riconosciuta da B Lab per l’impegno verso alti standard di performance sociale e ambientale, Happily Srl si unisce alle aziende portavoci di un business più inclusivo e sostenibile.
Genova, Luglio 2024 – Happily Srl Società Benefit (https://happily-welfare.it/), azienda che supporta le imprese italiane nella creazione di piani di welfare e progetti innovativi di benessere per i lavoratori, ha annunciato di aver ricevuto la certificazione B Corp, a conferma del suo impegno etico e sociale.
Happily opera sin dal 2017, quando è nata a Genova, nel settore del welfare aziendale. Negli anni, ha rafforzato la sua presenza nel campo delle risorse umane, diventando un partner di riferimento per la gestione completa del personale. Happily propone una varietà di strumenti e servizi innovativi per una gestione del personale moderna, inclusiva e sostenibile. La sua missione è promuovere la valorizzazione aziendale attraverso lo sviluppo e la crescita delle persone, migliorando il benessere negli ambienti di lavoro.
Cosa significa ottenere una certificazione B Corp
La certificazione B Corp è un riconoscimento assegnato da B Lab, un’organizzazione no profit statunitense, che certifica l’impegno di un’azienda nel raggiungere alti standard di prestazioni sociali e ambientali, trasparenza e responsabilità legale. Le aziende con la certificazione B Corp non si concentrano solo sul profitto, ma si sforzano di avere un impatto positivo sui dipendenti, sulle comunità e sull’ambiente. Questo movimento globale comprende migliaia di organizzazioni che condividono una visione comune di un modello di business più inclusivo e sostenibile. In sostanza, la certificazione B Corp è un marchio di eccellenza per le aziende che dimostrano un forte impegno etico e sociale. B Lab valuta le aziende sulla base di criteri rigorosi che riguardano il loro impatto sociale e ambientale, la trasparenza nelle operazioni e la responsabilità legale.
“È con grande gioia che annunciamo l’ottenimento della certificazione B Corporation per Happily. Questo traguardo rappresenta l’impegno e la dedizione di ogni membro del nostro team. Diventare una B Corp ci stimola ad aumentare i nostri sforzi verso pratiche più sostenibili e responsabili. Come parte di questa comunità, siamo determinati a perseguire con passione i nostri obiettivi di sostenibilità e a collaborare con i nostri stakeholder per costruire un futuro più giusto e prospero.” – afferma con entusiasmo Gianluca Caffaratti, CEO di Happily Srl.
“Sono fiera che Happily abbia raggiunto l’importante traguardo di diventare una B Corporation. Questo successo è il risultato dell’impegno e della dedizione di tutti i membri della nostra organizzazione. È un obiettivo significativo che abbiamo atteso con entusiasmo e che ci motiva ogni giorno a migliorare e crescere. Oggi, come parte della famiglia B Lab, siamo determinati a perseguire con rinnovato impegno i nostri obiettivi di sostenibilità e a condividerli per promuovere un futuro migliore per tutti.” – commenta la nuova B Keeper Sara Bassolamento, CEO Deputy & Advisor in Happily Srl.
Happily
Happily Srl Società Benefit, fondata nel 2017 a Genova, dall’idea imprenditoriale di Gianluca Caffaratti, con lo scopo di sviluppare Piani di Welfare Aziendale e progetti di Benessere Organizzativo innovativi, affermandosi in tutta Italia, Nel corso degli anni, ha consolidato la presenza nel settore HR, diventando un partner di spicco per la gestione a 360° del personale. La storia aziendale è contrassegnata da un continuo percorso di crescita e specializzazione, adattandosi ai trend e alle peculiarità del mercato italiano. Oggi infatti Happily offre diversi strumenti e servizi all’avanguardia che mirano a rendere la gestione dei lavoratori innovativa, inclusiva e sostenibile.
La missione di Happily è quella di promuovere l’empowerment aziendale attraverso lo sviluppo e la crescita delle persone, offrendo competenze nel miglioramento del benessere negli ambienti di lavoro e fornendo strumenti pratici per adottare un approccio più sostenibile a livello economico, sociale e ambientale.
Per saperne di più: https://happily-welfare.it/
LinkedIn – https://www.linkedin.com/company/happily-welfare/
Contatti per la stampa: Disclosers
Valeria Volpato – valeria.volpato@disclosers.it (348 926 3279)
Caterina Vertaldi – caterina.vertaldi@disclosers.it (348 544 1424) [...]
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